Trento - Natalità, dati preoccupanti. "I bonus bebè non servono ad invertire la tendenza", per i sindacati trentini è urgente sostenere l’occupazione femminile, potenziare i servizi all’infanzia e rafforzare l’integrazione dei cittadini stranieri.
I primi dati sulla natalità in Trentino nello scorso anno confermano la tendenza alla riduzione dei nuovi nati. Nel corso del 2020, infatti, negli ospedali trentini sono venuti alla luce solo 3.900 bambini, record negativo degli ultimi vent’anni e con un calo del 3,5% rispetto al 2019. Con questi numeri il tasso di natalità si avvicina a quello nazionale che nel 2019 era fermo a 7 nati ogni 1.000 abitanti e si consolida il trend degli ultimi sei anni: il saldo naturale della popolazione anche nel 2020 resterà negativo, in quanto il numero dei morti supererà quello dei nati. Senza immigrazione quindi la popolazione trentina, e quindi anche la forza lavoro, è destinata a contrarsi inesorabilmente. Tra l’altro il tasso di natalità del 2020 ha risentito solo in minima parte degli effetti della pandemia, in quanto la stragrande maggioranza dei bambini nati nel corso di quest’anno sono stati concepiti prima dell’emergenza Covid in Trentino.
Per i sindacati la tendenza in atto è allarmante. “La diminuzione progressiva della natalità che dura da vent’anni - sostengono i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti - ha diversi risvolti tutti negativi, tra cui il progressivo invecchiamento della popolazione e la riduzione dei giovani presenti sul mercato del lavoro.