Foto di Deias Roberto.
La 26ª edizione ha portato i 104 concorrenti verificati (su 109 iscritti), ansiosi di cominciare ancora una volta in Trentino il Campionato Italiano di Regolarità 2019, a muoversi sulle strade del Basso Sarca, della Valle dei Laghi e del Lomaso, con una puntata finale a Limone sul Garda. Questo è stato il terreno di caccia sul quale ieri Angelo Accardo e Filippo Becchina hanno costruito il proprio successo, divorando le proprie prede prova dopo prova. La prima classifica provvisoria, quella rilevata a Dasindo dopo la numero 31, li vedeva già da soli al comando con 105,02 penalità effettive, che sarebbero state appena 59 senza applicare i coefficienti, 23,63 in più rispetto a Passanante e Buccioni, 23,76 rispetto a Scapolo e Scapolo, 31,66 rispetto a Turelli e Turelli, tutte vetture di raggruppamento 2 o 3, rispetto alla Lancia Beta di gruppo 7 dei due trapanesi. Alla fine della galoppata Accardo e Becchina hanno vinto accusando 227,84 penalità, appena 6,43 in meno rispetto a Bellini e Tiberti e 31,09 in meno rispetto a Scapolo e Scapolo. Più compattati i concorrenti che completano la top ten della 26ª «Coppa Città della Pace», ovvero i varesini Roberto Crugnola e Marco Vida su Lancia Fulvia HF 1600 del 1971 (57,73 penalità di ritardo dai vincitori), i trapanesi Mario Passanante ed Elisa Buccioni su Fiat 1100 del 1955 (58,81), Salvatore Cusumano e Alberto Carrotta su A122 Abarth del 1974 (64,48), Andrea Belometti e Doriano Vavassori su Fiat 508 del 1932 (71,80), Massimo Zanasi e Riccardo Paruzza su A112 Elite del 1979 (96,15), Guido Barcella e Ombretta Ghidotti su A112 Abarth del 1979 (97,94) e Luca Patron e Maurizio Farsura su Renault Alpine del 1984.
Bellini e Tiberti hanno primeggiato nella classifica del 2° raggruppamento, Passanante e Buccioni nel 3°, Bisi e Cattivelli su Porsche 356 S90 del 1963 nel 4°, Crugnola e Vida nel 5°, Cusumano e Carrotta nel 6°, Accardo e Becchina nel 7°, Patron e Farsura nell’8° e Roversi e Bellini su Lania Thema 8,32 nel 9°. La classifica riservata alle vetture moderne, una novità del 2019 che ha esordito in questa gara con cinque concorrenti, arride ad Accardo e Messina su Dacia Sandero, mentre quella riservata agli equipaggi femminili premia Federica Bignetti e Luisa Ciatti su Alfa Romeo Spider del 1960. Infine, per quanto concerne le scuderie, ne esce vincitrice Franciacorta Motori, davanti a Classic Team e Scuderia Nettuno Bologna.