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Sondrio, mercato del Lavoro: i dati dell’osservatorio

Nel 2023 sono stati 36.907 avviamenti

Sondrio - Presentati i dati dell’Osservatorio provinciale del Lavoro. In occasione del JOB DAY organizzato e promosso dai Centri per l’Impiego della Provincia di Sondrio si è voluta cogliere l’occasione per proporre un momento di approfondimento rispetto a quello che è l’andamento del mercato del lavoro a livello locale. A commentare i numeri così come ad illustrare i progetti ai quali Palazzo Muzio sta lavorando sono stati Tiziana Irma Rinaldi, responsabile Servizio Mercato del Lavoro della Provincia di Sondrio ed Evaristo Pini, direttore della APF.

E’ importante sottolineare come sino ad oggi i dati relativi ai movimenti dei lavoratori, analizzati dall’Osservatorio provinciale, siano stati acquisiti dal portale Sintesi (provinciale), che raccoglie tutte le comunicazioni obbligatorie relative alle aziende con sede e ai lavoratori con domicilio sul territorio provinciale. A partire dal 2024 il sistema di analisi dei dati sarà gestito utilizzando il portale Sistal 2.0 (regionale) che darà la possibilità di adottare una modalità condivisa tra le Province lombarde.

I dati, per la diversa modalità di raccolta, si differenziano da quelli rilevati da Istat o da altri enti o istituti di ricerca. E’ quindi importante prestare attenzione alla fonte per il loro confronto.
Nel 2023 gli avviamenti in provincia di Sondrio sono stati 36.907, in linea con quelli del 2022. Rispetto all’anno precedente, invece, sono diminuite del 2,6% le cessazioni. Le dinamiche tra avviamenti e cessazioni, dunque, hanno determinato un notevole miglioramento delle unità di saldo, che da -138 del 2022 sono passate a +827 nel 2023.
All’origine di questo incremento vi sono: la forte crescita delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato che, nel 2023, sono state il 9,9% in più rispetto all’anno precedente (+232 unità); l’ingente domanda di forza lavoro da parte del sistema produttivo provinciale, che ha mantenuto, nel 2023, l’elevato numero di avviamenti già registrato nell’anno precedente

Dai dati sulle comunicazioni obbligatorie, emerge un altro dato interessante ovvero che, fra il 2022 e il 2023, il numero di avviati, domiciliati in provincia, diminuisce del -1,9% (-523 unità), mentre aumenta, quasi in egual misura, il numero di avviamenti riconducibili a coloro che hanno un domicilio fuori dai confini provinciali (si tratta di +515 unità). Al contempo, tra il 2022 e il 2023, a fronte di una diminuzione degli avviamenti dei lavoratori italiani del - 0,8% (pari a -225 unità), si assiste ad un incremento dei lavoratori stranieri, in valore assoluto, di analoga entità (+2,4%, pari a +215 unità).

In tal senso i numeri sembrano suggerire l’esistenza di un “processo di sostituzione” che sta determinando un parziale ma progressivo scambio della forza lavoro locale con quella proveniente da altri territori e da altre nazioni.
I valtellinesi e valchiavennaschi escono dal mercato del lavoro in parte per sopraggiunti limiti di età e, in parte, perché attratti dalle opportunità lavorative nel vicinissimo territorio elvetico.
Coloro che, invece, provengono da fuori provincia sembrano essere ben disposti verso l’offerta lavorativa locale, specie se accompagnata da opportunità di stabilizzazione del posto di lavoro che – fra il 2022 e il 2023 – sono diventate più frequenti.
Dati per comparto.

Per quanto riguarda l’agricoltura il saldo fra avviamenti e cessazioni può considerarsi in pareggio, questo in virtù dell’estrema stagionalità che caratterizza il settore. Nel settore dell’agricoltura si evidenzia la predominanza di figure con competenze di livello medio-basso (il 52,7% degli ingressi riguarda infatti la figura del bracciante agricolo).
Nel commercio si registra un incremento di +176 avviamenti. I posti di lavoro creati, dunque, dimostrano un a capacità di sopravvivenza maggiore rispetto a quella di altro macro settori. Anche in questo comparto le competenze dei lavoratori più assunti risultano generalmente basse. I commessi delle vendite al minuto rappresentano la figura predominante (55,9%), seguiti a lunga distanza dagli addetti alla gestione dei magazzini e altre professioni (6,4%).

