Bagolino (Brescia) – Tragedia in mattinata nei boschi di Bagolino (Brescia), in località Cerreto. Davide Scalvini, 33enne, sposato, e padre di un figlio di otto mesi, residente nel paese della Valle Sabbia. Un boscaiolo è rimasto schiacciato da un albero durante le operazioni di taglio piante in una zona impervia. I colleghi di lavoro hanno chiesto l’intervento dei soccorritori e sul posto sono giunti l’equipe medica del 118 dalla centrale operativa di Brescia con l’elisoccorso, un’ambulanza alla base di partenza a Bagolino, i vigili del fuoco del comando provinciale di Brescia e i carabinieri della locale Stazione.
L’equipe medica ha constatato sul posto il decesso dell’operaio 33enne. Sono in corso accertamenti dei carabinieri – su disposizione della Procura di Brescia – per chiarire le cause dell’infortunio mortale.
Il cordoglio della Fillea del Trentino: “Apprendiamo con profonda tristezza e sconcerto la notizia dell’incidente mortale avvenuto questa mattina a Bagolino. L’operaio che ha perso la vita travolto da un albero era uno nostro storico iscritto, dipendente di una ditta di costruzioni, la Salvadori Felice srl, che ha una sede anche a Storo. La notizia ci lascia sconvolti perché purtroppo in Italia e anche in Trentino di lavoro si continua a morire. Siamo vicini alla famiglia in questo momento così drammatico”, lo dicono il segretario provinciale della Fillea Cgil, Giampaolo Mastrogiuseppe e Venko Trpeski, responsabile territoriale.
Nel primo trimestre di quest’anno in Italia hanno perso la vita 196 lavoratori, la media di quindici vittime ogni settimana. “Accanto al dato drammatico delle morti bianche ci sono poi gli infortuni, che nei casi più gravi compromettono la possibilità di un’esistenza normale – proseguono i due sindacalisti –. Di sicurezza sul lavoro si fa sempre un gran parlare, ma alle parole di circostanza seguono purtroppo pochi fatti. Eppure prevenzione e controlli per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro dovrebbero essere una priorità. Servono però investimenti per rafforzare gli organici degli organi ispettivi e per fare cultura della sicurezza. Anche in Trentino si è fatto troppo poco”.
di Dan. Pap.