Nei giorni scorsa la consegna della spilla a Nello Morandi nella sua Arco.
Questo evento è unico nella storia dello sport e del giornalismo del Trentino Alto Adige Sudtirol - gode del patrocinio di Coni (tramite di Comitati Provinciali di Bolzano - Bozen e di Trento), CIP (Comitato Italiano Paraolimpico), Ordine dei Giornalisti del Trentino - Alto Adige Südtirol, Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e AIPS (Associazione Internazionale Stampa Sportiva) – ed è stato reso possibile dal fattivo supporto di Itas, Dao Conad, Cassa di Trento, dei siti Olimpici di Anterselva e Valle di Fiemme e dalla collaborazione tecnica di Riva del Garda Fiere Congressi, Cantina Rotaliana e Moser Trento.
“Il nostro intento è di dare vita da oggi e sino ai Giochi invernali ad una serie di piccole ma significative manifestazioni - hanno ricordato con varie sfumature Alex Tabarelli, Elmar Pichler Rolle e Diego Decarli - finalizzate a far conoscere sempre più il mondo olimpico, ancor oggi conosciuto dal grande pubblico soprattutto per l’aspetto agonistico ma molto meno sul piano organizzativo e regolamentare anche per quanto riguarda i rapporti con le realtà politico amministrative sportive”.
Per decenni i giornalisti della regione hanno decantato le imprese degli atleti regionali (e nazionali) che vantano un bottino di medaglie impressionante, soprattutto in campo invernale: con 17 medaglie d’oro il Trentino Alto Adige, con il suo milione di abitanti, si potrebbe collocare al 17esimo posto del medagliere ognitempo dietro a un colosso qual è la Cina e davanti al Giappone.
Olympia Sportmedia 2026 Trentino - Alto Adige Südtirol (foto © Daniele Panato) ha visto la presenza dei campioni, tutti con al collo le medaglie olimpiche vinte in carriera. A cominciare dai quattro campioni olimpici locali: il Patriarca Franco Nones con l'ultima vera medaglia realmente d'oro (nel 68 De Gaulle fece aprire i forzieri di Francia per prelevare i lingotti d'oro con cui realizzarle) e poi Giorgio Vanzetta, Matteo Anesi e Cristian Zorzi. Con loro due altri protagonisti delle staffette di Lillehammer 94 e Torino 2006: Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer, assieme ai responsabili tecnici Alessandro Vanoi e Dario D'Incal. Da sbellicarsi il siparietto tra Zorro e Caterpiller sui secondi di vantaggio di cui l'Italia disponeva a Torino al lancio dell'ultimo frazionista. Un lungo confronto tra i quattro e i sette secondi, con pace raggiunta sui 5.5 indicati da Vanoi. in prima fila pure Cecilia Maffei argento nello short track a Pyongchang 2018, Karin Moroder (Bronzo nella 4x5Km a Nagano ’98), Dominik Windisch (tre volte medaglia di bronzo) ed Edith Gufler, tiratrice medaglia d’argento a Los Angeles 1984.
Assente giustificato Marco Albarello impegnato a Roma in missione istituzionale che ha inviato un toccante messaggio video. Come hanno fatto una decina di altri grandi atleti a cominciare da Klaus Dibiasi (recordman di medaglie con tre ori e due argenti), Antonella Bellutti (due ori) e via via Isolde Kostner, Christoph Innerhofer, Carolina Kostner, Lidia Trettel, Tania Cagnotto, Paul Hildgartner, Omar Visintin, Dominik Fischnaller, Nadia Delago, Werner Kiem e Gottlieb Taschler (entrambi protagonisti del bronzo vinto dalla staffetta di Biathlon a Calgary 88) con la febbricitante Francesca Dallapè... Emozionante il racconto di Francesco Moser privato della medaglia a Monaco 72 complice una foratura ad un chilometro dal traguardo quando ormai aveva la certezza di salire sul podio. Una beffa da dilettante che poi lo ha portato a vincere tutto da professionista. Sul palco ha portato la maglietta iride di San Cristobal e la piccolissima medaglia dell'UCI. Più scintillante l'oro olimpico di Nones ed anche la medaglia di Campione del Mondo. Si, perché a Grenoble chi vinceva nel fondo riceveva il doppio allora. Usanza poi cancellata.
Grande spazio è stato dedicato ai campioni paralimpici con in prima fila Giacomo Bertagnolli (quattro ori, tre argenti e un bronzo) e il presidente regionale Cip Massimo Bernardoni.