L'Agenda delle Valli

Manovra di Assestamento in Trentino

Inizio: 24/07/2025 dalle ore 10:00 - Fine: 24/07/2025 alle ore 11:00 IT
Si è quasi conclusa nel primo pomeriggio in Consiglio provinciale, dopo una mattina di interventi, la discussione generale sulla manovra di assestamento 2025. Manca la replica di Fugatti che aprirà i lavori di domani. Sia al mattino, sia alla ripresa pomeridiana i consiglieri hanno inoltre anticipato i contenuti dei propri ordini del giorno. I lavori sono stati sospesi su proposta del Presidente Soini per dare corso alle trattative. Si riprende domani alle ore 10.00. Di seguito una sintesi degli interventi della giornata.

Eleonora Angeli: odg su progetti inclusivi per la neurodivergenza e per la sicurezza urbana e delle micro-imprese
Angeli (Noi Trentino) ha illustrato gli ordini del giorno presentati, tra cui quello (collegato a un emendamento) relativo al finanziamento un progetto pluriennale di inclusione a sostegno della quotidianità delle persone neurodivergenti e delle persone con bisogni comunicativi complessi. Un altro ordine del giorno chiede di attivare tra gli strumenti previsti misure aggiuntive, rispetto ai bonus nazionali, per sostenere l’acquisto, l’installazione e l’eventuale adeguamento degli impianti di sicurezza, con particolare riferimento alle micro e piccole imprese nei settori del commercio e della ristorazione. Un altro ordine del giorno è relativo invece al potenziamento della sicurezza urbana.

Mirko Bisesti: nessuna favola bella, investimenti mirati
Bisesti (Lega) ha ribattuto alle critiche sentite negli scorsi giorni riportando i risultati che ci sono stati e che ci sono. A partire dal 2008-2018: un periodo in cui il Trentino non andava con un buon passo da buoni montanari, ha dichiarato, dopo il 2018 e dopo il Covid la Provincia ha fatto registrare un cambio di passo che testimonia l’impegno dei lavoratori, delle aziende e delle Partite Iva, ma che è anche frutto delle politiche della Provincia. Si può non essere d’accordo sull’idea della maggioranza delle politiche pubbliche, ma non si può dire che non ci sia coerenza, ha aggiunto. C’è stata un’impostazione su diversi settori, ha indicato e li ha elencati: ha parlato dei 120 milioni per l’ospedale e dei finanziamenti messi sulla funivia di Trento e sulla ferrovia Rovereto-Riva in treno. C’è un’attenzione molto forte in manovra al pubblico impiego, ha proseguito. Nessuna favola bella: la Provincia cerca di rivolgere lo sguardo a chi a livello europeo fa meglio di noi, non c’è l’approccio di dire che va tutto bene, ma ci sono dati importanti che vanno in questa direzione, poi si può e si deve fare di più, ma le leve che ci sono in assestamento vanno in questa direzione. I trentini per Bisesti meritano risposte di concretezza e queste risposte passano per il governo e per le politiche pubbliche con cui si cerca di redistribuire le risorse che i trentini pagano con le tasse nei settori che questa amministrazione crede siano più adeguati anche con un occhio alla crescita. Non piace impostare i ragionamenti sui numeri, ma bisogna essere consapevoli che il benessere di oggi è fondamentale per la nostra crescita di domani, ha dichiarato poi, ricordando che i giovani devono essere incentivati ad andare fuori dal Trentino, ma devono anche avere le condizioni per poter tornare in Trentino e per fare ciò servono gli investimenti che producono benessere e ricchezza. Non si può dare per primi in Aula la descrizione di un Trentino che non esiste perché il Trentino è attento, cerca di stare al passo con chi corre con varie e diverse politiche si cerca di fare la nostra parte. Non si è sentito parlare dei milioni messi sui vari ambiti in maniera puntuale, ha sottolineato: quando la critica si focalizza solo sugli aspetti di più facile comunicazione significa che la manovra è positiva. Bisesti ha detto inoltre di non capire la diatriba nata su una frase del presidente che ha detto che si fa un ragionamento che possa aiutare il nostro Trentino a crescere, che possa prevedere il coinvolgimento anche nei mesi estivi. Riferendosi all’intervento di Degasperi ha detto di aver notato nel suo intervento il riferimento a un passato nostalgico: sorge il dubbio perché chi sta all’opposizione dovrebbero essere i progressisti, coloro che cercano di migliorarsi anche con delle critiche. A Maule ha fatto notare, rispetto all’incongruità segnalata dalla consigliera con il Decreto flussi, che la maggioranza è convinta che l’immigrazione irregolare non debba esistere e quando esiste vada fermata. Il Trentino dovrebbe essere meta di qualche giovane formato, europeo, che cerca l’attenzione che il Trentino ha per la famiglia. Sulle residenze universitarie, ha aggiunto poi, i soldi per San Bartolomeo sono nostri. Ha ricordato quanto fatto per il mondo della scuola e l’attenzione nei confronti dell’Università: se si è al quinto anno della facoltà di Medicina lo si deve a questa maggioranza. Viene da pensare che voi state difendendo lo status quo, ha detto rivolto ai banchi delle minoranze, Medicina non si sarebbe fatta per il centrosinistra, bisogna anche avere il coraggio di rompere gli schemi.

