Proprio per l’esiguità della refurtiva, il ladro seriale, nella stessa nottata, si è diretto verso un altro bar, ubicato in via Mantova, portando via liquori di pregio.
Pochi gironi dopo, sempre nella notte, al di fuori dell’orario di rientro previsto dalle norme anticovidd, ovvero dopo le 22, ha spaccato una finestra di un bar nei pressi di Santa Maria Maggiore, è entrato rubando la somma di circa 400 euro. Lo stesso ha fatto pochi giorno dopo, probabilmente attratto dalla considerevole somma lasciata dal proprietario il furto precedente. Ma questa volta ha trovato soltanto 2 euro. Tuttavia, ingenti sono stati i danni arrecati al locale per entrare. Sono state rotte porte e finestre.
Nei primi gironi di aprile il ladro seriale ha preso di mira un bar di via Verdi, rubando la somma di 1200 euro nonché uno smartphone. La tecnica utilizzata è stata sempre la stessa. Utilizzando delle tronchese ha forzato le serrande , rotto la porta a vetri ed è entrato nel locale. Sempre nel centro di Trento, ma in via Belezani, intorno al dieci aprile , è entrato in un bar portando via la somma di circa 60 euro.
In tutti gli episodi, il ladro si è coperto il volto con una passamontagna, per poter non essere riconosciuto, rendendo quasi impossibile scoprirne l’identità. Tuttavia, da un’attenta visione dei fotogrammi degli impianti di videosorveglianza dei locali saccheggiati, sono scaturiti alcuni frame, in cui il ladro si riconosce per una camminata particolare, quasi dinoccolata, che ha attirato l’attenzione degli investigatori della Squadra Mobile, sezione anti furti e rapine. Uno degli agenti ha riconosciuto l’uomo, perché in passato già arrestato per analoghi reati . Ma la conferma si è avuta grazie ad un’impronta del ladro, trovata dalla Polizia Scientifica nel corso del primo sopralluogo, e quindi furto nel bar del centro direzionale di “Trento Sud”, in viale Verona.
Inoltre, nel corso della perquisizione della Squadra Mobile presso l’abitazione dell’ucraino naturalizzato italiano, a Ravina, sono stati trovati alcuni capi di abbigliamento identici a quelli utilizzati nei furti, tra cui proprio il passamontagna calzato. L’uomo è attualmente detenuto presso il carcere di Spini di Gardolo.