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Lockdown a Natale, Galli e la linea dura degli scienziati: dimenticarsi i cenoni con famiglie allargate

mercoledì, 11 novembre 2020

Brescia – Il Natale che arriva sarà diverso da quello di sempre. Le pesantissime limitazioni a libertà personali e imprese in atto al momento sul territorio nazionale non bastano secondo scienziati ed esperti che chiedono al Governo un lockdown totale in stile primavera nonostante la catastrofe socio-economica generata da mesi di restrizioni (destinate a proseguire senza una fine ben definita). E in vista del periodo natalizio, l’avvertimento è chiaro: dimenticarsi i grandi cenoni con le famiglie allargate.

“Anche nella migliore delle ipotesi non possiamo trasformare il prossimo Natale nel Ferragosto scorso quando ci siamo giocati tutto, perché il virus era alle nostre spalle solo per pugnalarci. Scordiamoci i grandi cenoni con le famiglie allargate”. Ha spiegato l’infettivologo Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’ospedale del Sacco di Milano, spiega a Cartabianca su Rai3.

“Il tentativo di ridurre il più possibile i danni articolando per regioni modalità di limitazione della ulteriore diffusione del virus è un tentativo importante e va sostenuto, ma non so se ci potrà portare ad un risultato concreto. Mi preoccupa il crinale molto stretto tra quello che si sta facendo ora per ottenere un risultato e le conseguenze dell’eventuale mancato risultato, che finirebbero per imporre periodi più drastici e lunghi di chiusura totale.

Alla luce dei numeri, se gli interventi non funzionassero arriveremmo a Natale nel pieno della seconda ondata. Se funzioneranno, dovremo adeguarci a una riapertura graduale e a molte cautele, per non ripetere quanto già successo a Ferragosto. Rispetto alla scorsa primavera, quando la gente era impaurita, ma solidale e disponibile a seguire le disposizioni, ora c’è molta stanchezza e anche molta rabbia. Posizioni irrazionali trovano molto più spazio”, ha aggiunto.



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