Lucia Coppola: odg per contrastare le isole di calore urbano e referente ambientale e alberi a scuola
Coppola (AVS) ha presentato i suoi ordini del giorno, uno riguardante la necessità improrogabile di contrastare le isole di calore urbano Icu, visto che anche il Trentino sta subendo gli effetti del cambiamento climatico. Un altro ordine del giorno, sempre di carattere ambientale, riguarda il finanziamento a sostegno della figura del referente ambientale a scuola (prevista dalla legge e mai finanziata). Un’altra proposta di ordine del giorno chiede che ci sia la possibilità di prevedere con i fondi a bilancio la piantumazione di alberi negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia della provincia.

Carlo Daldoss: un percorso di revisione del Regolamento
Daldoss (La Civica) ha detto di rendersi conto che di fronte a un tale bilancio ricco sia difficile anche per le minoranze trovare ragioni di critica. Un assestamento fatto con attenzione, cognizione di causa, capacità di coniugare la crescita (figlia della disponibilità finanziaria dell’autonomia) con la possibilità di intervento. Ha ricordato il mantra degli scorsi anni in cui si diceva “ridurre le spese correnti (improduttive), aumentare quelle di investimento (che producono reddito)”: non si faccia l’errore di immaginare che con tante risorse disponibili si possano mettere tante risorse in parte corrente che andrebbero mantenute. C’è stata per Daldoss quindi un’attenzione ai giusti settori. Ha citato l’esempio degli interventi sulla contrattazione e sull’addizionale Irpef. Se i bisogni sono quelli e sono soddisfatti, non è perché si ha una disponibilità superiore se ne soddisfano ulteriori in eccesso, ha aggiunto. Ha ricordato il quadro internazionale in cui è inserito il Trentino, che oggi l’Europa e l’Italia, che vengono da un periodo di prosperità e pace, devono affrontare: il contesto è tale per cui o l’Europa diventerà l’Europa, o gli Stati andranno per proprio conto, ha affermato. Ha portato l’esempio delle scelte sulla Pac e le attività zootecniche di montagna che, se non avessero il sostegno previsto dalle norme europee, non sopravviverebbero. Sul bonus per il terzo figlio: il presidente ha ricordato che è una misura, non la misura per la natalità, bisogna andare per piccoli passi. Ha portato l’esempio della val di Sole dove nel prossimo autunno-primavera con lo zerosei si riuscirà a creare una trentina di nuovi posti. Sugli anziani: a Parolari ha detto che si sta lavorando (tempo qualche mese si potrà sottoporre) su una proposta che riesca ad anticipare il problema dell’invecchiamento della popolazione con un’attività di tipo virtuoso che coinvolga non solo le istituzioni, ma anche i singoli cittadini che saranno percettori di servizi aggiuntivi. Ha proposto inoltre una valutazione sul ruolo del Consiglio provinciale: sarebbe bene, in una società matura che corre e chiede responsabilità, riuscire sulle sessioni di bilancio e nel trattare le leggi a prendere in mano il regolamento (facendo anche una Commissione,  rispettando il rapporto dei corretti ruoli e ragionando in maniera il più laica possibile). Ha rivolto in questo senso al presidente Soini un appello a farsi promotore di questo percorso di modifica del Regolamento. Infine il tema dell’organizzazione e della burocrazia: fondamentale fare una riflessione per un salto di qualità. Sul tema della riforma dei Comuni e delle Comunità ha detto di credere che prima si sia tornati indietro quel tanto che si poteva fare senza andare oltre, oggi invece si è tornati al disegno originario di un comprensorio che era un sistema di servizio e programmazione di un’area più vasta rispetto a quella del singolo Comune con il protagonismo però dei sindaci. Il ruolo dei Comuni è tornato centrale, ha aggiunto. Si possono fare tutte le discussioni che si vuole in Aula, ha concluso, ma se si perde l’anima dell’Autonomia è perso tutto: servono attività simboliche in questo senso per ricordarci che siamo una realtà autonoma, forse una bandiera in più non costerebbe niente e varrebbe molto e anche puntare sull’educazione civica sarebbe utile.

