Ad
Ad


Val Venosta, due denunciati per furti nelle chiese

lunedì, 19 ottobre 2020

Sluderno – Due ladri denunciati in Val Venosta: rubavano nelle chiese. I militari delle Stazioni Carabinieri di Sluderno e Malles Venosta hanno denunciato due persone per furto aggravato e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.

112 carabinieri largeI militari delle Stazioni Carabinieri di Sluderno e Malles Venosta erano impegnati in un servizi consorziato per il controllo del territorio e la repressione dei reati, specie quelli contro il patrimonio.

Sono state alcune segnalazioni al numero unico europeo di pronto intervento “112”, effettuate nel primo pomeriggio da parte della cittadinanza a consentire ai militari di intercettare un’auto sospetta, una vecchia Fiat Brava, il cui conducente alla vista della pattuglia ha cercato di fuggire per sottrarsi al controllo, mentre il passeggero si è liberato di qualcosa gettandola dal finestrino. L’auto, dopo un breve inseguimento, è stata raggiunta e bloccata. I due occupanti, entrambi con numerosi pregiudizi penali per reati contro il patrimonio, erano in  possesso di 245,50 euro tutti in moneta metallica, ma la sorpresa inaspettata è stato il ritrovamento dell’oggetto di cui i due si erano poco prima disfatti: tre stecche di metallo rivestito da materiale gommoso realizzate per fungere da grimaldelli, con cui riuscire a estrarre le monete dalle cassette per le offerte collocate nei luoghi di culto. I grimaldelli e la somma di denaro sono stati sequestrati, e i due fermati sono stati denunciati per i reati di furto aggravato in concorso e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli. Si tratta di un settantaduenne brissinese e un quarantatreenne originario del Portogallo, entrambi già noti alle forze dell’ordine e alla giustizia.

Sono ora in corso, presso varie parrocchie della Val Venosta, le indagini mirate a risalire ai luoghi dei furti, sebbene non sia per nulla facile poiché alcuni parroci, già contattati, hanno riferito la loro impossibilità a sapere quanti soldi vi fossero nelle cassette delle elemosine. Comportamento ancor più grave dei due indagati, non solo si sono impossessati di soldi che i fedeli avevano donato alla chiesa ma hanno anche commesso un reato difficile da provare e ricostruire in assenza di cassette scardinate. Il metodo da loro utilizzato infatti permetteva di estrarre le monete dalla fessura senza rompere lo sportello o la serratura.

Come di consueto la sinergia cittadino-carabiniere ha dato un positivo risultato. La segnalazione al 112 di auto o persone sospette non costa nulla se non un paio di minuti di telefonata, è sicura perché i carabinieri non daranno mai a nessuno i dati anagrafici del chiamante e – ultimo ma non ultimo – può portare a fermare comportamenti illeciti proprio nei luoghi dove viviamo tutti i giorni.



© Gazzetta delle Valli - Testata registrata in tribunale, direttore responsabile Pierangelo Panzeri - P. IVA 03457250136