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Trento, Maria Elisabetta Alberti Casellati insignita dell’Aquila di San Venceslao

venerdì, 26 luglio 2019

Trento – La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, insignita dell’Aquila di San Venceslao dal presidente Fugatti. “Nuovo patto per una rinnovata fiducia verso le istituzioni”.

Maria Elisabetta Alberti Casellati ha dichiarato: “Ho percepito come sia sempre più diffusa tra i cittadini, in Trentino-Alto Adige come in tutto il Paese, l’esigenza di un nuovo patto tra privato e pubblico basato su una rinnovata fiducia verso le istituzioni e il loro operato. Un patto che metta al centro di ogni azione di governo una nuova etica della condivisione e delle responsabilità tesa al bene comune. Quella stessa morale che è alla base del contratto sociale su cui è stato edificato il nostro ordinamento democratico e sanciti i principi e i valori a cui deve attenersi l’agire dei pubblici amministratori” (nella foto da sinistra Maria Elisabetta Alberti Casellati e Maurizio Fugatti).

Trento- Casellati - FugattiLA CERIMONIA – Nel corso della cerimonia per il ventennale delle norme di attuazione dello Statuto speciale per il Trentino – Alto Adige/Südtirol che portò all’istituzione della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti di Trento e Bolzano, tenuta presso il Castello del Buonconsiglio. In occasione delle celebrazioni, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha insignito la seconda carica dello Stato dell’Aquila di San Venceslao, la più alta onorificenza dell’autonomia trentina. Il governatore ha manifestato “vivo riconoscimento per la partecipazione del presidente del Senato, la cui presenza alla celebrazione testimonia in modo significativo l’attenzione per lo sviluppo e la valorizzazione delle autonomie regionali, dimostrando nel contempo la sua autorevole considerazione delle autonomie speciali di questo territorio, la Regione autonoma Trentino – Alto Adige/Suedtirol e le Province autonome di Trento e di Bolzano”.

La presidente Casellati ha evidenziato come la Corte dei conti, nell’ambito delle sue prerogative, acquisti “un ruolo imprescindibile a presidio degli equilibri istituzionali e a tutela delle legalità”. Legalità, imparzialità, correttezza – e ancora – buon andamento, efficienza, semplificazione, trasparenza e gestione virtuosa delle risorse: sono queste, secondo il presidente del Senato alcune delle principali aspettative che gli italiani rivolgono nei confronti delle istituzioni. “Aspettative – ha aggiunto – che devono senz’altro ispirare l’attività di un legislatore che ambisca a dare solidità e struttura agli apparati dello Stato, ma di cui si devono fare principali interpreti coloro che sono chiamati in prima persona ad amministrare gli interessi e le risorse della collettività.

Occorre tuttavia – ha aggiunto – prendere consapevolezza di come la corruzione nella pubblica amministrazione continui a rappresentare una ferita profonda e lacerante in tutto il Paese. Una piaga che, al di là delle non secondarie implicazioni in termini di danni erariali, si traduce soprattutto in una pericolosa perdita di credibilità delle Istituzioni che mette in pericolo la tenuta stessa dell’ordinamento. Un equilibrio peraltro reso ancora più fragile dai sempre più frequenti casi di cattiva amministrazione e dagli inaccettabili costi che ne derivano a carico dei contribuenti. Episodi che, anche quando non configurano specifiche ipotesi di reato, sono comunque il frutto di una gestione delle pubbliche risorse superficiale, incompetente o, peggio ancora, negligente”.

Il presidente della Provincia è dunque intervenuto ricordando l’evoluzione – fin dal secondo Statuto del 1971 – del quadro autonomistico, che contrassegna le istituzioni e le comunità locali: “E’ evidente che l’incremento delle competenze legislative ed amministrative non può che andare di pari passo con un allineamento ed un adeguamento dell’autonomia sotto il profilo dell’approvvigionamento di congrue risorse finanziarie” sono state le sue parole. Il presidente ha poi ricordato come sia in atto “un confronto per l’adeguamento della regolazione dei rapporti finanziari con lo Stato, polarizzato a calibrare gli effetti della prevista rivisitazione dei livelli di pressione fiscale all’assetto finanziario e tributario che permea il titolo VI dello Statuto”.

Il completamento nel 1999 dell’assetto decentrato della Corte dei Conti a Trento e a Bolzano è stato, secondo il presidente Fugatti un “passaggio fondamentale. Va salutato positivamente – ha aggiunto – questo bipolarismo istituzionale tra gli enti dell’autonomia e la prossimità della Corte dei conti, che rende più agevoli ed efficienti i controlli sulla sana gestione finanziaria e sugli equilibri di bilancio, garantendo una visura complessiva del coordinamento della finanza pubblica”.

Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il presidente della Corte dei conti Angelo Buscema, il vice procuratore generale della Corte dei conti Paolo Luigi Rebecchi e il presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per il Trentino – Alto Adige/Südtirol, sede di Trento Pino Zingale. Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha infine incontrato una rappresentanza delle minoranze linguistiche del Trentino e, una volta raggiunta la sede della Provincia in Piazza Dante, alcuni membri della Protezione civile del Trentino, ringraziandola per l’impegno e per l’ottima gestione dell’emergenza meteo nell’ottobre 2018.

COLLE MIRAVALLE – Inoltre la seconda carica dello Stato ha fatto tappa al Colle di Miravalle, luogo simbolo di pace e riconciliazione. Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha scelto un luogo altamente simbolico per la sua ultima tappa in Trentino. AccompagnaTA dall’assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro, Achille Spinelli, Maria Elisabetta Alberti Casellati è salita a Maria dolens, la Campana dei caduti di Rovereto, che, come afferma una nota ufficiale – “rappresenta la volontà e l’intelligenza nel costruire l’incentivo della Pace, della solidarietà e dei diritti umani”. Il cerimoniale ha visto, dopo un momento di raccoglimenti in memora dei caduti, l’esecuzione dell’inno di Mameli, cantato dal Minicoro del Maestro Daicampi, e la cerimonia dell’alzabandiera. La visita si è conclusa con la firma del Libro d’onore della Campana, lo scambio dei doni tra il reggente della Campana e la presidente del Senato.



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