Alessio Manica: non nostalgia, inquietudine che la qualità dei servizi peggiori
Manica (Pd) ha dichiarato che è curioso venga addebitata alla minoranza la nostalgia: si è sempre cercato di portare in tutti i settori la riflessione di come i temi vadano affrontati a partire dalla cima del sacco e consci della loro complessità. Quando parla di nostalgia, ha aggiunto rivolto a Bisesti, bisogna ricordare che quello che la maggioranza (che ricorda di essere il primo governo di centrodestra) si trova ad amministrare oggi è risultato dei governi precedenti, un territorio all’avanguardia, frutto di un passato. La sanità: siamo sempre stati al top, ha detto, come nella cultura nelle sue varie declinazioni, l’agricoltura con l’eccellenza di Mach, la pubblica amministrazione più efficiente di quella di altri territori. Sull’idroelettrico ha dichiarato che nella scorsa legislatura è stato mal gestito con quei tre interventi e concluso con un rinvio. Non abbiamo nostalgia, ma inquietudine, ha affermato, citando Franzoia, che i vertici e la qualità dei settori possano nel tempo peggiorare. Siate progressisti, ha esortato, e se esserlo è arrivare in Aula sette anni fa e smantellare l’eccellenza trentina sulle politiche migratorie, mettere nella relazione dell’anno scorso sul capitolo cultura il concerto di Vasco allora la minoranza non è progressista. I soldi abbondanti: relazione dopo relazione a bilancio e assestmanti la maggioranza ci ha riempito di una narrazione di quanto è stata sfortunata, tralasciando di riconoscere che ognuna di queste disgrazie si è accompagnata con un flusso di risorse mai viste che la maggioranza ha potuto distribuire, ha sottolineato Manica. Bisogna partire dalle emergenze del tempo, tra cui l’impoverimento di alcune classi del Trentino che ha bisogno di risorse. La lotta alla burocrazia: non si può non vedere che negli ultimi 7 anni non si sta spronando in questo senso la pa. Lo smantellamento della riforma Daldoss non può per Manica essere uno strumento di efficientamento. Ancora sulla natalità: non si può non comprendere e fotografare la crisi demografica e capire che il problema non è più passare da uno a due figli, ma da zero a uno. Il provvedimento è di comodo (impegna poco finanziariamente) e di bandiera per Manica. Si è dispiaciuto del ritiro dell’emendamento di Angeli in questo senso e ha fatto i complimenti a Fugatti perché è in grado di riportare prontamente le truppe in riga quando ci sono pensieri diversi. La sensazione è che nemmeno la maggioranza ci creda sul terzo figlio, ha detto poi. Non si riesce a intravvedere la cornice in cui si inseriscono gli interventi, ha aggiunto quindi; se si guarda il Defp è il quadro di orizzonte da cui discendono le scelte si vede che non c’è dentro niente. L’acqua, ha chiesto, è una priorità della terra? Soggetta a una grandissima pressione per i cambiamenti climatici. La sanità? Il plurilinguismo? Un obiettivo spento all’arrivo dell’amministrazione di centrodestra ha detto Manica. “Rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali”, ha citato ancora il Defp: mi dite un provvedimento fatto in questo senso? Ancora, la variante al Pup. Ha parlato dei cavalli di battaglia dell’amministrazione: sono essenzialmente strade. Si fa fatica a trovare il quadro nei documenti, ha concluso.

