Si tratta di una strategia che richiede una buona organizzazione: se male attuata può ottenere l'effetto contrario, provocando la creazione di nuovi focolai.
Infine, su situazioni puntuali, dove vi sia interesse a proteggere margini di bosco, può essere applicata la tecnica del push and pull, che consente, con l'uso di sostanze repellenti applicate sulle piante da proteggere, di respingere gli insetti che, allontanandosi, vengono intercettati da trappole a feromoni.
La tempesta Vaia ha messo a disposizione del bostrico enormi quantità di materiale legnoso diffuso, morto o in condizioni di stress, causando il passaggio in molte aree della provincia da una situazione endemica ad una situazione epidemica.
Tale differenziazione ha importanza anche ai fini delle possibilità di contenimento e di lotta, che sono sostanzialmente diverse. In caso di forti pullulazioni non esistono infatti misure di lotta veramente efficaci e la durata effettiva dell’epidemia dipende dall’andamento stagionale, più o meno favorevole al ciclo di vita dell’insetto, e ai naturali meccanismi di riequilibrio delle sue popolazioni.
RECUPERO LEGNAME - Per questo il problema si sposta sulle modalità di recupero del legname colpito, sull’evitare la creazione di nuovi margini nel bosco con tagli di materiale fresco, creando punti critici per l’ulteriore diffusione dell'insetto, sulla mitigazione dei danni e soprattutto sulle misure da adottare per il ripristino dei soprassuoli danneggiati.
È soprattutto sul ripristino forestale delle aree danneggiate che si sta concentrando l’attività della provincia. Questo può avvenire spontaneamente con la rinnovazione naturale, attraverso rimboschimenti o con una integrazione dei due sistemi. Va detto che le modalità stesse con cui viene eseguita questa operazione possono condizionare la resistenza futura delle foreste all'insetto.
Già adesso si può constatare infatti come i boschi formati da specie ed età diverse siano più resistenti alla diffusione del bostrico e, in caso di attacco, vengano danneggiati meno gravemente, per cui anche per prevenire “pullulazioni” future, abbastanza probabili con l'innalzamento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici, la creazione di boschi misti attraverso i rimboschimenti e la selvicoltura rappresenta la principale misura di prevenzione.