Nelle costruzioni + 94 avviamenti. L’edilizia quindi continua a crescere.
In questo comparto prevalgono ruoli legati alle attività edili in senso stretto (manovali, muratori) o all’impiantistica (elettricisti, idraulici e installatori). Compiono tuttavia anche addetti agli affari generali e alcuni addetti al trasporto o alla conduzione di macchinari per il movimento a terra.

L’industria +141 avviamenti. In questo settore, a differenza degli altri, c’è una maggiore richiesta di lavoratori “cognitivi”, gli addetti agli affari generali, infatti, costituiscono poco meno della maggioranza dei nuovi ingressi.

Quello dei servizi è il comparto con il miglior saldo, + 420 avviamenti. C’è da sottolineare però come in questo comparto il turnover sia il più elevato. Nei servizi, le figure professionali legate al turismo e al tempo libero sono prevalenti: camerieri 16%, cuochi 8,5% e personale non qualificato nei servizi di ristorazione 6,1% rappresentano le assunzioni più frequenti.

Cosa si evince quindi dai numeri?

Oltre che dai dati presentati, la percezione, come del resto è noto, è che anche le aziende locali, così come a livello nazionale, siano alla ricerca di personale.
Lo si può rilevare sia dalle richieste che vengono presentate ai Centri per l’Impiego, sia per il continuo scambio di informazioni con le Associazioni di Categoria, le aziende e i consulenti del lavoro.

Cosa fa la Provincia?

Lavoro
La Provincia, su delega della Regione (legge regionale 4 luglio 2018, n. 9) gestisce i Centri per l’Impiego (5 in totale) e l’Ufficio Collocamento mirato. Garantisce, inoltre, l’erogazione dei servizi (decreto leg.vo 14 settembre 2015) tra i quali l’ accoglienza, l’ orientamento, l’incontro domanda-offerta di lavoro, l’attivazione e il tutoraggio dei tirocini extra-curriculari ed è l’unico ente che può attivare i tirocini extra curriculari estivi per gli studenti. Oltre ai Centri per l’Impiego, la rete provinciale del mercato del lavoro è composta da alcuni enti privati accreditati in Regione Lombardia. A seguito, inoltre, della convenzione con Regione Lombardia (delibera Presidente 5 marzo 2024, n. 25) la Provincia di Sondrio, per il triennio 2024/2026, gestisce annualmente risorse per circa 2.000.000 di euro per spese di personale e di gestione degli uffici. A questi fondi vanno aggiunti quelli destinati al Piano Disabili che ammontano a circa 700.000 euro annui destinati ad azioni mirate all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Altri 2.000.000 di euro (una tantum) (delibera regionale 24 luglio 2023, n. 749) sono utilizzati per il potenziamento dei Centri per l’Impiego (spese per la ristrutturazione degli immobili, adeguamento informatico, arredi).

A partire a quello che si è svolto oggi presso il Centro per l’impiego di Sondrio, è intenzione della Provincia promuovere un calendario di iniziative di incontro tra aziende in cerca i lavoratori, partner della rete territoriale del mercato del lavoro, persone alla ricerca di un’occupazione e studenti. E’ in fase di presentazione a Regione Lombardia un progetto legato ai “patti territoriali” per aumentare le competenze professionali di chi lavora o vuole lavorare nel settore turistico, consapevoli, che anche in vista delle prossime Olimpiadi, sia necessario fornire servizi di qualità.
E’, inoltre, attivo presso i 5 CPI il progetto GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) finalizzato a dare l’opportunità a tutti i disoccupati di seguire percorsi personalizzati comprendenti anche formazione dedicata all’acquisizione di competenze professionali specifiche.

Scuola e formazione
Fra le varie funzioni in capo all’Ente una delle più significative riguarda l’orientamento scolastico locale. In tale senso, per promuovere un costante dialogo fra il mondo della scuola e le esigenze delle circa 13.000 imprese locali, è stato costituito un tavolo provinciale per l’indirizzo e il coordinamento della rete scolastica provinciale. Al tavolo provinciale siedono il Dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, le Associazioni di Categoria, la Camera di Commercio e i sindacati. La finalità è quella di razionalizzare, ed eventualmente, nel caso di specifiche e motivate esigenze del mercato del lavoro, implementare, i corsi degli indirizzi scolastici attivi in provincia. Il tavolo di coordinamento si è riunito per la prima volta il 12 luglio dello scorso anno e sarà convocato il prossimo 22 maggio.
Ultimo aggiornamento: 09/05/2024 06:30:51
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