Christian Girardi: manovra molto completa, discussa senza barricate sociali
Il consigliere della Civica ha parlato di una manovra molto completa: bisogna smentire la narrazione di mancata visione e di una programmazione fatta sull’emergenza di un problema piuttosto che nel lungo e medio periodo. Ci sono invece obiettivi chiari e misure che provano a dare risposte che vanno nel senso di far crescere il Trentino (che significa potersi permettere di mantenere i servizi ed essere innovativi e aumentare il potere d’acquisto delle famiglie). Il clima in cui si è discussa la manovra per Girardi è stato ottimo soprattutto dal punto di vista sociale e ciò dovrebbe rendere orgogliosi perché non si sono viste barricate da nessun punto di vista. Gli interventi in aula, ha aggiunto, lo confermano; si sono sentiti tanti interventi sui dati e sui numeri, ma di concreto pare che (tolta la questione che ha creato dibattito sulla stampa del welfare sul terzo figlio) non si sia sentito un intervento chiaro che dica “a noi questa cosa non piace, dovete toglierla”. Ciò per il consigliere a dimostrazione della bontà della manovra, che vede interventi come il rinnovo dei contratti pubblici, il patto con le imprese. Questioni rispetto a cui la minoranza non proprio dire di essere contraria, ha rimarcato. Girardi ha detto di aver ascoltato la relazione del presidente Fugatti e di aver apprezzato, sul tema di luglio per le scuole primarie, il fatto che abbia precisato “senza modificare il calendario scolastico”, una frase che sulla stampa e nel dibattito si è dimenticato di riportare. L’organizzazione: anche nei Comuni si è assunta una consapevolezza diversa sul fatto che serve collaborazione pur non rinunciando alla propria identità, per Girardi è un dato importante e questa consapevolezza è partita grazie all’evoluzione che c’è stata nelle Comunità di valle. Nella relazione poi per il consigliere c’è un bell’inciso sul futuro che si può dare alle Comunità di valle, che potrebbero anche a suo parere assumere personale da mandare ai Comuni per sopperire problematiche di personale. La manovra è buona, legittimamente può avere sfumature che piacciono o meno, ma il suggerimento è di votarla, ha concluso.

Stefania Segnana: manovra da 900 milioni di euro, è una risposta alle polemiche
Segnana (Lega) è partita dai quasi 900 milioni di euro, una cifra mai vista prima, che fa riflettere, che risponde alle polemiche e che parla da sola. Una prima risposta agli attacchi al presidente Fugatti che parlano di mancanza di programmazione: 878,7 milioni di euro è una risposta precisa alle polemiche rivolte, ha aggiunto. Una prima risposta chiara è arrivata nelle audizioni, ha ricordato la consigliera, durante le quali è emersa forte la preoccupazione per l’incertezza economica del livello nazionale e internazionale, ma anche la fiducia nella politica. Sono stati riconosciuti la capacità di mettere a terra da parte della Giunta Fugatti azioni nonostante le particolari difficoltà che ci sono state negli anni passati, ha proseguito Segnana; i cittadini sanno perfettamente cosa è stato fatto e cosa si è dovuto affrontare e riconoscono la capacità della Giunta di affrontare queste difficoltà e di fare investimenti e programmazione. Si sono ottenuti risultati e l’assestamento lo riconosce. Sia i consiglieri di maggioranza che la Giunta accolgono sul territorio le istanze del cittadini: si ha una capacità di ascolto non comune a tutti. Gli emendamenti depositati dalle minoranze parlano per Segnana di un metodo vergognoso come il dire “da noi solo proposte, dalla maggioranza slogan”. Se le vostre proposte sono veramente concrete e di buon senso forse non serve depositare tutti quegli emendamenti, ha dichiarato. Nella manovra si parla di contratti del pubblico impiego, di contratti delle cooperative sociali, di finanziamenti per l’estensione dell’esenzione dell’addizionale Irpef, del patto con le imprese, delle risorse per le infrastrutture come il tunnel di Tenna da tanto atteso, di risorse per il settore agricolo, del sostegno al turismo, di aiuti concreti alla polizia locale con la possibilità di difendersi con i taser, di famiglia e denatalità (con una misura strutturale) e di spopolamento delle valli. La misura per il terzo figlio non è a sè, ha ricordato Segnana, si inserisce in un quadro di misure già esistenti (tra cui l’assegno unico per famiglie numerose, il budget sportivo, l’agevolazione del trasporto pubblico degli studenti, i buoni di servizio, le misure sulla casa). Ha citato l’analisi sul Libro bianco, da cui emerge che in Trentino chi desidera avere figli è propenso ad averne anche 3 o 4. Ha risposto a Calzà che ha parlato di “tagli al sociale” in relazione alla disabilità: errato, ha detto Segnana, nessun taglio, anzi, una proposta di delibera condivisa con il Cal.

