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Breno: un volume racconta le opere di don Romolo Putelli

Breno - La cultura e il lavoro di don Romolo Putelli, nato a Breno nel 1880 e deceduto nel 1939, sono raccolti nel volume curato da Federico Troletti, direttore del Camus di Breno (Brescia), che sarà presentato al museo brenese oggi alle 16.


"Storia, Arte e Archeologia in Valcamonica, Sebino a Franciacorta", studi in onore di don Romolo Putelli è il titolo del volume di 300 pagine a cura di Federico Troletti, che raccoglie contributi di diversi studiosi, afferenti a varie discipline, con l’intento di offrire un aggiornamento alla ricerca sul territorio, determinante nella salvaguardia, nella divulgazione e nella valorizzazione dei beni archeologici, artistici, storici e etnoantropologici locali. L’area di indagine è, nella sua globalità, il Sebino, con le sponde bresciana e bergamasca, la Franciacorta e la Valle Camonica. Gli studi, perlopiù inediti, offrono novità negli ambiti della storia economico-sociale, oplologia, letteratura, storia dell’arte, archeologia di epoca storica, etnoantropologia, architettura e archivistica.

Le ricerche sono promosse da varie istituzioni rappresentative del territorio indagato con lo scopo di divulgare e stimolare nuovi percorsi di studio.


La pubblicazione è dedicata a don Romolo Putelli, il pioniere degli studi camuni e della tutela del patrimonio artistico e documentario, a cui va il merito di aver salvato e conservato reperti archeologici, oggetti d’arte ed etnografici, fondi documentari e librari che oggi costituiscono il CaMus di Breno, la prima istituzione museale fondata in Valle Camonica.


"L'Amministrazione del Comune di Breno è orgogliosa di accogliere e e riconoscere questo omaggio a don Romolo Putelli, un brenese che tanto si è speso per la salvaguardai e valorizzazione del patrimonio culturale, non solo cittadino, ma dell'intera Valle Camonica. E' doveroso ricordare la raccolta di dipinti, oggetti d'arte, archeologici, antropologici, libri e manoscritti che don Romolo ha generosamente lasciato al Comune di Breno ha dato origine a quello che oggi noi conosciamo coma Museo Camuno. La volontà del fondatore e dei suoi collaboratori era di salvare dall'oblio e dalla distruzione molte testimonianze della cultura umana per consegnarle alle future generazioni", scrivono nella prefazione Annita De Zio e Alessandro Panteghini, rispettivamente assessore alla Cultura e sindaco di Breno.

Ultimo aggiornamento: 04/06/2022 05:38:44
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