Bergamo - Visite fiscali a domicilio mai eseguite e firme false su verbali di accesso per controllo domiciliare: queste le contestazioni mosse dai militari del Comando Provinciale di Bergamo ad una dottoressa accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Prestazioni professionali che, sulla base di un contratto stipulato tra il medico e la Direzione Provinciale dell’I.N.P.S. di Bergamo, hanno fruttato alla professionista, in soli quattro mesi, circa 20.000 euro.
A scoprire la truffa sono stati i militari del Gruppo di Bergamo, coordinati dal Pubblico Ministero, Dott. Fabrizio Gaverini. Le indagini sono partite da una denuncia di un dipendente della locale Procura della Repubblica che, rientrato al lavoro dopo un periodo di malattia, ha rinvenuto all’interno del proprio fascicolo personale un certificato medico per una visita di controllo in realtà mai avvenuta. Sono scattati così gli accertamenti sul conto della professionista. Con la collaborazione della Direzione Provinciale I.N.P.S. di Bergamo, i finanzieri hanno acquisito la lista delle visite eseguite dalla dottoressa, più di 500.