Francesco Valduga: scuola, serve un modello trentino; sanità, contratto trentino
Valduga (Campobase) ha detto che il peso delle proposte ostruzionistiche è inversamente proporzionale alla capacità di mediazione della Giunta. Non proposte fatte con la pretesa di essere uniche, ma come tentativo di miglioramento perché non hanno dentro alcunché di umiliante per la maggioranza. Ha parlato del ruolo del centro, quello di trovare dialogo e composizione, ragionare in termini di “e...e” e non “o…o”, in cui “e…e” non significa qualunquismo, ma cercare una composizione e una mediazione. Ha detto di credere che sul tema del bonus del terzo figlio questa possibilità ci possa essere: non si è contrari al fatto che si promuova la natalità, ma si cerca un principio che distribuisca risorse a seconda della necessità. A Girardi ha detto che affermare che finalmente c’è qualcuno che parla di identità è un ragionamento che un po’ preoccupa: un discorso così è molto escludente, da “o…o”. Se si è quelli attenti alle radici e all’originalità, sul piano della scuola - ha aggiunto - non si può immaginare che essa sia solo conciliazione, piacerebbe vedere messo lì un progetto di scuola che sia il modello della scuola trentina che ci indirizzi in una dimensione mitteleuropea. A Guglielmi ha risposto che sull’attenzione ai territori non si è all’anno zero: il tema però è anche promuovere coesione territoriale. Valduga non si è detto d’accordo sul fatto di dire che i comprensori fossero solo gestori di servizi (avevano competenza in termini di Urbanistica e Sanità): si è fatta politica, ad esempio sulla programmazione del territorio. Le olimpiadi: si deve cercare di fare in modo che siano utili allo sviluppo del territorio, ma qualche preoccupazione sulle conseguenze, ad esempio sui prezzi delle case e il costo della vita, c’è. Al di là dell’evento c’è bisogno di discutere di un nuovo senso del limite, ha detto ancora. L’ospedale di Fiemme: non se ne parla più perché la valle sul tema si è disintegrata e non è ancora emersa una sedimentata unità di intenti, allora è più facile annunciare un nuovo ospedale a Trento piuttosto che parlare di un ospedale che si potrebbe realizzare in tempi rapidi, utile alla comunità. Parlare di sanità significa parlare di struttura, formazione e contratti: su essi Valduga ha detto di credere nell’opportunità di un nuovo contratto della sanità trentina, senza riconcorrere con ritardo il contratto nazionale. Se c’è la capacità di governo non conteranno niente gli emendamenti ostruzionistici, ha ricordato infine, ribadendo che la capacità di dialogo deve essere la cifra essenziale di un’attività di governo. Valduga ha detto di rimanere in attesa.

