L'Agenda delle Valli

Lavori Consiglio provinciale Bolzano

Inizio: 05/11/2025 dalle ore 20:00 - Fine: 05/11/2025 alle ore 21:00 IT
La prima seduta della sessione di novembre dei lavori del Consiglio provinciale di Bolzano è cominciata con la trattazione delle interrogazioni su temi d’attualità. 1.1.La prima interrogazione è stata presentata da Franz Locher (SVP), che evidenziando come chi è titolare della pensione minima rischia costantemente di scivolare in una situazione di povertà, che comporta bisogno finanziario, isolamento sociale e problemi di salute, ha ricordato che chi si trova in questa condizione può ricevere da questo novembre un sussidio provinciale per anziani, se ha presentato entro il 30 settembre la dichiarazione ISEE presso un CAF. Egli ha chiesto quindi, tra l’altro, quanti pensionati e pensionate ricevono, in provincia, una pensione minima o inferiore ai 1.000 €, quante domande di sussidio sono state presentate, quale somma è stata messa a disposizione a questo scopo, a quanto ammonterà la somma necessaria in base alle richieste. L’ass. Rosmarie Pamer ha risposto che le persone a partire dai 65 anni che ricevono una pensione inferiore ai 1.000 € sono 26.000, che non è prevista nessuna domanda per ricevere la prestazione ma solo la presentazione della dichiarazione ISEE e il sussidio viene automaticamente erogato, se previsto, che per la copertura delle prestazioni sono previsti 41,3 mio per il il 2025, altrettanti per il 2026 e altrettanti per il 27. Sono 2.970 le persone che otterranno la prestazione a novembre, per un totale di 10,7 mio. Ha poi fornito gli altri dati richiesti, chiarendo che l’importo mensile non è fisso ma deriva dalla differenza tra la pensione percepita e i 1.000 €. Dopo il primo anno si faranno delle verifiche. Locher ha replicato che evidentemente esiste un problema di povertà, e che il valore ISEE previsto è troppo basso, perché penalizza chi ha messo da parte dei risparmi per esempio per la casa di riposo. Pamer ha ribadito che si farà un’analisi con INPS e parti sociali.
La permeabilità tra i vari corsi di laurea della Claudiana e i relativi profili professionali è stato il tema della successiva interrogazione, con la quale Maria Elisabeth Rieder (Team K), evidenziando che gli interessi professionali e le condizioni di vita possono cambiare nel corso del tempo, sottolineava che la permeabilità e il riconoscimento delle qualifiche già acquisite tra i diversi corsi di studio e profili professionali nel settore sanitario appaiono di particolare rilevanza. Chiedeva quindi, tra l’altro, se, dopo aver concluso un corso di studi o una formazione presso la Claudiana – oppure per il personale già attivo nel settore sanitario – esiste la possibilità di una riqualificazione verso un altro profilo professionale offerto dalla Claudiana, se esistono sovrapposizioni contenutistiche tra i diversi corsi di studio nel settore sanitario, se i corsi già frequentati con successo o le competenze professionali comprovate vengono riconosciuti come crediti in caso di riqualificazione verso un’altra professione sanitaria e, qualora tale permeabilità non fosse prevista, quali sono gli ostacoli e se sono previste misure per consentire passaggi più flessibili tra le professioni sanitarie. L’ass. Hubert Messner ha chiarito che alla fine dei tre anni di studio si ottiene un bachelor; per riqualificarsi professionalmente bisogna raggiungere in un nuovo corso 150 ICTS, e si può fare richiesta per ottenere i crediti di corsi già completati. Nel primo anno di frequenza ci sono corsi uguali in tutti i percorsi; per poter optare per un altro corso ci vuole un parere positivo di una commissione apposita, che valuta anche il riconoscimento dei crediti relativi a corsi già frequentati. Rieder ha replicato che le informazioni le erano state richieste proprio da studenti della Claudiana, ai quali era stato detto che per cambiare corso avrebbero dovuto ricominciare da zero, mentre in Isvizzera vengono riconosciuti anche tirocini già svolti.L’assessore dovrebbe diffondere queste informazioni all’interno della Claudiana.
