L'Agenda delle Valli

I teatri d’opera di Torino e Berlino rendono omaggio alla Francesca da Rimini

Inizio: 13/10/2025 dalle ore 10:40 - Fine: 13/10/2025 alle ore 16:00 - Dove: Rovereto - Tn IT
ROVERETO (Trento) - «Giulietta sarà di Francesca sorella maggiore», scriveva Riccardo Zandonai nel 1921 mentre era ancora immerso nell'appassionata composizione della nuova opera. E invece Francesca da Rimini resterà fino ad oggi la sua opera di maggiore popolarità, con una impressionante frequenza di allestimenti in Italia, Europa e Americhe soprattutto durante la prima metà del Novecento e con una presenza significativa anche nei decenni seguenti segnati da minor fervore e maggior conformismo nelle scelte degli enti operistici.  Questo segnala il Centro Studi Zandonai che, cercando di mantenere uno sguardo attento a quanto della produzione del nostro autore viene proposto in area italiana e internazionale, evidenzia che Francesca e Giulietta continuino ad essere i titoli più frequentati, soprattutto in area tedesca.
In questo autunno grazie a Francesca il nome di Zandonai (e della sua terra) ricorre con due diversi allestimenti quasi sovrapposti; la celebre storia d'amore derivata dall'episodio dantesco, attraverso la trasposizione drammaturgica di D'Annunzio, rivive nelle note del nostro compositore al Teatro Regio di Torino e alla Deutsche Oper di Berlino.
 Il Comune di Rovereto ha promosso negli anni diverse iniziative per valorizzare l'opera e la figura dell'illustre compositore del primo Novecento - ricordiamo il variegato e corposo programma di iniziative in occasione del Centenario dell'intitolazione al Maestro Zandonai del teatro cittadino nel 2024 - e per questo non può che essere soddisfatto che la musica di Riccardo Zandonai sia apprezzata a livello in internazionale.
Sulla scena torinese Francesca ritorna lì dove è stata eseguita la prima volta, il 19 febbraio 1914; ora la conduce il direttore musicale del Regio, Andrea Battistoni, ancora giovane ma stimatissimo interprete, di cui ricordiamo i legami con il Trentino. Definisce “travolgente” quest'opera «visionaria, sospesa tra raffinatezza orchestrale e dramma interiore, figlia di una stagione fertile e cosmopolita dell’opera italiana». E della protagonista Battistoni sottolinea la valenza contemporanea: una donna che decide di non soffocare i suoi sentimenti e la sua libertà, di non essere vittima, accettando con piena consapevolezza di andare incontro alla morte.
La coppia sventurata vede uniti un veterano della scena operistica e del ruolo di Paolo Malatesta, il tenore Roberto Alagna, e la giovane voce di Barno Ismatullaeva, soprano uzbeka rivelazione degli ultimi anni, che del suo personaggio dice: «Francesca è speciale, vera. Non si arrende al suo destino. La sua forza è pari alla sua dolcezza, una donna che parla a tutti noi, che abbiamo amato almeno una volta».
Come oggi spesso accade, le attese di realismo medievale si confrontano con le scelte interpretative del regista bolzanino Andrea Bernard, che a sua volta si muove intorno al concetto di libertà incarnato dall'eroina.
Il calendario è partito con il 10 ottobre e continua per sei serate (12, 14, 19,  21, 23) in cui si vedono alcuni biglietti ancora disponibili.
In una specie di staffetta, Francesca continua il 24 ottobre alla Deutsche Oper di Berlino che riprende una fortunata ed elegantissima produzione del 2023, con la regia dell'acclamato Christof Loy e la direzione di Ivan Repušić (altre rappresentazioni il 31 ottobre e il 14 novembre).
Però quella “sorella minore”, Giulietta e Romeo, già celebrata qualche anno fa nei teatri tedeschi, riprenderà vita nel 2026 con una nuova edizione programmata al Teatro di Hof (Baviera) con sette rappresentazioni dal 2 maggio al 6 giugno.

Considerando le difficoltà che tutta l'opera zandonaiana presenta (organico opulento, scrittura complessa, ardua vocalità), questi nuovi allestimenti rivelano la vitalità di partiture che sembrano venir riscoperte ogni volta, e con entusiastica sorpresa, dagli interpreti.
Il 2025 segna anche il centenario di un altro dramma di Zandonai, I Cavalieri di Ekebù, un tempo popolare e ora di più raro ascolto (l'ultima edizione in Italia è quella triestina del 2004). Se ne parlerà ora a Rovereto e si continuerà fino alla primavera 2026 valorizzandone sia i caratteri musicali che quelli contenutistici (tra personaggi marginali ed etica del lavoro) derivati dalla Saga di Gösta Berling del premio Nobel svedese Selma Lagerlöf.
Nota congiunta del Comune di Rovereto - Assessorato alla Promozione artistica, Cultura e Turismo - e del Centro Studi “Riccardo Zandonai”.                                                                                                                  
Ultimo aggiornamento: 13/10/2025 10:40:26