Paolo Zanella: i totem del presidente Fugatti
Per Zanella (Pd) aspetti motivi di critica dell’assestamento ci sono, a partire dal metodo con cui è stato affrontato, una questione davvero significativa. A Daldoss ha ricordato di non essere mai stato in minoranza e di non sapere che la minoranza ha pochi strumenti per incidere. Si chiedono cose importanti per la comunità trentina e si è costretti a usare questi metodi perché non c’è possibilità di dialogo, ci sono temi su cui non c’è margine di ragionamento razionale (ad esempio ha parlato dell’immigrazione, della fissa della Valdastico, del totem della Music Arena, dei punti nascita che l’assessore chiuderebbe da tempo, che sono insicuri, ma che il presidente non vuole chiudere). Il quinto totem del presidente Fugatti, ha detto Zanella, è diventato il terzo figlio, qualcosa di assolutamente irrazionale perché la statistica dà dei dati sul desiderio di figli del Trentino. La politica, ha detto il consigliere, dovrebbe ascoltare tutto ciò, invece si agisce in base a spinte elettoralistiche e insensate. Si dice che va tutto bene quando il 21% dei lavoratori in Trentino è a rischio di lavoro povero; il 43% della popolazione fa difficoltà a coprire le spese dell’abitazione. Bene per Zanella il rinnovo dei contratti, ma le percentuali d’aumento non compensano i costi della vita, bene dedurre 30.000 euro dall’Irpef e dare 30-50.000 euro di detrazioni aggiuntive per figlio, ma lo si chiedeva l’anno scorso e forse colmerà un po’ del drenaggio fiscale. Sono cose che servono ma sono comunque insufficienti, se si continua a investire in opere pubbliche e in contributi a pioggia non farà aumentare gli stipendi ai lavoratori. Sull’impoverimento delle persone una delle cose da fare per il consigliere è l’indicizzazione dell’Icef; non farlo ha portato a un aumento di più del 20% in 5 anni dei canoni di Itea. Un impoverimento in termini reali e un aumento del canone, ha sintetizzato. Sulla demografia: se ne parla da anni, ma non si stanno pensando a soluzioni necessarie per gli anziani e per i bambini si pensa al terzo figlio, un nonsenso. La proposta di minoranza, ha ricordato, è di un assegno di genitorialità per tutti i figli, ma la priorità è ancora una volta garantire salari adeguati ed accesso alla casa. Sulla casa: si può anche dare contributi all’acquisto, anche se elargire contributi così piccoli sembra buttar via soldi, ma il tema è quello delle locazioni e dell’edilizia pubblica. Zanella ha ricordato che oggi si legge che più di 1.500 alloggi sono sfitti, il 15% del patrimonio di Itea è sfitto. Il consigliere ha ricordato poi la proposta di sostegno per l’affitto delle agenzie sociali di mediazione. Sulla sanità: bene mettere i soldi per i rinnovi dei contratti del comparto della sanità, ci si dimentica delle Rsa. Bene, ma non benissimo, ha riassunto, soprattutto la privatizzazione progressiva della sanità a cui si assiste, quando bisognerebbe tenere in piedi la sanità pubblica finanziandola di più e pagando il personale. Zanella ha parlato dei contratti dei medici, della necessità di infermieri (200 posti banditi hanno visto 120 iscritti), dell’attrattività di queste professioni. Zanella ha quindi parlato degli emendamenti: parlando di quello sulla Palestina della coalizione ha ricordato la mozione votata qualche mese fa, ha parlato di un genocidio in atto nella Striscia di Gazae in Cisgiordania e detto che la coalizione chiede la consapevolezza di quanto sta accadendo e si metta mezzo milione per la cooperazione internazionale di emergenza. Poi: la richiesta sull’assegno di autodeterminazione, l’emendamento di esonero dei detenuti dalla tassa provinciale per il diritto allo studio, quello sulla partita di Trentino Digitale. C’è lo spazio per aprire un ragionamento collettivo tra maggioranza e minoranza perché le proposte sono di buon senso, ha concluso.

Stefania Segnana: inclusione disabili, valorizzazione ruolo Espo, servizi
conciliativi
La consigliera Segnana (Lega) ha illustrato in apertura di seduta i suoi tre ordini del giorno: il primo riguarda l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità (con la richiesta di sviluppare una politica inclusiva, promuovendo un progetto integrato che coinvolga terzo settore e imprese), il secondo mira alla valorizzazione del ruolo di Espo (Ente sviluppo porfido), strategico nella promozione del marchio Trentino porfido, mentre la terza proposta, sottoscritta anche dalle colleghe di maggioranza, affronta il tema dei servizi conciliativi alle famiglie, coinvolgendo l’Agenzia per la famiglia e la Fondazione De Marchi nella realizzazione di un’indagine che faccia emergere difficoltà ed esigenze.

