I carabinieri del comando provinciale di Trento hanno notificato l'avviso di garanzie a 42 persone, per l'ipotesi di reato di concorso in corruzione, falso ideologico e accesso abusivo a sistema informativo, procedendo al sequestro preventivo di 48 green pass rafforzati.
Gli avvisi di garanzia di questa mattina costituiscono un'ulteriore tranche rispetto ai 44 notificati a febbraio.
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Le indagini condotte, con intercettazioni telefoniche e ambientali hanno messo in luce un sistema ben strutturato nata dalla intuizione imprenditoriale del principale indagato - l'infermiere di Civezzano - che ha saputo sfruttare al massimo la situazione emergenziale.
In numerosi casi l'infermiere ha provveduto a certificare la positività al Covid 19 senza effettuare il tampone, bensì limitandosi a inserire i dati del cliente rilevabili dalle fotografie delle tessere sanitarie inviategli tramite whatsapp. La fama del centro si è diffuso ben oltre il Trentino, numerosi sono gli indagati residenti in Alto Adige e addirittura vi è chi avvalendosi della intermediazione di altre persone ha fatto ricorso alle prestazioni del famigerato centro direttamente dal Piemonte, senza mettere piede a Pergine Valsugana.