Trento – Il ciclismo italiano è in lutto: a 86 anni è morto Aldo Moser, il capostipite della dinastia di Palù di Giovo. Nelle sue 19 stagioni da professionista, fece in tempo a correre sia con Fausto Coppi, sia con Francesco e gli altri fratelli Enzo e Diego in maglia Filotex, nel 1973.
“Oggi è un triste giorno per la nostra Regione che perde Aldo Moser, capostipite del ciclismo trentino”
“Con la scomparsa di Aldo Moser la nostra terra perde il patriarca dei propri ciclisti. Campione di rara generosità, è riuscito a far appassionare al ciclismo generazioni di trentini che con orgoglio avevano trovato il loro campione.
Aldo è stato infatti il primo della dinastia dei fratelli Moser a trionfare nel mondo professionistico del ciclismo ed è stato anche il primo Trentino a conquistare la maglia rosa, simbolo del primato nel Giro d’Italia.
Sulle sue orme sono cresciute generazioni di ciclisti professionisti la cui più brillante stella è stato Francesco, suo fratello. Ma il merito maggiore è stato quello di aver avvicinato alla pratica ciclistica migliaia di ragazzi, affascinati dalla sua figura di esemplare faticatore del pedale”. Questo il saluto di Roberto Paccher, presidente del Consiglio Regionale Trentino Alto Adige-Südtirol.
Il ricordo del presidente del Consiglio provinciale lombardo, Walter Kaswalder
“Era un orgoglio per tutto il Trentino, Aldo Moser. Le sue gesta sportive risalgono all’epoca del ciclismo eroico, c’era anche lui ad esempio nella mitica salita al Bondone vinta da Gaul, c’era e finì quel Giro al quinto posto. Ebbe anche l’immensa soddisfazione, due anni dopo – nel ‘58 – di vestire la maglia rosa, nell’edizione in cui sbocciava l’astro di Ercole Baldini. Superate mille battaglie, tornò in rosa addirittura tredici anni dopo, tra campioni già di un’altra generazione. Nel momento della sua dipartita, vogliamo pubblicamente ricordarlo e onorarlo per come ha saputo incarnare le virtù di tenacia della nostra terra, estendendo le condoglianze dell’assemblea legislativa al fratello Francesco – già consigliere provinciale – e a tutti i familiari“.