Resterebbe solo la riduzione del personale.
Una situazione evitabile per i sindacati che da oltre un anno e mezzo hanno proposto di attivare soluzione alternative, facendo ricorso alla flessibilità per prolungare anche la possibilità di usufruire del contratto di solidarietà. “L’azienda ci ha sempre ignorato. Ha attivato da subito la solidarietà, poi durante il periodo Covid ha usato tutta la cassa straordinaria messa a disposizione dall’emergenza per poi chiedere nuovamente un accordo di solidarietà. Il tutto senza mettere in campo nulla che ad oggi abbia avviato l’azienda verso un rilancio del sito trentino. Non c’è stata nessuna diversificazione del prodotto, nessuna azione di marketing, nessun incremento dell’attività che possa far pensare ad un miglioramento della situazione. Nulla di nulla a parte la scelta di portare a Roverè della Luna una linea produttiva di uno stabilimento sardo. Grande preoccupazione anche per la chiusura, con una manovra del tutto inaspettata e in alcun modo comunicata anticipatamente, dello stabilimento toscano”.
Il timore è che la stessa sorte possa toccare a Roverè della Luna e che questo modo di agire, per niente trasparente, sia finalizzato a tenere agganciati i lavoratori fino alla fine per poi, dopo aver sfruttato ogni opportunità possibile, lasciarli al loro destino. “Se ci sono esuberi Arborea ha il dovere di sedersi al tavolo e affrontare la questione. Con questi continui tira e molla, annunci di tagli e richieste di straordinari ci sono lavoratori che restano fermi, perdendo anche occasioni di nuove collocazioni. Un comportamento del genere è ingiusto e poco onesto”, insistono i tre sindacalisti.
Intanto i lavoratori da anni subiscono ridimensionamenti delle loro retribuzioni. “Così non si può più andare avanti. Oggi informeremo i dipendenti sulle prospettive dei prossimi mesi e su tutte le criticità. E’ giusto che abbiano una visione completa della situazione. Nonostante la reticenza di Arborea”.