Ripercorrendo la storia del Polo bibliotecario di Bolzano, caratterizzata da 20 anni di rinvii, Sandro Repetto (Partito Democratico – PD – Demokratische Partei) ha citato queste tappe: 2006–2010, prime ipotesi di riuso; 2016, annuncio dell’imminente demolizione delle ex Pascoli per lasciare spazio al nuovo polo bibliotecario, con consegna prevista entro il 2020; 2021, edificio ancora inutilizzato, sede di vandalismi e abbandono; luglio 2023, firma dell’appalto con il gruppo guidato da C.M.B. per la realizzazione del polo; dicembre 2023, nuovo rinvio e cambio d’impostazione – la Giunta propone di trasformare il progetto in un polo culturale, che includa anche il Museo dell’Autonomia; febbraio 2025 – Roboante annuncio dell’assessore Bianchi che promette: «Il capoluogo è al centro»; estate 2025 – fase preparatoria ai lavori, annuncio che tra settembre e ottobre 2025 inizierà la demolizione parziale dell’edificio, salvaguardando facciata e scalinata; autunno 2025 – le demolizioni slitteranno a primavera 2026. Egli ha quindi chiesto se esiste un cronoprogramma certo per il polo bibliotecario e qual è la data certa per l’avvio del cantiere. L’ass. Christian Bianchi ha detto che la data più importante relativa al Polo è il 2017, quando viene aggiudicato l'appalto alla ditta Condotte, che nel 2018 ha aperto la procedura di fallimento e alla quale nel 2020 è stata revocata l’assegnazione. Nel 2021 l'azienda C.M.B. con cordata di aziende locali viene definita aggiudicataria, e la Giunta decide  di integrare al Polo il Centro per la tutela delle minoranze e l’autonomia. Nel 23 la C.M.B. ha firmato il contrario per la realizzazione dell’opera; nel 2024 il progetto dell’arch. Mayr Fingerle è stato rivisto, anche per offrire spazi aggiuntivi, con conseguente aumento del budget: ora si è in finale di progetto per arrivare alla conformità urbanistica; entro metà novembre si partirà con il cantiere per la salvaguardia della facciata. Obiettivo sono la demolizione finita e lo scavo completato entro metà 2026, il cantiere si intreccia con quello di piazza Vittoria e pertanto si è in contatto con il comune di Bolzano. Secondo Repetto, le novità relative agli ampliamenti stanno determinando una certa confusione, anche in Comune, e la centralità della biblioteca pare ridimensionata rispetto ad altre attività.
Facendo riferimento alla risposta a un’interrogazione del 2024(16.10.14, “Biotopo sì o no?”, Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha ricordato che, allora,  la Giunta aveva riferito di un a perizia esterna commissionata, in aggiunta a una interna già disponibile, per un terreno situato nel comune di Bressanone (particelle fondiarie 24/1, 24/2 e 25/1 della C.C. Mahr), che in tali particelle è attualmente indicato nel piano paesaggistico un bosco ripariale e che ci sono iniziative volte ad ampliare la zona produttiva adiacente. La consigliera ha quindi chiesto, tra l’altro, se la perizia esterna  giunge alla conclusione che sulle particelle esaminate esiste di fatto un bosco ripariale e che nell’area sono presenti specie animali e vegetali elencate nell’allegato IV della direttiva Habitat (FFH) e cosa significa tale perizia per la messa sotto tutela come biotopo. L’ass. Daniel Alfreider ha chiarito che il parere esterno conclude che c’è un bosco ripariale, con presenza di specie animali che rientrano nella direttiva Habitat - allegato IV, quali pipistrelli e rettili, ma non piante; dal parere emerge che una classificazione come biotopo non serve in quanto basta l’attuale piano paesaggistico. Provincia, Comune e richiedente hanno trovato un compromesso relativamente al cambio di destinazione in superficie produttiva, che riguarda una parte complessiva di 7.000 mq. Su ulteriore sollecito di rohrer, Alfreider ha definito la proposta attuale “equilibrata, che tutela l’attuale bosco ripariale”. Dopo la decisione della Commissione paesaggio, le carte passano al Comune. 
Con la successiva interrogazione, Renate Holzeisen (VITA) ha chiesto di sapere chi sono i componenti della Commissione provinciale per le vaccinazioni. L’ass. Hubert Messner ha chiarito il numero che si tratta del dott. Gironza, della dott.ssa Spertini e del dott. Kleon: sono stati nominati con delibera Giunta del 4.6.24. Su ulteriore richiesta di Holzeisen, egli ha spiegato come vengono proposti i nomi: i collaboratori dell’Azienda sanitaria vengono proposti dalla stessa, il pediatra (Kleon) dai propri colleghi.
