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Carabinieri sciatori: cresce l'attività in Trentino, i dati

Chiude la stagione invernale, l'Arma traccia il bilancio

Trento - Termina nel prossimo fine settimana la stagione sciistica 2023-2024, e i carabinieri sciatori tracciano il bilancio dell'attività sulle piste del Trentino. Il comando provinciale ha dislocato circa 70 carabinieri sciatori su 29 località, tra cui quelle più rinomate (Campiglio, Val di Fassa e Fiemme, Tonale, Folgaria, Paganella, Folgarida-Marilleva, Bondone, e in altre località), con compiti sia di soccorso che di polizia e vigilanza.

Partendo dall’impegno del Soccorso, quest’anno gli interventi con recupero di feriti in pista sono stati 2.844 (52% maschi e 48% femmine), qualcosa in più rispetto alla precedente stagione sciistica ma dato assolutamente proporzionato se si considera l’ottimo andamento della fase turistica appena conclusa. Di questi, 61 hanno comportato il supporto di una eliambulanza.

Tra le varie considerazioni viene evidenziato che: la stagione trascorsa è stata tra le migliori in fatto di decessi in pista, nessuno per collisione e uno - unico - determinato da malore. Sono 83 i casi di malore in pista complessivamente; 3 sono gli interventi dei carabinieri sciatori il cui primo soccorso ha garantito la salvezza dello sciatore da morte certa, principalmente infartuati; su 2.844 sinistri, solo 13 originano da collisione con ostacoli fissi e mobili, sintomo della responsabile gestione dei tracciati da parte dei consorzi trentini (coadiuvati nella supervisione delle misure organizzative della sicurezza dalle stesse pattuglie dell’Arma); scende la percentuale dei casi di collisione tra sciatori (nonostante la grandissima affluenza sulle piste di questa stagione), quest’anno rappresentano il 12,5% dei casi totali di sinistro, contro il 15% dello scorso anno, segno che progressivamente le regole nuovamente aggiornate, diffuse ed esposte da più attori, iniziano ad entrare nella testa degli sciatori.

La fascia di età più esposta è quella dei ragazzi tra gli 11 e i 20 anni (1/5 di tutti gli infortuni); la parte del corpo più spesso lesionata rimane il ginocchio (37% dei casi, oltre 1/3 del totale); la pratica sciistica più soggetta a rischio di infortunio rimane lo snowboard; permane una certa quantità di infortuni (70 casi, pari al 2% del totale) avvenuti dopo la chiusura delle piste, che derivano dalla cattiva abitudine di alcuni utenti di trattenersi nei rifugi a monte scendendo poi ad impianto chiuso (non consentito), talvolta al buio o/e in stato di ebbrezza.

Venendo poi alla più tradizionale attività di polizia lungo le piste (vigilanza e controllo), quest’anno il personale specializzato dell’Arma ha provveduto a: controllare 7.877 sciatori; verificare la gestione di 426 rifugi/esercizi ricettivi (7 denunce di vario tipo); denunciare 72 persone (di cui 12 per la professione abusiva di maestro da sci, 19 autori di furto di attrezzatura sciistica, 7 per cessione/detenzione di sostanze stupefacenti in pista); indagare su 96 casi di furto di attrezzatura sciistica (dato positivo, in termini di andamento del fenomeno delittuoso, considerato l’alto flusso di sciatori registrato quest’anno); rimuovere, risolvere e segnalare ai gestori 23 situazioni oppure ostacoli in pista pericolosi per gli sciatori; elevare 473 sanzioni ai sensi del “nuovo codice sulle piste da sci”. Con riferimento all'ultimo dato viene evidenziato che è raddoppiato rispetto alla precedente stagione ma per la precisa volontà del Comando Provinciale di dedicare quest’anno più risorse al controllo delle condotte in pista. Le condotte sanzionate sono: violazioni commesse dai gestori degli impianti (4 casi, pari a nemmeno l’1% delle contravvenzioni totali); presenza ancora di molti sciatori privi di assicurazione obbligatoria (81 casi); scialpinisti che intraprendono la risalita delle piste da sci, pratica illegale e pericolosa in mancanza di una specifica disciplina da parte del gestore (81 scialpinisti contravvenzionati).
Su alcuni comprensori si è infatti provveduto ad individuare dei tracciati di risalita dedicati, soddisfando una disciplina che rimane comunque sentita in Trentino: 42 casi in cui sono stati intercettati sciatori in pista in stato di ebbrezza da alcool o stupefacente (sanzione e ritiro dello skipass), 68 sono le manifestazioni sciistiche agonistiche (livello internazionale, nazionale, provinciale e locale) per le quali l’Arma ha svolto il servizio di sicurezza, soccorso o assistenza.

