Riva del Garda - La Polizia di Stato denuncia quattro persone per truffe online. Sono, quattro le persone individuate dagli investigatori del Commissariato di Riva del Garda per truffe online. Gli autori residenti a Milano, Napoli e Palermo, hanno sfruttato le vendite su internet, durante il lockdown, per indurre in errore le vittime che cercavano sui siti acquisti a buon prezzo.
Le modalità sono quasi sempre le stesse: la vittima, online, dopo aver trovato l’oggetto che intende acquistare contatta il venditore e, dopo aver concordato il prezzo della compravendita, stipula il contratto virtuale di compravendita. Come, poi, avviene anche nella vita reale, per confermare l’acquisto viene versata una caparra. Nella maggior parte dei casi il truffatore intasca la caparra e scompare.
Rintracciare poi l’autore dell’inganno diviene particolarmente complesso perché i truffatori realizzano siti civetta collocati all’estero dove è difficile rintracciarli ed utilizzano utenze telefoniche mobili e carte postepay a carico di prestanomi. Questo tipo di truffa potremmo definirla come “tradizionale”. Più “innovativa” è certamente quella che capovolge i ruoli. L’ignaro cittadino, che diverrà il truffato, mette in vendita online il bene, poco dopo, viene contattato dal truffatore, il quale si mostra interessato all’acquisto e propone alla vittima il pagamento tramite ricarica della postapay. Il venditore, a questo punto, per incassare deve recarsi presso uno sportello Postamat ed eseguire le operazioni sulla base delle indicazioni telefoniche del truffatore. La procedura è sempre la stessa: la vittima digita i codici che gli vengono dettati (altro non sono che il numero seriale della Carta Postapay del truffatore) poi, distratta dalle domande che il truffatore pone riguardo all’oggetto venduto, non realizza che in quel momento sta caricando la Postapay dell’autore dell’inganno.
Generalmente l’operazione viene ripetuta una seconda volta. Il truffatore, infatti, carpita la fiducia della vittima, la convince a ripetere l’operazione di pagamento perché la prima non era andata a buon fine. Vi sono stati casi in cui il malfattore è riuscito a convincere la vittima ad effettuare molte volte la stessa operazione.