I Comuni della Val d’Adige – Terlano, Gargazzone e Postal – hanno adottato delibere consiliari in merito al previsto potenziamento della linea ferroviaria tra Merano e Bolzano: lo ha ricordato Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion), chiarendo che essi sono per  il rafforzamento dei collegamenti diretti tra i due centri principali, ma vincolano l’ampliamento a determinate condizioni, tra cui il mantenimento delle attuali stazioni ferroviarie nei rispettivi territori comunali. Egli ha quindi chiesto, tra l’altro, se la Giunta provinciale intende rispettare queste delibere, quali tracciati o varianti vengono indicati da queste delibere per il previsto ampliamento della linea ferroviaria Merano–Bolzano, se la Giunta ha commissionato uno studio di fattibilità per una soluzione di by-pass e quali sono i relativi risultati. L’ass. Daniel Alfreider si è detto molto soddisfatto della progressione dei lavori di ampliamento, che rispettano le esigenze dei Comuni, e ha annunciato un ulteriore incontro con tutti i partecipanti prossimamente. Importante è che anche la parte occidentale della provincia possa essere servita al meglio. Per il raddoppio, si cerca di trovare una soluzione condivisa con i Comuni; la delibera del Comune di Terlano ha avuto un impatto significativo sul tracciato, poiché sono stati esaminati percorsi che si svilupperebbero maggiormente verso l’area fluviale; il Comune di Postal ha chiesto un approfondimento della pianificazione, ma questo può essere fatto dal momento in cui il tracciato è definito. Le richieste dei Comuni sono state trasmesse anche a RFI. La variante by-pass è uno studio per un ampliamento con poche curve. Su ulteriore domanda di Leiter ReberAlfreider ha fatto riferimento a un tavolo di confronto riunito a fine estate e alla necessità di dare ai progettisti il tempo di verificare le proposte dei Comuni.
Il 23 settembre scorso, i consiglieri del Landtag Tirolo sono stati informati, nell’ambito di un evento informativo, sullo stato attuale della riforma dell’autonomia, alla presenza dei Presidenti delle Province Anton Mattle e Arno Kompatscher, dell’esperto di diritto europeo Walter Obwexer e del direttore dell’Ufficio per il diritto internazionale del Ministero degli Esteri austriaco Gregor Schusterschitz: lo ha riferito Sven Knoll (SÜD-TIEOLER FREIHEIT)., rilevando che gli autori dell’ultima edizione della rivista giuridica specializzata Europa Ethnica non erano stati invitati, nonostante in tale pubblicazione fosse stata presentata per la prima volta un’analisi completa e scientificamente fondata di tutti gli aspetti della riforma dell’autonomia. Il consigliere ha quindi domandato il perché di questo mancato invito e quali pubblicazioni scientifiche sono state invece utilizzate come base per l’organizzazione dell’evento. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha detto che l'evento era stato organizzato da uffici del Landtag Tirolo, e lui vi era stato invitato così come esperti. Era intervenuto parlando a braccio, quindi non poteva fornire un testo scritto, ma sicuramente era disponibile una registrazione. Gli studiosi Schusterschitz e Obwexer sono degli esperti. Knoll ha ribadito che anche i referenti di Europa Ethnica sono esperti, e ha auspicato che vengano invitati al prossimo evento.
Negli ultimi mesi, in Alto Adige numerose categorie professionali – dagli insegnanti al personale infermieristico ai medici - sono state al centro di confronti pubblici su stipendi e situazione lavorativa, ma poco si è parlato delle condizioni di lavoro e delle retribuzioni di educatori ed educatrici nei servizi di prima infanzia e di Tagesmütter/Tagesväter: lo ha detto Harald Stauder (SVP) evidenziando che in quest’ambito  l’impiego avviene generalmente attraverso cooperative sociali private, con conseguenti livelli salariali nettamente inferiori rispetto a quelli del personale pubblico, inflazione e forti richieste di flessibilità, condizioni di lavoro gravose. Egli ha quindi chiesto quali misure intende adottare la Giunta provinciale per ridurre le differenze retributive tra gli educatori/educatrici del settore privato e il personale analogo del servizio pubblico e quali per attenuare l’insicurezza lavorativa causata dalle procedure di appalto, nonché se esistono riflessioni o progetti pilota per migliorare complessivamente le condizioni quadro di queste professioni. L’ass. Rormarie Pamer ha riferito di contratti integrativi con adeguamenti attivati giá in passato, con aumenti del salario orario e al rinnovo del contratto nazionale delle cooperative sociali. La Giunta lavora a una revisione dei criteri di qualità che riguardano il benessere del personale oltre che quello dei bambini. Stauder ha replicato che qualcosa è stato fatto ma c’è ancora molto da fare, perché il personale ha forte necessità.
