BRENO (Brescia) - In Valle Camonica la Guardia di Finanza ha sospeso 8 attività e individuato 41 lavoratori in nero.
Tra questi, uno risultava in cassa integrazione e 3 beneficiari dell’indennità mensile di disoccupazione. E' il primo bilancio dei controlli effettuati dai militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Brescia e dei vari Reparti contro il lavoro sommerso in tutte le sue sfumature, talvolta associati a forme degradanti di sfruttamento dei lavoratori.
Nei periodi a più alto afflusso, come quello estivo, e nell’ambito dei settori connessi al turismo, tali fenomeni si manifestano spesso con maggiore insidiosità e per questo l’intensificazione dell’azione ispettiva appare particolarmente opportuna, a tutela della sicurezza dei lavoratori, del tessuto imprenditoriale e della leale e sana competizione delle imprese.
Nelle ultime settimane, le attività svolte dalla Guardia di Finanza hanno complessivamente riguardato decine di imprese e condotto, tra l’altro, alla sospensione di 15 attività e ad individuare 90 lavoratori in nero, 30 irregolarmente assunti (in numerosi casi, con la contestuale contestazione della violazione della remunerazione dei dipendenti in contanti) e 5 persone clandestine sul territorio nazionale.
In particolare: sono state rilevate 1.691 mancate emissioni di scontrini fiscali da parte di un singolo esercente solo in un arco temporale di 15 giorni; in Valle Camonica sono state sospese 8 attività e individuati 41 lavoratori in nero e tra questi, uno risultava in cassa integrazione e 3 beneficiari dell’indennità mensile di disoccupazione; nel territorio prospicente al lago d’Iseo sono stati individuati 17 lavoratori in nero, 24 irregolari, 2 clandestini e sospese 4 attività, di cui una in collaborazione con l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia, per motivi di sicurezza alimentare, ed una per aver organizzato un evento non autorizzato; nell’area del lago di Garda sono stati scoperti 29 lavoratori in nero, 6 irregolari, 3 clandestini, sono state sospese 2 attività, verbalizzate 36 mancate emissioni di documenti fiscali e ricavi non dichiarati per 85.000 euro (affitti non dichiarati di un bed & breakfast).
Inoltre sono stati sequestrati circa 5 chili di tabacco per narghilè illecitamente commercializzato e verbalizzata, congiuntamente al personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’illecita somministrazione di prodotti da fumo a minori di 18 anni e di alcolici a minori di 16 anni, in assenza, peraltro, della prescritta licenza.
Nel corso di un accesso sono state riscontrate delle condizioni particolarmente degradate di parte del personale dipendente; è stata pertanto segnalata all’Autorità Giudiziaria la sussistenza dell’ipotesi di reato per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (caporalato) e nell’hinterland bresciano sono stati individuati 3 lavoratori in nero e, inoltre, avendo riscontrato l'impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria, si è proceduto a segnalare un esercizio all'Ispettorato Territoriale del lavoro di Brescia, il quale ha notificato il provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale.
Tra le sanzioni previste per le violazioni riscontrate, quella relativa all’impiego da parte del datore di lavoro privato, di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, ammonta nel massimo a 3.900 euro per ogni lavoratore in nero, ridotta alla metà in caso di regolarizzazione, oltre alla sospensione dell’attività nel caso in cui le posizioni irregolari siano superiori al 10% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro.
Le attività ispettive proseguiranno per il resto della stagione, interessando anche le aree del territorio provinciale a minore attrattività turistica con l'obiettivo della prevenzione e dal contrasto di abusi e fenomeni illeciti che, oltre ad alterare gli equilibri della concorrenza, possono anche facilmente condurre a rischi per la salute e la sicurezza degli stessi lavoratori.
Ultimo aggiornamento:
21/08/2025 09:58:47