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Mercoledì, 17 luglio 2019

Infortuni sul lavoro in Trentino, dati allarmanti

Trento - I dati del Comitato consultivo Provinciale Inail sugli infortuni sul lavoro non lasciano dubbi. La metà degli incidenti mortali è nel settore agricolo.


Il Comitato Consultivo Provinciale Inail esprime solidarietà alla famiglia del giovane operaio morto ieri a Denno e preoccupazione per il ripetersi di incidenti nel settore agricolo, spesso sui mezzi agricoli.


L’organismo paritetico si è riunito questa mattina presso la sede di via Gazzoletti per analizzare gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro. Nei primi cinque mesi dell’anno si evidenzia un calo dei casi, da 3.349 a 3.354. Crescono però gli incidenti mortali: dall’inizio dell’anno a ieri ne sono stati registrati 6, nell’intero 2018 erano 7. In generale è significativo il dato relativo all’agricoltura se rapportato al numero di lavoratori del comparto: la metà degli incidenti mortali di quest’anno sono avvenuti in questo settore. Aspetto che desta preoccupazione e che dimostra la necessità di rafforzare le misure di prevenzione e di investire sulla formazione di tutti, dal datore di lavoro al dipendente. Da anni si discute in Trentino della costituzione dell’Ente bilaterale dell’agricoltura, che svolgerebbe un ruolo importante anche in questo ambito. Esiste comunque il problema di una formazione sufficiente ed adeguata per i lavoratori discontinui. Dalla lettura dei dati emergono anche altre tendenze a cui prestare particolare attenzione, ed in particolare l’aumento degli infortuni tra gli over 55 e di quelli su mezzo di trasporto.


Per quanto riguarda i lavoratori senior, nei primi cinque mesi di quest’anno gli over 50 che si sono fatti male sono stati 941, circa un quarto del totale; tra gli over 55 gli infortuni sono cresciuti di 70 casi in dodici mesi. E’ chiaro, dunque, che le persone che hanno un’età più avanzata sono maggiormente a rischio.

E’ opportuno, per queste ragioni, aprire una riflessione concreta sulle misure che possono essere messe in campo per alleggerire il carico e ridurre i tempi di lavoro.


Altra questione su cui porre particolare attenzione è il tema degli incidenti con mezzo di trasporto, sia durante l’orario di lavoro che in itinere: anche in questo caso si registra una tendenza al rialzo, passando da 218 a 242. Tra quelli in itinere (cioè quelli che avvengono nel tragitto casa-lavoro) è significativo il dato di genere: crescono infatti soprattutto tra le donne, dato consolidato per il quale cui si sta cercando di individuare delle soluzioni.


Altro tema significativo è quello degli incidenti collegati ai cambiamenti climatici ed in particolare al caldo eccessivo, che quest’anno ha purtroppo portato ad una tragica morte sul lavoro. Per il Comitato è indispensabile aumentare l’attenzione su questo fronte promuovendo una nuova sensibilità tra le imprese perché attivino tutte le misure di prevenzione e contrasto del calore eccessivo, fino a non escludere il ricorso alla cassa integrazione (come peraltro già avviene per il freddo in alcuni settori come l’edilizia e l’agricoltura).


Secondo il Comitato, inoltre, se il caldo o il freddo diventano non più eccezionali ma ricorrenti, i relativi rischi vanno considerati nel documento di valutazione dei rischi e vanno adottate, da parte del datore di lavoro, tutte le misure necessarie a prevenirli.


Di fronte a questa situazione, secondo il Comitato, non ci si può limitare a constatare una tendenza sostanzialmente positiva nel
contenimento degli incidenti, ma è indispensabile approfondire i numeri per trarne strategie che possano portare alla riduzione del rischio sui posti di lavoro.


In tal senso è urgente consolidare e implementare la presenza dei soggetti preposti alla sicurezza nei luoghi di lavoro, come i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza a livello aziendale o territoriale, ma anche dell’ispettorato, dell’Uopsal e dei medici competenti, il cui ruolo è fondamentale nell’individuare e segnalare situazioni di potenziale rischio. Strumento efficace per inserire delle innovazioni sul piano organizzativo è la contrattazione di secondo livello. E’ fondamentale anche che, individuate le misure, le imprese possano contare su forme di sostegno economico per la concreta attuazione.

Ultimo aggiornamento: 17/07/2019 00:00:33
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