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Terrazza verde sul lungo lago a Sale Marasino, Legambiente: "Va rivisto l'iter autorizzativo"

Sale Marasino - Terrazza verde sul lungolago di Sale Marasino, Legambiente: "Così si deturpa il panorama. Procedure autorizzative non trasparenti". Gli ambientalisti chiedono di rifare l’iter.


Sale Marasino - cemento - legambienteCon un progetto varato due anni fa il Comune di Sale Marasino si appresta a dare il via ad un maxi-restyling della spiaggia “Motta”. Il bellissimo prato a lago, una terrazza di circa 530 metri quadrati, dovrebbe ospitare una struttura in acciaio a traliccio con copertura che sporgerebbe sul lago.


Un intervento simile - dice Legambiente - serve solo a violare il paesaggio, sia visto dal lago che dalla adiacente strada (ex statale 510) oltre che a spendere 225mila euro inutilmente, per di più in questa fase di crisi”. L’associazione perciò chiede all’Amministrazione comunale “di rivedere il progetto per questo spazio che costeggia la pista ciclo-pedonabile e che d’estate costituisce una bella area di balneazione pubblica poco sfruttata per l’assenza di servizi come una doccia pubblica, qualche panchina in legno e magari qualche albero.

Non certo di una struttura come quella prevista dal piano, un parallelepipedo che entra verso il lago che avrebbe un’enorme impatto paesaggistico”.


Secondo Legambiente, inoltre, "nei passaggi dell’iter autorizzativo ci sarebbero delle carenze di giudizio sul progetto da parte degli enti preposti. Per questo l’associazione si appella anche alla Provincia di Brescia, alla Soprintendenza di Brescia e all’Autorità di Bacino del lago (ex Consorzio) affinché riconsiderino l’autorizzazione paesaggistica, soprattutto visto che la stessa Provincia aveva espresso, in data 8 giugno 2018, la seguente valutazione: “si ravvisa un potenziale rischio per l’integrità del delicato assetto paesaggistico con l’inserimento della struttura”. La stessa Provincia, tuttavia, ha preso per buono che “il progetto approvato sia frutto di un lavoro di affinamento condiviso con la Sovrintendenza che ha quindi già avuto modo di valutarlo approfonditamente e di anticipare informalmente il parere favorevole”. Tale procedura è però priva di atti documentali: c’è pertanto da supporre che il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica abbia dato peso a un parere non espresso in forma ufficiale, con un palese difetto di trasparenza. Per tale motivo Legambiente chiede anche all’Autorità di bacino del lago d’Iseo di rivedere il parere positivo n. 35 del 30 maggior 2018 dato per la parte di sua competenza", Dario Balotta, presidente circolo Legambiente basso Sebino.

Ultimo aggiornamento: 17/11/2020 08:07:27
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