Sabato 4 ottobre 2025 si è svolta nel Land Tirolo una prova di allarme della protezione civile, con lo scopo non solo di verificare il funzionamento tecnico del sistema di allerta e allarme, ma anche di sensibilizzare la popolazione sui segnali e sul loro significato: 8.327 sirene – pari al 99,56% – hanno funzionato correttamente. Secondo Bernhard Zimmerhofer (SÜD-TIROLER FREIHEIT), questo allarme di prova è stato ricevuto anche in Alto Adige, poiché la segnalazione è avvenuta tramite il sistema europeo di allerta per telefoni cellulari (AT-ALERT), che funziona anche nelle zone di confine: inoltre, il 13 ottobre un analogo allarme di prova è stato attivato anche in Alto Adige. Egli ha quindi chiesto perché non è possibile effettuare una prova d’allarme congiunta per tutto il Tirolo storico. Il presidente Arno Kompatscher ha chiarito che questo tipo di prove ci sono in molti Paesi europei, in Austria il primo sabato del mese; in Alto Adige queste prove vengono effettuate annualmente dal 1999, nell’ambito della settimana nazionale della protezione civile, il 13 ottobre. Un allarme di prova congiunto sarebbe possibile, ma per le cittadine e i cittadini questo non comporta un valore aggiunto: lo scopo degli allarmi di prova è familiarizzare la popolazione concerti segnali. Zimmerhofer ha ritenuto invece che sarebbe utile per la popolazione, e invitato a trovare una soluzione unica europea, o a livello Euregio, anche per le gomme invernali.
Riferendosi ai 20 anni di attesa per il Distretto di OltrisarcoSandro Repetto (Partito Democratico – PD – Demokratische Partei) ne ha ricordato le tappe: 2005 – la promessa iniziale, con previsione di un Distretto nella convenzione urbanistica relativa all’area ex caserme Mignone – Rosenbach; 2015 – primo annuncio operativo, la Provincia comunica l’avvio della gara per la costruzione del nuovo distretto per un importo di 3,7 mio €; 2010–2020 - i servizi sanitari del quartiere restano concentrati nella sede di via Pietralba 10, giudicata da più parti inadeguata; 2022 – nel riepilogo ufficiale dei distretti sanitari, la Provincia conferma che quello di Oltrisarco-Aslago è in fase di progettazione; novembre 2024 –  in seguito a interrogazione del PD, la Giunta ammette che l’avvio dei lavori dipende dall’approvazione della variante urbanistica al PUC e al Piano d’attuazione; settembre 2025, nel Piano investimenti 2025–2029, la Giunta provinciale destina 14,9 milioni di euro per la realizzazione del nuovo distretto; ottobre 2025, i media locali riportano il via libera della Giunta: approvato il finanziamento, “dopo una complessa modifica urbanistica”. Egli ha quindi chiesto  se esiste un crono programma dello stato di avanzamento dell’iter burocratico e qual è la data di apertura del cantiere. L’ass. Christian Bianchi ha riferito che si trattava di un progetto che ha trovato sul proprio tavolo e che aveva bisogno di una spinta. il piano di attuazione del tempo prevedeva la realizzazione di alcune cubature e la demolizione di altre, ma così non era stato, e c’era stato un aumento di cubature che andava oltre i limiti previsti: a giugno di quest’anno un nuovo piano di attuazione aveva sbloccato la situazione. Ora il progetto è stato riavviato, e si è arrivati al progetto definitivo, con consegna a fine 2025, successiva richiesta di confromitá urbanistica, approvazione dle progetto con relative modifiche, progettazione esecutiva: il tutto, presumibilmente, entro l’estate 2026; dopo i successivi passi, il cantiere dovrebbe partire nel 2027. Repetto ha fatto riferimento alla Scuola domestica la cui presenza intralciava i lavori, ma che si era voluta mantenere: “Questa è la verità”.
