Si tratta di tre maschi tra i 28 e i 60 anni, tutti impiegati nel settore turistico, e due donne di 25 e 60 anni non impiegate.
L’ufficio igiene SABES di Brunico aveva intimato a tutti l’obbligo di permanenza domiciliare per u minimo di giorni 15 a decorrere dal 30 luglio scorso.
Uno di essi è stato visto dai carabinieri di Sesto a spasso per il paese pur essendo sottoposto a obbligo di quarantena in quanto positivo al virus. Il reato a lui contestato è il più grave: epidemia colposa.
Gli altri quattro sono rientrati dal Kosovo ma – pur avendone obbligo – non hanno comunicato all’ASDAA – l’ingresso in Italia e l’arrivo a Sesto. Non solo, si sono anche presentati al lavoro, noncuranti del potenziale gravissimo pericolo a cui avrebbero sottoposto gli altri.
I controlli incrociati tra gli ingressi o rientri dall’estero, sulla base del paese di provenienza, e le liste fornite da ASDAA/SABES continuano quotidianamente senza sosta. I carabinieri di Bolzano e provincia sin da marzo hanno collaborato con ASDAA/SABES per individuare compiutamente soggetti da sottoporre a quarantena di cui si avevano solo anagrafiche parziali. Dopodiché i militari dell’Arma si sono attivati per verificare che i malati e non sottoposti a quarantena non andassero in giro e conseguentemente si sono impegnati – e sicuramente continueranno fino a fine epidemia – a perseguire ferreamente i trasgressori secondo le norme – amministrative o penali – violate.