UniTrento - La ricerca si racconta
Inizio:
07/11/2025 dalle ore 14:00
-
Fine:
07/11/2025 alle ore 15:00
IT
Venerdì 7 novembre la seconda edizione di “Cibio Incontra”, iniziativa organizzata dal Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata. Focus sulle malattie oncologiche. Un’occasione per ascoltare i recenti progressi in questo ambito e gli studi in corso. L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza. Le prenotazioni per le visite guidate ai laboratori chiudono il 6 novembre
La ricerca oncologica è uno dei temi su cui si concentra una buona parte del lavoro svolto al Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata dell’Università di Trento. Qui si indagano i fattori coinvolti nell'insorgenza della malattia; si cerca di comprendere come funzionano geni e proteine nel nostro organismo, di conoscere i meccanismi che a volte portano la cellula a trasformarsi in un tumore.
Nasce così l’idea di dedicare la seconda edizione di “Cibio Incontra” ai diversi percorsi della ricerca oncologica. Un intero pomeriggio da vivere negli spazi del Dipartimento Cibio (Polo Ferrari 2 - Via Sommarive, 9), per mettere a confronto ricerca e territorio. Un’occasione per esplorare progetti di ricerca in corso, incontrare ricercatori e ricercatrici e discutere di risultati, sfide e prospettive offerte dalla ricerca, visitare i laboratori.
Unire le forze e fare rete, quando si tratta di tumori, è fondamentale. Per dare il necessario sostegno alla ricerca e anche alle persone che affrontano la malattia, siano esse pazienti o familiari. Ecco perché all’iniziativa partecipano anche alcune associazioni del territorio impegnate a sostenere progetti sul cancro e a sensibilizzare sulle malattie oncologiche.
La presentazione dei progetti di ricerca. L’iniziativa si apre alle 15 con l’illustrazione al pubblico degli studi che tre ricercatrici del Dipartimento Cibio, Ilaria Cherchi, Gloria Leva e Francesca Lorenzini stanno conducendo in questi anni. Attraverso un format coinvolgente e un linguaggio chiaro, comprensibile e accattivante, racconteranno il loro lavoro, le possibili ricadute di una maggiore comprensione delle patologie di cui si occupano, anche in termini di auspicabili approcci terapeutici.
Nel suo intervento Gloria Leva, dottoranda in Scienze biomolecolari, racconta come il nostro sistema immunitario ci difende da virus e batteri, ma spesso non riesce a riconoscere i tumori, soprattutto quelli cerebrali. Spiega come la ricerca stia cercando di “allenarlo” grazie alle terapie CAR-T, che modificano cellule immunitarie specifiche, i linfociti T, per renderle capaci di individuare e distruggere le cellule tumorali. Nei laboratori universitari di Povo vengono utilizzati modelli tridimensionali di tumore, chiamati “tumoroidi”, per testare e migliorare le terapie in un ambiente controllato. È un lavoro di pazienza e precisione, in cui si studiano i meccanismi più piccoli per affrontare problemi enormi.
Ilaria Cherchi, anche lei dottoranda in Scienze biomolecolari e biologa computazionale, si occupa di studiare le caratteristiche del DNA tumorale rispetto a quello sano attraverso analisi computazionali. Caratteristiche differenti che vengono definite “aberrazioni genomiche”, e che aiutano a identificare i possibili punti deboli del tumore da sfruttare come bersagli terapeutici. Il suo lavoro si svolge prevalentemente al computer dove analizza dati raccolti da esperimenti biologici attraverso metodi statistici e informatici.
Alcune neoplasie, infine, sono considerate malattie rare perché colpiscono un numero limitato di individui. Individuarle e studiare il modo in cui si sviluppano, rappresenta una grande sfida per chi fa ricerca. È il caso del melanoma uveale, un tumore maligno dell’occhio. Lo studia Francesca Lorenzini, ricercatrice post-doc del Dipartimento Cibio, che spiegherà la sua attività scientifica. Questo tipo di tumore colpisce dalle cinque alle sette persone per milione ogni anno. È estremamente aggressivo e le terapie disponibili non sono efficaci per tutti i pazienti.
La tavola rotonda. Il secondo momento del pomeriggio, alle 15.30, prevede un dialogo a più voci per discutere dell'importanza di comunicare il valore della ricerca fondamentale. Un processo graduale e partecipativo che richiede la collaborazione attiva da parte di pazienti, operatori sanitari, associazioni e stakeholders.
Intervengono il direttore del Dipartimento Cibio Paolo Macchi Cibio insieme a Francesca Demichelis, studiosa di oncologia computazionale e funzionale e prorettrice alla ricerca, Marina Mione, esperta di biologia sperimentale del cancro, Alessandro Quattrone, studioso di Genomica traslazionale. Con loro anche Valentina Adami, responsabile Core facilities del Dipartimento Cibio.
Visite ai laboratori. A seguire sono previste le visite guidate ai laboratori del Dipartimento Cibio. Spazi normalmente preclusi alle persone non addette ai lavori. Qui è possibile vedere all’opera chi, quotidianamente, utilizza macchinari sofisticati e tecnologicamente avanzati, per indagare i meccanismi molecolari dei tumori e identificare nuovi bersagli terapeutici.
Per partecipare è necessario prenotarsi, fino a esaurimento posti, entro giovedì 6 novembre.
Due i turni previsti: alle 16.30 (qui il form di prenotazione) e alle 17.30 (per prenotarsi accedere qui).
Al termine della giornata è in programma un momento conviviale per avvicinare ricercatori e ricercatrici per conversare con loro, porre domande e curiosità sul loro lavoro. Un’opportunità per conoscere i volti, le voci, le storie e l’impegno di chi, con passione e tenacia, lavora e studia per contribuire a trovare nuovi e possibili trattamenti terapeutici contro il cancro.
Maggiori informazioni sono disponibili a questo link: https://eventi.unitn.it/it/node/2174
Ultimo aggiornamento:
04/11/2025 11:54:56