Ci avviamo verso una progressiva stretta sulle nostre attività senza che, a compensazione, si stiano prevedendo misure adeguate per consentirci di sopportare limitazioni, oneri aggiuntivi, chiusure anticipate o, addirittura, definitive".
"Per questo - prosegue Fontanari - partecipiamo convinti, una tra 18 città italiane, alla manifestazione di mercoledì 28 ottobre prossimo indetta da FIPE nazionale. Scenderemo in piazza, a Trento, e simbolicamente stenderemo a terra le nostre tovaglie, per dimostrare lo stato in cui versano le nostre attività. Chiederemo a gran voce sostegno concreto da parte della politica, nazionale e provinciale".
Il settore della ristorazione occupa in Italia oltre un milione e duecentomila addetti distribuiti in 340mila imprese. 50mila quelle a rischio chiusura, con oltre 350.000 addetti che perderanno il posto di lavoro. In Trentino il settore conta 3.852 attività con quasi 15.000 addetti.
"Le nuove regole introdotte - dichiara la presidente dell’Associazione dei Pubblici Esercizi del Trentino Fabia Roman - sono ancora più restrittive e mettono in ginocchio le nostre aziende. Chiediamo a gran voce sostegno concreto per noi e per i nostri collaboratori. Mercoledì prossimo scenderemo in piazza per una manifestazione silenziosa, con l’obiettivo di essere ascoltati dalla politica, per far sì che si attuino velocemente misure volte al sostegno della categoria e delle imprese duramente colpite. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anticontagio Covid-19 ed in pieno stile Fipe-Confcommercio: nessuno slogan, niente urla, niente canti, niente bandiere e nemmeno offese o violenza".