Bolzano - Dal lager nazista di via Resia, a Bolzano - un campo di smistamento, o durchgangslager - transitarono molti prigionieri poi inviati nei campi di sterminio Oltrebrennero. Ma anche il campo di Bolzano, come noto, fu teatro di violenze e di uccisioni. Per questo, ogni anno, quel luogo è diventato un punto di riferimento imprescindibile per le manifestazioni del Giorno della memoria che si tengono in regione.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, stamani, ha partecipato assieme al presidente altoatesino Arno Kompatscher, al sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, e alle rappresentanze delle autorità e associazioni civili e militari, Anpi in testa, alle cerimonie nel capoluogo altoatesino, che oltre al lager di via Resia hanno toccato il monumento di Manlio Longon presso il cimitero maggiore, il cimitero ebraico e quel che resta dei binari di via Pacinotti da dove partirono le tradotte verso i campi di sterminio di Auschwitz, Mauthausen e altri.
"Questi luoghi che conservano la memoria dell'Olocausto sono carichi di significati. - spiega il presidente Fugatti - Hanno certamente un valore generale, perché testimoniano di una violenza che ha colpito milioni di persone, fra cui tanti italiani, ma ne hanno uno particolare anche per noi trentini perché di qui sono passati nostri concittadini, per essere poi deportati nei lager nazisti. Dobbiamo conservare la memoria di tutto questo e trasmetterla alle nuove generazioni.