Trento - Prosegue la consolidata collaborazione tra l’Università di Trento, la Procura Distrettuale della Repubblica di Trento ed il Comando Regionale Trentino Alto Adige della Guardia di Finanza per lo sviluppo di innovativi prototipi di strumenti di ausilio alle operazioni di controllo delle merci in transito sulle arterie stradali e ferroviarie trentine ed altoatesine.
La collaborazione riguarda in particolare i controlli sull’autostrada del Brennero A22, principale snodo del “corridoio scandinavo–mediterraneo”, che attraversa il continente da nord a sud e costituisce, anche, una delle principali rotte utilizzate dai trafficanti per introdurre nel territorio nazionale le più svariate tipologie di merci illegali.
L’obiettivo è quello di supportare le pattuglie su strada, con tecnologie di ultima generazione, in modo da rendere le ispezioni sugli automezzi sempre più rapide ed efficaci, garantendo un capillare presidio di legalità e limitando, nel contempo, i potenziali disagi per gli autotrasportatori.
Questa collaborazione coinvolge non solo l’Ateneo trentino con il neocostituito Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità (CSSC) delle Università di Trento e di Verona, la Guardia di Finanza e la Procura Distrettuale della Repubblica di Trento, ma anche la Autostrade Brennero S.p.A. e le associazioni di categoria, che hanno garantito il loro supporto.
Alla quotidiana azione di controllo, operata da tutti i reparti della regione, si affiancano apposite intensificazioni delle attività di contrasto ai traffici illeciti, pianificate sulla base di un’analisi preliminare dei flussi veicolari, che prevedono l’utilizzo di pattuglie automontate dei Comandi Provinciali di Trento e di Bolzano, collocate alla barriera di Stato di Vipiteno, nonché negli autoporti, interporti e nelle aree di sosta. Il dispositivo (l’ultimo è stato attuato negli scorsi giorni) si avvale, anche, di sorvoli mirati degli elicotteri della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bolzano, per osservare, dall’alto, i movimenti lungo le strade ed individuare movimenti sospetti di automezzi, meritevoli di approfondimento.
La sinergia tra il Comando Regionale Trentino Alto Adige, la Procura Distrettuale della Repubblica di Trento e l’Università di Trento ha consentito di disporre di strumenti investigativi innovativi, frutto di una attività di ricerca scientifica mirata, tra cui uno “spettrofotometro compatto a semiconduttore” sviluppato dall’Ateneo trentino, con il sostegno finanziario di Assopetroli. Si tratta di un “test speditivo sugli oli minerali”, che consente di ridurre i tempi di ogni singolo controllo, fornendo immediata cognizione della natura del prodotto intercettato, per determinare se sia idoneo alla carburazione (e, quindi, se sia soggetto o meno ad accisa). La sua sperimentazione pratica “sul campo” ha già permesso di sventare numerose, pericolose frodi nel settore dei carburanti.
Un ulteriore progetto che coinvolge l’Università di Trento, la Procura Distrettuale della Repubblica di Trento, il Comando Regionale Trentino-Alto Adige della Guardia di Finanza e la Società A22 Autostrade del Brennero, sta consentendo di avviare la sperimentazione di un nuovo prototipo di scanner, associato ad algoritmi dedicati. Lo strumento, tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, permetterà di analizzare il contenuto di container e mezzi pesanti telonati senza bisogno di movimentarne il contenuto. Sarà così possibile identificare la natura delle merci e individuare quelle proibite e pericolose, velocizzando le operazioni di controllo del carico.
Altrettanto importante è la possibilità di utilizzare una stazione di controllo, appositamente realizzata dalla Società A22 Autostrade del Brennero, alla barriera di Vipiteno, per rispondere alle crescenti esigenze, manifestate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Trento e dalla Guardia di Finanza, di poter sottoporre i mezzi in transito a controlli più serrati, accurati ed efficaci, in condizioni di sicurezza, in qualunque orario e con qualsiasi condizione metereologica.
"Il dialogo costruttivo, da tempo avviato, con la società civile, in primis, enti locali, Università, associazioni di categoria e sindacati, ma anche con le aziende del territorio, si è concretizzato in un impegno comune, contro la criminalità economica e finanziaria ed ogni altra forma di illegalità, producendo risultati importanti. Per essere pronti ad affrontare le sfide imposte dai nuovi scenari investigativi, realtà complesse e mutevoli, sfuggenti, che non sono minimamente paragonabili a quelle di qualche decennio fa, sfide che vedono in prima linea l’intelligenza artificiale, gli algoritmi e strumentazioni sempre più sofisticate, unitamente alla Procura di Trento, ci siamo affidati all’ingegno, alla creatività ed alla professionalità dei docenti delle Università di Trento e Verona, esperti di big data, crittografia, fisica, informatica, analisi, ecc..