Manerbio - Servizio di controllo straordinario del territorio della bassa bresciana da parte dei Carabinieri della Compagnia di Verolanuova: tre operazioni di servizio portate a termine nella stessa giornata con 4 persone arrestate in flagranza per reati di furto o detenzione di droga.

A Orzinuovi un tempestivo intervento di una pattuglia presso il supermercato “Italmark” consentiva di bloccare e trarre in arresto due cittadini italiani, un uomo e una donna, entrambi pregiudicati e domiciliati a Offanengo (Cremona), rispettivamente di 50 e 43 anni, i quali, dopo aver tagliato i dispositivi antitaccheggio, si erano furtivamente impossessati di 4 bottiglie di alcolici, celandole nelle maniche dei loro giubbotti; giudicati per direttissima, veniva loro applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla caserma dei Carabinieri.
A Manerbio invece, al termine di alcuni servizi di osservazione protratti per qualche giorno, veniva tratto in arresto un cittadino marocchino 46enne residente in paese, il quale veniva sorpreso in via Solferino nel vendere una dose di cocaina a un ragazzo italiano; la successiva perquisizione domiciliare consentiva poi di rinvenire, nascoste in cantina, ulteriori 19 dosi della medesima sostanza che venivano sequestrate unitamente alla somma contante di 150 euro ritenute provento dell’attività illecita di smercio della droga; all’esito del processo per direttissima lo straniero veniva condannato a un anno e 9 mesi di reclusione.
L’ultima operazione veniva portata a termine a Ghedi in via Castenedolo, all’interno di un parcheggio pubblico, ove i Carabinieri sorprendevano e traevano quindi in arresto altro cittadino marocchino 40enne, regolare in Italia ma senza fissa dimora, subito dopo aver venduto due dosi di cocaina a un tossicodipendente del paese per il corrispettivo di 80 euro; la conseguente perquisizione dell’autovettura del marocchino dava modo di rinvenire, celata all’interno di un porta documenti all’interno del cruscotto, altra somma contante per circa 400 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio, denaro che veniva perciò sequestrato; al processo per direttissima lo straniero veniva condannato a 8 mesi di reclusione.