.Secondo l’articolo 109, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio provinciale, “I consiglieri/Le consigliere hanno diritto di ottenere tempestivamente dall’amministrazione provinciale, così come dagli organi ed enti o aziende da essa dipendenti, le informazioni utili all’esercizio del loro mandato. La richiesta di informazioni, atti e dati deve essere rivolta rispettivamente al/alla Presidente della Provincia o all’assessore/all’assessora competenti per materia”: lo ha ricordato Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan), domandando se tale articolo fosse stato stralciato senza comunicazione al Consiglio o come mai non venivano più date in formazione – per esempio, in risposta alle interrogazioni sul coronavirus, e se l’art. 109 dà ai consiglieri anche il diritto di ottenere informazioni dai Comuni. IL presidente della provincia Arno Kompatscher si è stupito che la domanda fosse rivolta alla Giunta, dato che essa non è competente, mentre lo è l’Ufficio di presidenza. Il presidente del consiglio Arnold Schuler ha chiarito che l’articolo citato non è stato stralciato dal Regolamento interno, cosa che compete al Consiglio, e che ci si era confrontati nel collegio dei capigruppo in merito a un’interrogazione con innumerevoli domande che lui aveva considerato non ammissibile, ma che le interrogazioni sulla pandemia vengono ammesse. In quanto ai Comuni, l’obbligo di rispondere dipende dal tipo di domanda - in merito è stato elaborato un parere, che chiarisce che nell’ambito di materie delegate ai Comuni, questi devono rispondere solo a consiglieri comunali. Wirth Anderlan ha ritenuto necessaria una soluzione sulle interrogazioni relative alla pandemia, sostenendo che il presidente Schler prende in giro sia lui che la popolazione.

Ricordando la risposta dell’ass. Achammer all’interrogazione 5/6/25 sulle nuove misure per l’educazione sessuale nelle scuole previste dal DDL Valditara, ovvero che  non si disponeva ancora di un testo concreto e che un’eventuale nuova legge o una disposizione avrebbe richiesto un adeguamento entro sei mesi delle norme provinciali, Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha riferito che la commissione istruzione della Camera ha approvato un emendamento al DDL che estende il divieto di attività didattiche e progettuali sui temi della sessualità anche alle scuole secondarie di primo grado, oltre che alle scuole dell’infanzia e primaria. Ha quindi chiesto nel caso in cui il DDL fosse approvato dai due rami del Parlamento, quali sarebbero le conseguenze per l’istruzione sessuale e affettiva nella nostra provincia, se si prevede di recepire tutte le disposizioni in esso contenute e se gli assessori alla scuola tedesca, italiana e ladina intendono opporsi a questo DDL. L’ass. Philipp Achammer ha chiarito che la provincia ha la possibilità di attuare i principi stabiliti dalle leggi statali nei 6 mesi successivi, senza rispettare la norma in maniera fotocopia. La norma di cui si tratta è stata approvata per ora solo in commissione: in base a ció che succederá si deciderá come procedere. Egli però ritiene questa limitazione non sensata, poché un’educazione emotiva e sessuale è opportuna anche a scuola, non sempre i genitori la forniscono in maniera adeguata. Foppa ha chiesto ancora se la SVP parla del tema con i colleghi parlamentari a Roma, esprimendo il disaccordo, e Achammer ha parlato di varie comunicazioni intercorse. è giá intervenuta la sen. unterberger e lui concorda con lei.
Dalla risposta data all’interrogazione su tema d’attualità il 31 dell’ottobre 2025 risulta che diverse scuole figurano come cosiddette “scuole pilota” in vari progetti di sviluppo scolastico e che ogni scuola in lingua tedesca dispone di un/a coordinatore/coordinatrice e di un gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo scolastico: lo ha riferito Alex Ploner (Team K), aggiungendo che l’Intendenza scolastica italiana non dispone di una struttura organizzativa in questo ambito, mentre quello ladino ha redatto un documento con linee guida ancora non concretamente definite. Egli ha quindi chiesto chi sono i responsabili dello sviluppo scolastico nelle singole scuole in lingua tedesca, quali le cosiddette “scuole pilota” dell’Alto Adige, perché l’intendenza italiana non ritiene necessario istituire una struttura organizzativa e perché quella ladina è in ritardo nell’attuazione delle linee guida elaborate.L’ass. Philipp Achammer ha affermato che i responsabili sono i dirigenti scolastici, e che gli obiettivi sono nell’offerta formativa triennale. Ci sono poi dei gruppi con coordinatori nominati annualmente. Ha quindi citato il progetto relativo alla scuola inclusiva che coinvolge 6 distretti scolastici in lingua tedesca; un progetto relativo a processi di sviluppo con diverse forme organizzative; un progetto relativo alla “pedagogia della farfalla” cui hanno richiesto di partecipare 26 scuole. La retribuzione avviene in forma di straordinari. A. Ploner ha riferito che secondo la Direttrice Falkesteiner i progetti sono tanti e non si sa in che direzione andare, e chiesto che cosa va modificato perché si possa parlare di vera innovazione per tutto il territorio. L’ass. Achammer ha risposto che non c’è bisogno della stessa velocità ovunque, l'importante è che ci sia lo sviluppo scolastico, e che molte indicazioni legislative vengono interpretate come un ostacolo, ma così non è.
