ALBINO (Bergamo) - Sgominata una
banda di
rapinatori operanti in
Val Seriana. I carabinieri della
Compagnia di
Clusone, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bergamo, hanno condotto un’importante operazione, che ha visto l’esecuzione di quattro provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bergamo nei confronti di quattro cittadini marocchini dei quali il primo, A.A. classe ’96, senza fissa dimora, il secondo, L.I., classe 2002, senza fissa dimora, già denunciato per tentato omicidio, lesioni personali , rapina aggravata, danneggiamento e reati in materia di stupefacenti, il terzo H.Z., classe 2004, residente a Pradalunga, già denunciato per rapina in concorso e violenza sessuale, e infine il quarto, H.H., classe 1996, residente a Pradalunga, fratello del precitato H.Z., pregiudicato per tentata rapina aggravata e tentato furto e denunciato per maltrattamenti in famiglia.

I quattro indagati, in concorso tra loro, si sono resi responsabili negli ultimi 9 mesi di rapine, furti con strappo e lesioni personali nei confronti di vittime vulnerabili per età e sesso, individuate nei comuni di
Albino, Nembro e
Ranica. La complessa attività investigativa è stata avviata nello scorso mese di aprile dai carabinieri del Nucleo Operativo di Clusone con la collaborazione delle Stazioni Carabinieri di Albino e Fiorano al Serio.
Secondo quanto emerso dalle complesse indagini sono emersi gravi elementi indiziari nei confronti degli arrestati, i quali avevano costituito una banda di strada, che si nascondeva in un box all’interno del quartiere “Fiorito” del comune di Albino, dove avevano allestito una vera e propria base, sfruttando quell’area urbana dismessa come covo dal quale partivano per commettere rapine e scippi.
Le meticolose ricostruzioni fornite dalle vittime, confermate dall’acquisizione delle immagini di video sorveglianza dei luoghi dove si sono verificati i fatti, e dal riconoscimento degli indagati, permettevano di affermare che gli stessi avevano ruoli e compiti ben precisi: uno di essi faceva da “palo” mentre i complici dapprima avvicinavano le vittime chiedendo una sigaretta per poi aggredirle per sottrarre loro i beni personali, talvolta mentre venivano minacciati con una pistola o un coccio di bottiglia rotto, oppure prese a pugni.
Alle vittime, in panico, non rimaneva altro che consegnare quanto in loro possesso, mentre la collana veniva strappata dal collo. Un modus operandi che ha fruttato agli indagati un bottino complessivo di circa 10.000 euro. I fatti sono stati caratterizzati dall’ uso della violenza e della intimidazione per procurarsi denaro, poi immediatamente utilizzato per trascorrere serate al bar e in albergo in compagnia di ragazze, dimostrando senso di impunità come riconosciuto dal Giudice per le indagini preliminari di Bergamo nel disporre la custodia in carcere.
Complessivamente gli episodi contestati al gruppo criminale sono 7, anche se permane il sospetto che possano essere responsabili di ulteriori episodi in via di accertamento: a novembre 2024 ai danni di un centro massaggi in Ponteranica dove avevano immobilizzato una dipendente e avevano asportato soldi e dispositivi elettronici; nel mese di aprile 2025 ai danni di un cittadino italiano attirato in una località isolata del comune di Albino con la promessa di vendergli un ingente quantitativo di stupefacente , per poi invece rapinarlo mentre gli puntavano una pistola.
Nello stesso mese a Nembro avevano rapinato dell’orologio un anziano della zona, aggredendolo alle spalle e provocandogli lesioni personali consistenti in contusioni su diverse parti del corpo, invece nel mese di maggio ad Albino avevano rubato le offerte ad un artista di strada che stava suonando, 40 euro, minacciandolo di fargliela pagare se li avesse denunciati.
Nel mese di luglio a Nembro aggredivano a schiaffi e calci due giovani sottraendo una collanina d’oro ad uno di essi, nello stesso mese si rendevano responsabili del furto con strappo di una catenina ai danni di un ragazzino di 15 anni, nel mese di agosto, a Ranica, avevano rubato una catenina ad una signora, strappandola dal collo.Gli indagati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bergamo.