Michele Malfer: inclusione scolastica bambini audiolesi e contrasto al
precariato nella scuola
Malfer (Campobase) ha anticipato i contenuti delle sue tre proposte: la prima nasce dall’esigenza di inclusione scolastica dei bambini sordi e invita la Giunta a promuovere e realizzare interventi di adeguamento acustico negli istituti scolastici, a partire da quelli che ospitano bambini audiolesi. La seconda è stata ritirata, mentre la terza affronta il delicato tema del precariato nella scuola impegnando la Giunta a bandire concorsi regolari e inclusivi, percorsi di stabilizzazione e consentire ai docenti di prendere servizio dal primo di settembre per consentire organizzazione e preparazione.

Roberto Stanchina: allargamento aree agricole, specifica disciplina per
l’Imis, cooperazione edilizia per la prima casa
Il primo documento depositato da Stanchina (Campobase) impegna la Giunta alla trasformazione in area agricola dei terreni boschivi incolti in aree a partire dai 500 metri di altitudine, per incentivare l’agricoltura di montagna, promuovere intese con agricoltori, agevolare l’accesso a superfici idonee e valutare l’opportunità di misure di sostegno nei bandi e nei piani specifici. La seconda proposta impegna la Giunta all’introduzione di una disciplina specifica Imis dei terreni non utilizzabili, chiedendo la sospensione del tributo all’avvio del procedimento espropriativo. Infine, in tema di pianificazione urbanistica, il terzo documento presentato  dal consigliere di Campobase chiede alla Giunta di potenziare gli strumenti a favore della cooperazione edilizia per la prima casa e promuovere la destinazione di aree esclusive riservate predisponendone anche un censimento.

Mirko Bisesti: fondo per l’irrigazione, spazi per le famiglie nei musei
Bisesti (Lega) ha presentato due suoi documenti e ne ha illustrati brevemente altri due del collega Paccher, oggi assente in aula: il primo ordine del giorno invita la Giunta a esprimere contrarietà alle proposte di politica agricola della Commissione europea e a promuovere soluzioni in grado di salvaguardare e rafforzare le filiere agricole e in particolare le risorse idriche mediante l’attivazione di un fondo per l’irrigazione, per l’ammodernamento efficiente e per l’utilizzo di tecnologie e innovazione, mettendo in campo soluzioni ad alta specializzazione, qualità e sostenibilità. In campo culturale, il secondo documento impegna la Giunta alla valorizzazione degli spazi dedicati alle famiglie e ai bambini all’interno dei musei trentini per incentivarne l’interesse e la frequentazione. Le proposte del collega  Paccher prevedono un intervento per la Sp 228 in località di Novaledo (marciapiede) e un intervento per la pavimentazione in prossimità di una rotatoria nel comune di Caldonazzo sulla Sp 133.

Vanessa Masè: sostegno all’agricoltura di montagna, sicurezza stradale,
scuole per l’infanzia
Tre le proposte di Vanessa Masè (Civica): una dedicata al sostegno dell’agricoltura di montagna per aiutare gli agricoltori di prima e di seconda con l’acquisto di macchinari a motore endotermico, mezzi adeguati allo sfalcio in sicurezza in zone montane impervie. La seconda impegna alla messa in sicurezza della strada provinciale 45bis progettata quando il volume del traffico era decisamente inferiore e che ora richiede urgenti miglioramenti. Infine, il terzo documento contiene la richiesta di deroga al requisito dei 7 iscritti per le scuole dell’infanzia sottodimensionate anche tenendo conto dei bambini con bisogni educativi speciali.

Francesco Valduga: agricoltura di montagna, rapporto tra vigili permanenti
e volontari e studentato universitario a Rovereto
Valduga (Campobase) ha anticipato il contenuto dei tre documenti, uno sulla scuola di pubblica amministrazione, l’altro sull’agricoltura di montagna in particolare sul paesaggio terrazzato e le prospettive di mantenimento delle tradizioni del territorio e un terzo ordine del giorno sul rapporto tra i vigili del fuoco permanenti e i volontari a Rovereto: va rivista la rete provinciale e riattivato il tavolo per l’aggiornamento della legge. Infine alcuni emendamenti: Valduga ha citato una richiesta di modifica sull’agricoltura eolica, una sul taser, un’altra sullo studentato universitario a Rovereto che sta aspettando da troppo tempo, una sulla sanità che prevede fondi per l’abbattimento delle liste di attesa e una serie di modifiche su Trentino Digitale.

