Dovrà inoltre pagare un risarcimento della retribuzione mancata a partire dalla data di licenziamento, cioè dal 27 agosto 2022 ad oggi
Il giudice riconosce, inoltre, che le informazioni fornite da Sait con l’avvio della procedura di licenziamento erano incomplete e questo ha inciso negativamente sull’esercizio delle prerogative sindacali di partecipazione alle trattative.
"Siamo molto soddisfatti per una sentenza che rende giustizia ai lavoratori e ristabilisce la verità dei fatti – commenta la segretaria provinciale Paola Bassetti -. L’operazione di esternalizzazione era una scelta non dettata da ragioni organizzative, ma dalla sola volontà di tagliare i costi del personale. Sait ha sempre ignorato le nostre richieste e ha anche calpestato la dignità fino all’ultimo giorno, scegliendo di consegnare a mano le lettere di licenziamento di sabato e intimando ai lavoratori di svuotare tutti gli armadietti e non presentarsi a lavoro il lunedì successivo. Un ultimo smacco che molti hanno vissuto come un’ulteriore umiliazione. Oggi è la loro vittoria".
I dettagli della sentenza saranno illustrati venerdì, 9 giugno alle 10 in sala Gabardi, presso la Cgil del Trentino. La vicenda è cominciata all’inizio del 2022 con la decisione di Sait di esternalizzare il magazzino a Movitrento e con esso i 70 magazzinieri che allora vi lavoravano. Una cinquantina di lavoratori ha scelto di non cedere il proprio contratto alla coop logistica.
Fin da subito lavoratori e sindacati, Filcams, Fisascat e Uiltucs si sono opposti all’esternalizzazione perché certi che avrebbe comportato un peggioramento delle condizioni di lavoro, del trattamento economico e nessuna certezza nel tempo di continuità occupazionale."Sait però è rimasta sorda alle richieste dei sindacati di valutare soluzione alternative ai licenziamenti - concludono i sindacalisti - Oggi un importante passo avanti a tutela dei diritti dei lavoratori".