Alcuni fatti curiosi:
5 gennaio scorso in Primiero, i carabinieri sciatori sono intervenuti sulla pista Bellaria per la presenza di un autoveicolo che stava creando scompiglio in mezzo alla pista. Il personale immediatamente intervenuto, ha provveduto a fermare l’incauto automobilista il quale riferiva di essersi smarrito tra le vie forestali e di essere finito inconsapevolmente sul piano sciabile. La pista è stata momentaneamente interdetta agli sciatori per il tempo necessario a permettere alla vettura di uscire in sicurezza.

16 marzo scorso nel comprensorio di Peio, località Doss dei Cembri, nei pressi dell'omonima seggiovia, una donna, a causa della rottura del ghiaccio del laghetto posto nelle vicinanze della pista, è caduta nell’acqua gelida. I militari sciatori sono tempestivamente intervenuti, unitamente a un addetto al soccorso degli impianti di risalita, riuscendo ad estrarre la donna dall’acqua e ad assisterla per riportare il corpo in temperatura dopo averla portata nel rifugio più vicino.

1° aprile, in Val di Sole, i militari sciatori hanno identificato due autori di un furto di sci, commesso il giorno prima in pista, ritrovando la refurtiva (restituita ai legittimi proprietari) consistente in soli due paia di sci ma dal valore complessivo di oltre 2.500 euro.

In due distinti episodi, occorsi sia sulle piste di Madonna di Campiglio che lungo la pista da sci dell’Alpe Cermis, sono state sorprese due donne intente a sciare con il cane al guinzaglio. Tempestivamente fermate dalle pattuglie dell’Arma, sono state sanzionate ed ambedue hanno addotto quale scusa il non voler lasciare a casa il cane da solo.

Nel corso dell’intera stagione sono 215 le persone disperse perse lungo i comprensori ritrovate dai militari (principalmente bambini, ma anche anziani e/o infortunati in stato di semicoscienza).

Nel comprensorio di Andalo i carabinieri sciatori sono intervenuti per soccorrere un bambino di 7 anni che è precipitato dalla seggiovia in movimento da un’altezza di 6 metri, rovinato a terra fortunatamente senza gravi conseguenze grazie allo spesso strato nevoso presente in quota.

Nel febbraio scorso nel Comprensorio del Lagorai, il personale dell’Arma territoriale è intervento presso il parcheggio prospiciente l’impianto di risalita ove era stata segnalata la presenza di un bambino di 4 anni chiuso all’interno di un’autovettura. Rintracciata la madre, si apprendeva che la stessa aveva lasciato il figlio in macchina per poter liberamente sciare con il compagno.

Nella zona dello Spinale, a Madonna di Campiglio, un ragazzo è stato sorpreso nell’atto di rubare degli sci nei pressi della stazione della cabinovia, con una certa noncuranza e proprio davanti alla pattuglia dei carabinieri che lo stava osservando (identificato e denunciato con riconsegna della refurtiva all’avente diritto).

A gennaio sulle piste di Madonna di Campiglio uno sciatore è stato fermato in uno stato di ubriachezza tale da doverlo immobilizzare e trasportare a valle utilizzando il “toboga” (barella/slitta con cinghie di imbrago solitamente impiegata per i feriti gravi).

Nei primi giorni del 2024 una mamma, approfittando delle vacanze natalizie, ha pensato bene di insegnare alla figlioletta di 4 anni a sciare, salendo con la funivia del Belvedere e impegnando piste complesse trattenendo in mezzo alle gambe la figlia. La madre è però caduta, facendo scivolare lungo la pista a tutta velocità la figlia. Sentite le urla, una pattuglia di carabinieri sciatori già nei paraggi ha intercettato in sicurezza il “proiettile umano” prima che uscisse di pista o sbattesse contro qualcuno o qualcosa.
Ultimo aggiornamento: 11/04/2024 20:02:47
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