Daniele Biada: misure per la riqualificazione dei centri storici, trasporti
per utenti con disabilità, progetti di innovazione culturale
Biada (FdI) ha illustrato le sue tre proposte: una impegna la Giunta a valutare l’attivazione di misure di sostegno alla riqualificazione degli immobili, con particolare attenzione ai centri storici, prevedendo forme di incentivazione legate alla destinazione abitativa stabile degli alloggi, in particolare a favore di residenti o nuovi residenti, al fine di contrastare fenomeni di abbandono, degrado e spopolamento, tutelando il patrimonio abitativo storico del Trentino. Il secondo documento riguarda i trasporti per utenti con disabilità in periferia e impegna ad attivare un miglioramento degli stessi anche ricorrendo alla messa in campo di ulteriori risorse; il terzo bando annuale per progetti di innovazione culturale significativi promuovendo e mantenendo vivo il ricordo e le memorie collettive. Il consigliere ha poi anticipato il contenuto di alcuni degli emendamenti che gli stanno più a cuore: uno mira ad introdurre la possibilità per i comuni di intervenire su terreni vincolati da uso civico anche se c’è l’amministrazione separata. Altra modifica prevede l’intervento sulla legge provinciale sulla caccia proponendo di rimborsare i danni dall’orso e dalla fauna selvatica a cose, ma anche a persone. Infine sulla cultura la proposta è di aggiungere 200.000 euro per la valorizzazione di beni di interesse storico e di accordare maggiori risorse alle scuole musicali.

Maria Bosin: bonus figli, conciliazione, politiche per l’abitare
Bosin (Patt) ha richiamato in prima battuta il tema dell’ospedale in valle di Fiemme replicando all’intervento del collega Valduga. Sulla natalità e sul bonus terzo figlio si è detta favorevole all’estensione della misura al primo e al secondo. Tuttavia saranno state fatte sicuramente delle proiezioni rispetto al costo, ha detto: rimane l’auspico che in futuro ci possa essere un’estensione e voglio vedere il bonus come un incentivo alle famiglie numerose, mentre quanto al dibattito trentini-stranieri, il tema potrebbe avere a suo parere riflessi anche sull’integrazione. Parlando di conciliazione, Bosin ha posto all’attenzione l’argomento dei servizi alla prima infanzia gestiti dai comuni e quello della casa, esprimendo apprezzamento per il progetto Rival e per le risorse messe in campo sull’Itea che vanno, a suo avviso, nella direzione giusta. Ancora, sul tema casa, è importante mettere in contatto proprietari e inquilini con sgravi per gli affitti a canone concordato in un “patto dell’abitare”, trovando modalità trasversali per immaginare soluzioni giuste ed eque per tutti. Infine, Bosin si è detta convinta sul sostegno strategico al turismo, lavorando su qualità e sostenibilità e assecondando quello che in un’accezione a suo avviso tutt’altro che negativa, è stato definito un “modello maturo”. A questo riguardo ha anticipato un emendamento sui rifugi di proprietà dei comuni e ha commentato l’odg di Stanchina a sostegno delle aree agricole sopra i 500 metri, esprimendo delle perplessità, in caso di approvazione, sulle possibili conseguenze,  di limitazione della zootecnia. 

Esauriti gli interventi il Presidente del Consiglio Claudio Soini ha suggerito di sospendere i lavori, pur non dichiarando chiusa la discussione generale (che di fatto termina con la replica del presidente della Giunta Fugatti), per dare modo ai consiglieri di avviare un percorso “possibilmente produttivo”, ha detto, di interlocuzione/mediazione sugli oltre 17.000 emendamenti depositati.

I lavori proseguono domani a partire dalle ore 10.00.
Ultimo aggiornamento: 23/07/2025 20:30:21