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Altopiano della Vigolana, iniziati i lavori sul rio Lavina Grande

Per mitigare rischio alluvionale verso Prà dei Laresi

Vigolana - Sono iniziati i lavori di mitigazione del rischio alluvionale sul rio Lavina Grande, sull’Altopiano della Vigolana, nell’area da cui era scaturita la colata detritica che aveva colpito le case e causato danni durante l’evento di calamità del 28-29 luglio 2024 sia in Vigolana che a Mattarello. Il fenomeno franoso aveva investito la località Prà dei Laresi, coinvolgendo una ventina di case abitate, fortunatamente senza provocare feriti, sul pendio nord della Vigolana a Vigolo Vattaro.

L’intervento, curato dal Servizio Bacini montani e attuato con le proprie maestranze (circa una decina di persone, a cui si aggiunge il ricorso a mezzi meccanici e materiali a noleggio per il costo di 800.000 euro) si colloca in continuità con quanto già attuato nell’immediatezza degli eventi e con le operazioni di ripristino a cura della Protezione civile del Trentino per mettere in sicurezza le aree colpite dalla colata di fango e detriti e gli interventi effettuati d'urgenza.

“Un intervento di carattere strutturale, che ha l’obiettivo di mitigare e gestire il rischio idrogeologico, nonché prevenire le conseguenze di fenomeni eccezionali, di forte intensità, come quelli che nella scorsa estate hanno provocato la colata detritica. Un fenomeno che ha causato ingenti danni alle abitazioni e al territorio, fortunatamente senza provocare feriti”, così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale alla difesa idrogeologica Giulia Zanotelli.

La sera del 28 luglio 2024 i versanti settentrionali e occidentali del Gruppo della Vigolana sono stati colpiti da un intenso temporale, che ha innescato fenomeni di colata detritica a partire dalle quote superiori dei bacini idrografici. Le colate detritiche, presumibilmente innescate presso precedenti fronti di crollo sotto la linea di cresta della Vigolana, si sono poi propagate lungo le incisioni e i vari rii, interessando in particolare il rio Lavina Grande, a Vigolo Vattaro, il rio Trambario, a Vattaro (entrambi nel Comune Altopiano della Vigolana), e i rivi Stanghet e Val Cestara, nel Comune di Trento.
Il fenomeno si è poi propagato verso valle, erodendo il fondo degli alvei già dalle quote superiori dei bacini, con l’asportazione e il danneggiamento anche dei guadi sulla viabilità forestale.

I problemi maggiori si sono rilevati sul rio Lavina Grande, che è esondato poco a monte della località Prà dei Laresi, dove la colata, una volta saturato l'alveo, ha invaso la strada forestale che ha poi funzionato da via preferenziale di deflusso convogliandolo verso le abitazioni. Si stima che l’evento abbia movimentato circa 10.000 metri cubi di sedimenti, causando gravi danni a diverse abitazioni.

I lavori di ripristino d'urgenza sono iniziati subito dopo l'evento, in particolare prevedendo lo svaso del materiale depositatosi sulla viabilità e tra le abitazioni. Nei mesi seguenti, in seguito ad approfondimenti geologici, idraulici e statici, è stata progettata la perizia esecutiva “Rio Lavina Grande: opere per il controllo del trasporto solido a mitigazione del rischio idraulico in località Prà dei Laresi”, finanziata sul Piano degli interventi 2024-2028 del Servizio Bacini montani (con 800.000 euro d'importo per solo per il noleggio di mezzi meccanici e materiali). La progettazione ha visto la collaborazione dell’Ufficio di zona 2 (nel cui territorio di competenza ricade il bacino del Rio Lavina Grande) e del vicino Ufficio di zona 4, che si occuperà anche della realizzazione dell’intervento con la squadra “Alta Valsugana” e dell’Ufficio Adige, Studi e pianificazione per le valutazioni idrauliche e relative alla carta della pericolosità.

Gli approfondimenti hanno permesso di evidenziare le criticità del reticolo esistente e progettare gli interventi necessari per la mitigazione del rischio da colata attraverso un articolato sistema di opere idrauliche. Nel complesso si prevede la realizzazione di due briglie filtranti con spazi di deposito per trattenere il materiale trasportato da un evento di colata detritica e una revisione del canale a valle.

La briglia filtrante più a monte (a speroni) permette il trattenimento dei detriti di dimensioni maggiori e l’intercettazione della vegetazione trasportata dalla colata, mentre quella più a valle (a fessura, presidiata da un filtro orizzontale) permetterà un ulteriore deposito di materiale solido prima di raggiungere la zona abitata.

L’intervento prevede inoltre la revisione complessiva dell’alveo del Rio Lavina Grande fino a Via Bersaglio, con l’allargamento e la riprofilatura della curva e la sistemazione del canale più a valle. I due attraversamenti stradali che verranno demoliti e sostituiti da un unico attraversamento realizzato con scatolari prefabbricati di maggiori dimensioni. Completano i lavori scogliere e soglie in massi cementati, il rifacimento dell’attraversamento della strada forestale a valle delle briglie filtranti e la realizzazione di un tomo vegetato in sponda destra in corrispondenza della curva.

Con l’attuale finanziamento si prevede la realizzazione delle sistemazioni del canale, la revisione degli attraversamenti stradali e la realizzazione della briglia filtrante più a valle, mentre con successivi stralci di progettazione verrà realizzata anche l’opera più a monte. I lavori dureranno presumibilmente tutto l’anno.
Ultimo aggiornamento: 30/05/2025 00:11:49
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