Con le loro dichiarazioni in occasione del via alla campagna di vaccinazione antinfluenzale e anti-covid del 2025, i responsabili della Sanità altoatesina hanno promosso la “vaccinazione” anti-covid come una misura che protegge non solo la persona vaccinata, ma anche gli altri: lo ha riferito Renate Holzeisen (VITA), domandando, dato che i „vaccini” anti-covid non sono mai stati autorizzati con la funzione di proteggere anche gli altri, e dato che non hanno questa efficacia, per quale motivo i responsabili della Sanità altoatesina continuano a raccontare frottole alla cittadinanza, violando in questo modo l’obbligo di informazione prevista dalle normative sui medicinali. L’ass. Hubert Messner ha ricordato che in occasione della recente conferenza stampa era stato presentato il vaccino antinfluenzale, e non quello anticovid, e che il tutto non era avvenuto come da Holzeisen riportato. la campagna e la relativa strategia comunicativa riguardavano soprattutto la vaccinazione influenzale, per sensibilizzare i gruppi vulnerabili. Holzeisen ha citato quanto riportato sul sito dell’Azienda sanitaria e della provincia, che contraddirebbe quanto detto dall’assessore.
Da circa tre settimane, i lavori alla variante della Val di Riga  nel tratto del lago di Varna avvengono anche al di fuori degli orari di lavoro consentiti: lo ha riferito Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan), aggiungendo che sarebbero stati eseguiti rumorosi lavori di perforazione fino alle 2:30 di notte, cosa che rappresenta un peso insostenibile sia per i residenti che per gli animali nei boschi circostanti. Egli ha quindi domandato se questo è vero e come si giustifica un tale disturbo notturno alla quiete pubblica. Attualmente, ha risposto l’ass. Daniel alfreider, si sta lavorando intensamente per portare avanti i lavori, e nel sottopasso in prossimitá della linea ferroviaria devono essere messi dei piloni: questi lavori, per la vicinanza alla ferrovia, si possono fare solo di notte, quanto il relativo traffico è interrotto e si può disinstallare l’alta tensione. Ci vuole un po’ di pazienza, tenendo conto dell’obiettivo di avere più transiti ferroviari ma minore traffico. Wirth Anderlan ha ribadito i disagi dei vicini e chiesto informazioni su eventuali risarcimenti, e l’ass. Alfreider ha fatto riferimento al diritto legale ai risarcimenti a certe condizioni.
Poco prima e dopo il parto, chi diventa mamma in Italia è obbligata per legge a prendersi una pausa dal lavoro; sono parzialmente esentate solo le libere professioniste e le lavoratrici autonome: lo ha riferito Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion), domandando quante mamme hanno richiesto il congedo di maternità obbligatorio in Alto Adige dal 2020 al 2024, quali importi sono stati erogati dall’INPS a beneficiarie in Alto Adige e quante dipendenti pubbliche hanno richiesto il congedo di maternità nello stesso periodo, se è possibile suddividere questo numero complessivo in dipendenti statali, dell'Amministrazione provinciale, dell'ASDAA, insegnanti provinciali, personale dei Comuni, delle Comunità comprensoriali, delle Case di riposo, dell'IPES, dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano e di Merano, a  quante dipendenti l’Amministrazione provinciale altoatesina ha pagato il congedo di maternità dal 2020 al 2024 e a quanto ammontava l’importo complessivo? L’ass. Magdalena Amhof, premettendo che non aveva fatto in tempo a raccogliere tutti i dati e annunciando che avrebbe fornito tutte le risposte nei prossimi 30 giorni, ha chiarito che hanno diritto al congedo obbligatorio tutte le dipendenti cui si applica il contratto di intercomparto. Leiter Reber ha ringraziato per il prossimo invio dei dati chiarendo che essi sono importanti, anche per un confronto tra pubblico e privato.
