(sono due degli enti gestori presso cui sono stati collocati i predetti cittadini afghani).
Il Prefetto e la Consigliera Regionale Pedrazzi, dopo aver dato il benvenuto ai profughi sul territorio valtellinese e valchiavennasco, hanno appreso con piacere che tutti si trovano in ottime condizioni di salute e che hanno particolarmente apprezzato la calorosa e generosa accoglienza che è stata loro riservata.
Quando la riunione è entrata nel vivo i temi toccati sono stati particolarmente sensibili; infatti, gli evacuati hanno riferito della confusione che si era creata all’aeroporto di Kabul mentre i talebani stavano prendendo il potere in città. In quei frangenti molte famiglie si sono separate e non tutti sono riusciti a partire. Proprio per questo motivo la maggiore preoccupazione, nonché la richiesta principale di costoro, è quella di potersi ricongiungere con i propri cari che, laggiù, rischiano gravissime rappresaglie e vendette da parte del regime.
Altro tema di particolare interesse per i profughi riguarda il loro futuro, infatti la richiesta principale è quella di potersi rendere autonomi il prima possibile e di poter iniziare tempestivamente a lavorare, nonché di poter frequentare corsi di lingua specifici per integrarsi in tempi rapidi. A tal fine, va specificato che i suddetti cittadini afghani hanno profili particolarmente prestigiosi (ingegneri, medici, tecnici specializzati, interpreti, militari, etc..).
Il Prefetto ha assicurato che veicolerà le loro istanze presso i competenti Uffici e con l’occasione ha chiesto agli ospiti una previsione circa i possibili flussi migratori che potrebbero partire dall’Afghanistan nelle prossime settimane/mesi.
E’ verosimile, infatti, che nel futuro prossimo nuovi flussi migratori raggiungeranno l’Italia e l’Europa e, anche per questo motivi, il Prefetto ha deciso di convocare per il prossimo venerdì 24 settembre una riunione in videoconferenza che coinvolgerà tutti gli attori istituzionali potenzialmente coinvolti.