BRESCIA - È stato presentato a
Palazzo Broletto ai rappresentanti delle Amministrazioni interessate dal progetto lo studio di prefattibilità per la realizzazione di un sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata tra
Brescia e
Villanuova sul Clisi – Roè Volciano, con possibile estensione verso l’area del Garda e la Valle Sabbia. Il lavoro è stato realizzato dall’Università degli Studi di Brescia, sotto il coordinamento scientifico dei professori
Giulio Maternini e
Benedetto Barabino, in collaborazione con la Provincia di Brescia, il Comune di Brescia e numerose amministrazioni locali.

L’obiettivo dello studio è chiaro: affrontare in modo strutturale le criticità del traffico e dell’accessibilità tra la città e il territorio, offrendo un’alternativa concreta all’automobile privata, capace di migliorare la qualità della vita, ridurre l’impatto ambientale e aumentare la coesione territoriale.
Il tracciato previsto copre quasi 22 km, con 11 stazioni e un tempo di percorrenza competitivo, sfruttando una sede protetta e tecnologie moderne a trazione elettrica. L’investimento complessivo stimato è di circa 722 milioni di euro, con benefici economici che superano i costi in tutti gli scenari analizzati.
Tra le otto soluzioni tecnologiche analizzate (tram-treno, busvia, filovia, metropolitana leggera, ecc.), il sistema di metrotramvia veloce si è imposto come il miglior compromesso in termini di prestazioni, costi, impatti ambientali e integrazione territoriale.
Il tracciato selezionato (denominato “Alternativa 1”) prevede: una lunghezza di circa 22 km; 11 stazioni; distribuite strategicamente lungo il percorso; velocità commerciale di circa 45 km/h. · Realizzazione su sede propria e protetta, con tratti in rilevato, viadotto, trincea e galleria.
Il progetto è stato elaborato con criteri di sostenibilità, sicurezza e inclusività: particolare attenzione è stata posta alla riduzione delle barriere architettoniche, all’utilizzo di tecnologie elettriche e al contenimento del consumo di suolo.
Lo studio prevede un investimento iniziale stimato in circa 722 milioni di euro, suddiviso tra opere civili, sistemi tecnologici e materiale rotabile. I costi di esercizio annuali, stimati in un intervallo tra 8,9 e 12,6 milioni di euro.
Nel primo anno di esercizio si stimano oltre 10 milioni di passeggeri, dei quali circa 5 milioni provenienti dagli attuali utenti del trasporto extraurbano su gomma e 4 milioni da utenti dell’automobile privata, con una quota significativa di nuova domanda generata.

L’analisi costi-benefici ha restituito esiti positivi in entrambi gli scenari valutati (ottimistico e pessimistico), con: valore Attuale Netto Economico (VANE) positivo: +214 milioni di euro nello scenario ottimistico, +24 milioni di euro nello scenario prudente.
Rapporto Costi-Benefici (RCB) superiore a 1 in entrambi i casi. Tasso Interno di Rendimento (TIR) ben al di sopra del tasso di sconto di riferimento.
Questi dati confermano la potenziale convenienza economica dell’opera e la robustezza del progetto rispetto a possibili variazioni dei parametri critici (domanda, costi, percorrenze).
Lo studio si conclude evidenziando la rilevanza strategica di un futuro prolungamento della linea verso Salò e un possibile collegamento con la Val Sabbia. Questi tratti, già analizzati a livello preliminare, rafforzerebbero ulteriormente l’efficacia del sistema, collegando in modo diretto aree turistiche, residenziali e produttive oggi penalizzate da congestione e scarsa accessibilità.
Il progetto, fortemente condiviso dalle amministrazioni locali e supportato da un’ampia base tecnica, rappresenta una svolta per la mobilità dell’area bresciana e un modello replicabile anche in altri contesti territoriali.
Alla presentazione è intervenuto il Vicepresidente della Provincia Fabio Rolfi, delegato al Trasporto Pubblico Locale, ha sottolineato come lo studio non rappresenti soltanto un esercizio tecnico accademico, ma un vero e proprio atto di visione strategica "Questo studio voluto e condiviso insieme a tutti i comuni coinvolti dalla tratta evidenzia allo stesso tempo necessità di iniziare a progettare concretamente sistemi di mobilità sostenibile che colleghino in modo moderno la città al suo territorio. I volumi di traffico che ogni giorno stringono il capoluogo evidenziano la necessità di una visione provinciale in merito al tema delle infrastrutture di mobilità sostenibile. Ora il passo successivo è affinare la progettazione e ragionare sui temi di sostenibilità finanziaria".
La nuova metrotramvia è più di un’infrastruttura: è il primo risultato tangibile del lavoro avviato dall’Osservatorio Infrastrutture, lo strumento voluto dalla Provincia di Brescia per superare la logica degli interventi isolati e costruire una strategia infrastrutturale di sistema.
Come afferma il consigliere provinciale Paolo Fontana, delegato a Strade e Viabilità: "Non è solo un tracciato ferroviario, è l’espressione concreta di una visione: un territorio in cui i collegamenti sono progettati in modo integrato, sostenibile, al servizio dei cittadini e della qualità della vita. È esattamente per questo che è nato l’Osservatorio: per leggere il territorio nel suo insieme, intercettarne le criticità e trasformarle in opportunità, anche a fronte di eventuali e potenziali estensioni verso Salò e la Valsabbia".
"La metrotramvia veloce tra Brescia e Villanuova è una soluzione concreta, moderna e sostenibile per affrontare il nodo strategico della mobilità tra città e hinterland, che valorizza l’intero bacino del Garda e della Valsabbia", hanno dichiarato i professori Maternini e Barabino. "Si tratta di un’opera di interesse pubblico, che meriterebbe attenzione da parte degli enti finanziatori europei, nazionali e regionali", concludono.