I campioni e i dirigenti che hanno reso famoso il Milan nel mondo si sono ritrovati a Trento e - nell'auditorium Santa Chiara - sono state rivissute le tante imprese della squadra guidata da Sacchi.
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GLI IMMORTALI - Sul palco sono stati chiamati gli atleti di quella formidabile squadra partendo da Giovanni Galli quindi Filippo Galli, Billy Costacurta, Angelo Colombo, Franco Baresi, Carlo Ancelotti, Daniele Massaro, i dirigenti Adriano Galliani, Ariedo Braida, mister Arrigo Sacchi e l'imprenditore, ex-sponsor e tifoso del Milan Renzo Rosso.
Sul palco sono stati chiamati uno da uno da Carlo Pellegatti, giornalista e voce storica del imprese rossonere nel trentennio guidato da Silvio Berlusconi e il folto pubblico presente - centinaia di persone non sono riuscite a entrare e sono rimaste all'esterno per chiedere autografi e un selfie con quei quei grandi campioni che hanno portato sul palcoscenico mondiale il Milan.
Frank Rijkaard e Marco Van Basten, entrati in un secondo momento sono stati acclamati dal pubblico. "Devono ringraziare mister Scacchi", ha detto Van Basten in un simpatico siparietto con l'allenatore di Fusignano. Adriano Galliani e Ariedo Braida hanno ripercorso la storia, la scelta di Arrigo Sacchi, gli acquisti di Ancellotti e Rijkaard le imprese e come ha riferito Sacchi: "Ha vinto un gruppo".
Billy Costacurta ha sintetizzato il lavoro dei primi mesi: "Era un'ossessione: ci allenavamo mattino e pomeriggio e alla sera lezione di tattica". Così nella stagione '87-'88 è nata la squadra che l'Uefa ha definito "la più bella e rivoluzionaria al mondo".
Tanti gli aneddoti, le immagini che sono passate sullo schermo dell'auditorium Santa Chiara di Trento e il pubblico ha applaudito a lungo riconoscendo - anche tra i non milanisti - il valore di quella sqaudra. "La forza - ha concluso mister Sacchi - era il gruppo e per questo siamo riusciti a imporci sulla scena nazionale e internazionale".
L'INTERVENTO DI BOBAN - In sala era presente Zvonumir Boban, ex campione del Milan degli invincibili e attuale responsabile dell'area tecnica del Milan, che ha saluto il pubblico e all'uscita ha detto: "Questo è un momento difficile perché mandare via un allenatore è sempre una sconfitta collettiva. E' un dispiacere enorme, Marco Giampaolo è una brava persona. Ma è stata la scelta migliore per il nostro club. Dall'inizio abbiamo detto che ci sarebbe voluto tempo, abbiamo la squadra più giovane d'Italia, puntiamo al giusto mix. E' un processo, non abbiamo la bacchetta magica. Ce la stiamo mettendo tutta per tornare competitivi al più presto, che vuol dire 2-3 anni". Invece Arrigo Sacchi ha concluso; "Mettere via subito un allenatore è come dire: 'Ci siamo sbagliati'. Mi è dispiaciuto sia andato via perché è bravo, ma non so cosa sia successo. Voglio un gran bene al Milan e a tutti i giocatori che ho allenato: ora ci sono Maldini e Boban, al quale auguro tutto il meglio possibile".