Tanti i nodi ancora da sciogliere e che dividono l'opinione pubblica, tra cui l'utilizzo della mascherina: l'ultima indicazione - ma le retromarce sono all'ordine del giorno - è quella per cui in classe si dovrà indossare in caso di mancanza di distanza e solo quella chirurgica (no stoffa o fai-da-te).
Oltre alla normativa, si pensa anche a come farla rispettare: i presidi si dividono sulla linea da adottare per far rispettare le regole, spuntano già le prime idee con sanzioni disciplinari per gli studenti che non la indossano che vanno dal cinque in condotta, alla sospensione, a giorni di interrogazioni supplettive fino all'allontanamento dalla scuola per i più reticenti.
"Anche noi abbiamo aggiunto sanzioni, sino alla sospensione, per chi infrange le misure anti-Covid, le stesse previste per qualsiasi azione pericolosa che possono commettere gli studenti, per un cazzotto piuttosto che una spinta. Poi è chiaro, ci sarà una gradualità, ma il ragazzo che non la indossa in modo provocatorio, il negazionista sarà allontanato dalla scuola", ha spiegato a La Repubblica il preside dell'istituto Salvemini (Bologna), Carlo Braga. Parole esplicative di una linea che intendono adottare diversi dirigenti scolastici.
Dai trasporti alle mascherine, sui rebus per il rientro in classe il dibattito è aperto: ancora una volta come spesso accaduto in questi mesi di 'emergenza' sono state pensate norme di difficile applicazione nella vita di tutti i giorni, farle rispettare non sarà una passeggiata...