I referenti dell’Aggregazione Funzionale territoriale (AFT) hanno suggerito di chiedere a tutti i medici di base e anche ai pediatri di libera scelta se utilizzino o meno la fibra ottica messa a disposizione dall’ASDAA e la SIAG, la quale rappresenta una voce di spesa importante per l’Azienda sanitaria: lo ha riferito Franz Ploner (Team K) aggiungendo che l’Azienda sanitaria ha rivolto la richiesta ai medici, e domandando quanti allacci alla fibra ottica (linee SIS-ACCESS) l’Azienda ha messo a disposizione ai medici di base e ai pediatri di libera scelta e per quale costo mensile, se per gli allacci alla fibra ottica già realizzati va pagato un affitto, quanti ambulatori di medici base e pediatri di libera scelta sono collegati alla fibra ottica. L’ass. Hubert Messner ha risposto che stando al contratto aggiuntivo stipulato con i medici di base, l’Azienda sanitaria deve mettere a disposizione delle linee per lo scambio di informazioni, e attualmente sono state attivate circa 300 linee adsl, per 100 € al mese a linea. in base alle successive indagini, 31 non state utilizzate, 4 solo sporadicamente, 7 solo molto poco. Quelle non utilizzate verranno disattivate in accordo con i rispettivi medici, che hanno ricevuto una circolare proprio per sapere il motivo dello scarso utilizzo. In quanto alle infrastrutture digitali, i costi vanno pagati in ogni caso, anche se le linee non vengono utilizzate. Attualmente nessun medico di base o pediatra di libera scelta è stato collegato alla fibra ottica perché non ci sono i requisiti. F.Ploner ha detto di non essere al corrente che non si trattasse di fibra ottica, e aggiunto che l’ADSL è lento, come segnalato dai medici, che per questo usano poco il sistema.
Ricordando che la legge provinciale a sostegno della famiglia (LP 8/2013), il piano di promozione della famiglia che ne deriva (delibera di Giunta n. 344/2021) e la delibera di Giunta sulla politica del tempo per la famiglia (n. 268/2021) hanno l’obiettivo di sostenere le famiglie in Alto Adige in tutte le fasi della vita e di creare condizioni quadro adeguate per la scelta e la realizzazione individuale di un modello di vita, mirando anche a migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro e sostenere finanziariamente le famiglie, Waltraud Deeg (SVP) ha evidenziato che i servizi mensa scolastici dei Comuni rappresentano un elemento fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi. Ha chiesto quindi, tra l’altro,  in quanti Comuni e in quali giorni viene attualmente offerto un servizio mensa, qual era la situazione nell’anno scolastico 2018/2019, se, a fronte del notevole aumento dei costi di gestione dei servizi mensa negli ultimi anni, è previsto un aumento dei contributi nell’ambito del finanziamento dei Comuni. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che il Consiglio dei Comuni rileva quanti pasti sono stati offerti, in che forma, e quanti sono gli alunni che non hanno la residenza: avrebbe messo a disposizione il documento, da cui si apprende che tutti i Comuni tranne proves offrono il servizio. Esiste un rilevamento del 2023 del Consorzio dei Comuni. L’ampliamento di queste strutture va sostenuto, ed è stato concordato che le mense che si rivolgono a più categorie di alunni vengono maggiormente finanziate. A partire dal 2026 gli importi forfettari vengono aumentati di 40 centesimi a pasto, quindi oltre l’inflazione, a fronte dei costi aumentati e sulla base di un accordo col Consorzio dei Comuni.
