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Scatta la caccia ai porcini

Il vademecum Acchiappa funghi di Coldiretti

BRENO - Scatta la corsa alla raccolta dei porcini nelle montagne italiane, con il meteo che ha finalmente creato le condizioni per la crescita dei funghi, soprattutto al Nord Italia. A darne l’annuncio è la Coldiretti che assieme a Federforeste ha elaborato un vademecum per andare a caccia delle specialità del bosco in tutta sicurezza.
Dopo un avvio primaverile senza funghi, il mix di caldo torrido a fine giugno e piogge quotidiane portate dai cicloni nord-atlantici ha innescato una nascita eccezionale di porcini e altre specie in gran parte del Nord Italia, soprattutto nel Triveneto, secondo l'ultimo monitoraggio del portale Funghimagazine.

Accanto ai Boletus edulis compaiono finferli, steccherini dorati e persino specie tipiche di stagioni fresche come il porcino rosso, oltre a ovoli e amanite tropicali in pianura. Le montagne di Liguria, Appennino e Centro-Sud hanno visto buttate brevi ma intense di Boletus reticulatus, a volte sovrapposte. Questa coesistenza di specie “insolite” conferma come i funghi seguano microclimi e non più schemi stagionali tradizionali, con un clima sempre più variabile che rende la stagione anomala ma generosa.

A fronte di una stagione dei funghi positiva anche se con profonde differenze da zona a zona, nelle attività di ricerca e raccolta è però necessario – ricorda la Coldiretti – rispettare alcune semplici ma fondamentali regole di sicurezza per evitare problemi e incidenti, come evidenziato nel vademecum realizzato assieme a Federforeste.

La ricerca dei funghi richiede preparazione, prudenza e rispetto per l’ambiente. È importante scegliere percorsi adeguati alle proprie condizioni fisiche e mentali, evitando itinerari troppo impegnativi.
Prima di partire, è bene informare qualcuno sul luogo in cui ci si recherà e, se possibile, farsi accompagnare: la compagnia riduce i rischi e rende l’esperienza più sicura. Le condizioni meteorologiche – ricordano Coldiretti e Federforeste - vanno sempre controllate, poiché i temporali estivi possono essere pericolosi in ambiente boschivo. L’abbigliamento deve essere adeguato, con scarponi comodi e suola scolpita, capi a strati e uno zaino con l’essenziale.
Durante la raccolta, è fondamentale prelevare solo i funghi che si conoscono con certezza, rivolgendosi al servizio micologico dell’Asl in caso di dubbi. Occorre rispettare la natura, evitando di distruggere esemplari sconosciuti o danneggiare la flora. In molte zone è necessario un tesserino o un permesso, quindi è opportuno informarsi sulle normative locali. Rastrelli e uncini sono vietati perché danneggiano il micelio – ricordano Coldiretti e Federforeste -, compromettendo la riproduzione dei funghi. I funghi raccolti vanno puliti subito sul posto, eliminando terra e detriti per mantenerli integri e favorire la diffusione delle spore, e riposti in cestini rigidi e areati, mai in sacchetti di plastica. Il mancato rispetto di queste regole può comportare multe e il sequestro del raccolto.

I funghi rappresentano una risorsa importante per un Paese come l’Italia che può contare su quasi 120mila km quadrati, arrivando a occupare circa il 40% dell’Italia. Le regioni con la più alta percentuale di boschi rispetto alla superficie complessiva sono la Liguria (81% del territorio occupato da foreste), il Trentino Alto Adige (62%) e la Sardegna (56%) la quale vanta però il più esteso patrimonio boschivo in termini assoluti con 1,3 milioni di ettari davanti a Toscana (1,2) e Piemonte (1). L’attività di ricerca – conclude la Coldiretti – non ha solo una natura hobbistica, ma rappresenta una integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, grazie anche alle numerose sagre.

Ultimo aggiornamento: 10/08/2025 09:56:42
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