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Festa Primo Maggio: messaggio del presidente Acli bresciane

Pierangelo Milesi punta sul lavoro, valore fondativo del nostro vivere

Brescia - Festa del Primo Maggio, l'intervento del presidente delle Acli provincia di Brescia, il camuno Pierangelo Milesi: "Il lavoro: valore fondativo del nostro vivere individuale e comunitario".

“Fondata sul lavoro”: così l’articolo 1 della Costituzione definisce la nostra Repubblica democratica, individuando nel lavoro il valore condiviso che meglio garantisce il pieno riconoscimento della dignità umana e della sua dimensione sociale.
Come sottolineano i vescovi italiani nel messaggio in occasione di questo Primo maggio, il lavoro ha anche un profondo significato spirituale, perché ognuno, attraverso il proprio lavoro, partecipa alla grande opera divina del prendersi cura dell’umanità e del Creato.

La realtà concreta del mondo del lavoro, troppo spesso dura, iniqua e drammatica, ci richiede oggi un’urgente riassunzione di responsabilità in ordine al principio fondante del lavoro – commenta Pierangelo Milesi (nella foto), presidente delle Acli provinciali – il fenomeno della disoccupazione, del lavoro povero o, addirittura, del lavoro che uccide, infatti, lede la dignità della persona, lacera il tessuto sociale, erode la partecipazione alla vita civile, democratica e politica del Paese”.

Il lavoro nobilita l’uomo, anzi, l’essere umano, ovvero uomini e donne: una modifica non banalmente lessicale bensì sostanziale, di riconoscimento della differenza di genere che, nel mondo del lavoro, è ancora troppo marcata in termini di diseguaglianze. In Italia il tasso di occupazione femminile è di circa il 14% più basso della media europea (il dato bresciano è del 15,3%, poco al di sopra della media lombarda, al 14.8%) e la differenza tra salario percepito da donne e uomini è pari al 43%, con una media europea del 36%.

“Il lavoro nobilita, ma nella realtà concreta è spesso contrassegnato da caratteristiche negative: precario, privato dei diritti, senza dignità, povero, pericoloso – valuta Fabrizio Molteni, vicepresidente delle Acli provinciali, responsabile area lavoro. Come Acli, realtà che nel suo nome rimanda alla fedeltà a chi lavora, ci rifiutiamo di associare al lavoro le parole “povero”, “pericoloso”. Continuiamo a credere nella necessità di un lavoro dignitoso, sicuro, con un salario adeguato, con pari opportunità e condizioni per uomini e donne.. Tutto ciò passa dalla necessità di formazione, continua e costante, e dal coinvolgimento di chi lavora nella progettazione e nella realizzazione dei processi produttivi, per garantire migliori condizioni di lavoro e di vita. Prenderci cura del lavoro è atto di carità politica e di democrazia. Il parametro di misurazione di una democrazia compiuta consiste infatti proprio nel pieno riconoscimento del valore del lavoro, che sia libero, creativo, partecipativo e solidale. Tutti gli attori del mondo del lavoro sono chiamati a questo compito ancora incompiuto e mai scontato. Un compito che resta per le Acli l’originaria e sempre nuova vocazione. Per poter dire ancora, senza vergognarci".
Ultimo aggiornamento: 29/04/2024 00:25:37
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