Il 30 luglio 2025 il Consiglio provinciale ha approvato l'ordine del giorno relativo al disegno di legge n. 48/2025, presentato dalla Süd-Tiroler Freiheit che prevede che il Ministero dei Trasporti venga incaricato di estendere il periodo di garanzia delle targhe  da 5 a 10 anni e che la Provincia Autonoma di Bolzano, nel frattempo, si faccia carico della garanzia legale e dei costi relativi alla sostituzione delle targhe sbiadite: lo ha ricordato Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit), evidenziando che molti cittadini e anche l'associazione consumatori si erano rivolti al proprio gruppo consiliare per avere informazioni in merito, e domandando quando sarà attuata questa richiesta, quali misure sono previste a tal fine e in quale arco temporale, come e quando i cittadini interessati riceveranno un rimborso e come si procederà a informare la cittadinanza. L’ass. Daniel Alfreider ha chiarito che la richiesta è già stata depositata in via informale presso il ministero dei trasporti, e che si procederá anche in via formale per estendere il periodo di garanzia a 10 anni. I cittadini interessati possono presentare domanda di rimborso all’ufficio motorizzazione; si intende informare la cittadinanza non appena si avrà il via libera dal Ministero e tutte le informazioni. Zimmerhofer ha sostenuto che si produce ulteriore burocrazia e invitato a informare chiaramente i cittadini, altrimenti si perde credibilitá. Si era detto che il rimborso sarebbe stato da anticipare da parte della Provincia. Alfreider ha chiarito che lo stesso Zimmerhofer poteva diffondere informazioni in merito a quanto approvato, e ribadito che le targhe sbiadite, in Alto Adige, possono essere consegnate all’Ufficio Motorizzazione, ma la sostituzione deve per forza di cose passare da Roma.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha quindi fatto riferimento alla zona ricreativa del concessionario San Pancrazio presso il lago artificiale:  la cosiddetta misura 8.B.viii, contenuta nel capitolato dell’impianto idroelettrico di San Pancrazio, descrive la zona ricreativa prevista, che dovrebbe sorgere presso il lago artificiale di Zoccolo tramite un riempimento parziale del bacino. Tale intervento rientra tra le misure ambientali che verrebbero attuate direttamente dal Comune di Ultimo. Il consigliere ha chiesto cosa è previsto concretamente per l’area ricreativa presso il lago artificiale e in che modo i cittadini potranno usufruirne, quanta superficie utilizzabile si prevede di ottenere con il riempimento e quali saranno i costi complessivi. L’ass. Peter Brunner ha chiarito che la  misura è prevista dal piano ambientale e verrà attuata dal Comune di Ultimo, che ha la relativa competenza.  Alperia ha inserito i costi dell’intervento nel proprio programma – si tratta di un impianto per il biathlon; inoltre, sono già previsti impianti ricreativi nel bosco intorno al lago. In base al piano ambientale, nel 2023 sarà finanziato parzialmente l’impianto di biathlon: costi complessivi 650.000 €, con 90.000 € del concessionario.
Nell’ambito della politica provinciale relativa al Covid, sono state avviate diverse campagne da parte della Provincia per incentivare la popolazione a partecipare ai test, alle vaccinazioni o a rispettare determinate misure anti-Covid, il che ha dei costi a carico dei contribuenti: lo ha detto Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan), domandando quanto denaro è stato speso, nell’ambito delle cosiddette misure anti-Covid, per attività di comunicazione pubblica, ovvero per campagne, inserzioni e pubblicità. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha riferito che una riposta era già stata data nei mesi scorsi, ed era stato risposto anche in merito ai costi; le informazioni sono disponibili sul sito internet della provincia e del Consiglio. Wirth Anderlan ha chiesto a Kompatscher “di cosa ha paura”, e chiesto di dare il link con risposta a una domanda specifica. Kompatscher ha replicato che egli non è una banca dati, e che il consigliere pone costantemente domande su rilevamenti medici che comportano un enorme lavoro, in merito al quale il Consiglio ha giá deciso l’istituzione di una commissione d’inchiesta. Il consigliere crea tanto ölavoro con poca utilità.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha quindi fatto riferimento al Parco nazionale che occupa gran parte della Val venosta, nato a seguito di espropriazioni fascisti, aggiungendo che il decreto di abbattimento recentemente emesso dalla provincia fa sorgere la domanda se esso ha valiuditá anche nel parco, e se in quest’area è consentito l’uso di spray anti orso. L’ass. Luis Walcher ha chiarito che il decreto abbattimento lupi del mese di agosto non valeva anche per l’area nazionale del parco. In quanto allo spray anti orso, il personale forestale ne è dotato per autoprotezione. Zimmerhofer ha ritenuto che si trattasse di una dichiarazione di fallimento, e ricordato la richiesta del proprio movimento di rivalutare il parco.  
La trattazione delle interrogazioni su temi d'attualità è terminata.
Ultimo aggiornamento: 04/11/2025 17:59:44