Verona - "In un territorio come il nostro, caratterizzato da una forte vocazione agricola, avere la Franciacorta e' come un'arma in piu' per il nostro sistema agricolo e produttivo, in una fase in cui i mercati mondiali si aprono piu' velocemente per il mondo della spumantistica". Lo ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, presentando ieri mattina l'edizione 2017 del 'Festival Franciacorta Estate', con Vittorio Moretti, presidente Consorzio Franciacorta, e Lucia Barzano', presidente della 'Strada del Franciacorta', in occasione del Vinitaly 2017, giunto quest'anno all'edizione numero 51.
"Un evento di grande successo, quest'anno nel corso del Festival d'estate si potra' discutere insieme su quello che la Franciacorta vuole diventare - ha aggiunto Fava - . In Consiglio regionale abbiamo approvato, infatti, una delibera che istituisce questa grande area, per cui ragionare d'ora in poi con una logica di sviluppo precisa. Un passo molto importante, dato che la vocazione turistica dell'area spesso non conviveva facilmente con il resto del territorio provinciale".
PIANO AREA PER LA FRANCIACORTA
"Il fatto che per la prima volta si e' pensato a un piano d'area e' un caso unico, - ha ricordato Fava - ora abbiamo uno strumento che puo' dare lustro alla zona con la prospettiva definita dell'enoturismo, in una logica di medio lungo periodo. Una grande innovazione che richiede impegno forte del presidente Moretti, per un percorso che va riempito di contenuti. Ora ci sono anche gli strumenti legislativi, per dare a un territorio la stessa grande reputazione che ha il prodotto. Dobbiamo percio' fare scelte che non vadano in contraddizione con la vocazione che ha il territorio. Il Festival rappresenta anche l'occasione per spiegare dove vuole andare e quale sara' la Franciacorta del futuro. Noi daremo il nostro sostegno all' iniziativa, sostenuta negli anni dall'affetto del pubblico, e grazie all'impegno degli operatori di una zona che punta a una nuova e rinnovata scelta di fare economia facendo sistema e incoming con l'enoturismo".
VITICOLTURA DI MONTAGNA, FAVA: ATTIVITA' DI PRESIDIO TERRITORIALE CHE VA COMUNICATA IN MODO ADEGUATO
"I vini estremi, i vini di montagna, sono il prodotto di una attivita' di presidio territoriale e gestione della montagna, del lavoro e della fatica di chi oggi fa quello che tradizionalmente si e' sempre fatto. Con il Cervim e la regione Valle d'Aosta abbiamo condiviso questo percorso tempo fa, cercando di tutelare e promuovere questo sforzo. L'anno scorso la premiazione a Milano e' avvenuta con grande entusiasmo e riscontro da parte del pubblico ed e' la dimostrazione che stiamo procedendo sulla strada giusta".
Lo ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, presentando a Vinitaly il 'Mondial des vins extremes', il concorso enologico mondiale del Cervim che nel 2016 ha visto la premiazione per la prima volta a Milano in un evento appositamente dedicato. Era presente il presidente del Cervim, Roberto Gaudio.
GESTO ETICO
"Abbiamo poi scelto di rientrare come Regione Lombardia attraverso Ersaf nell'assemblea dei soci di Cervim, - ha ricordato Fava - con l'idea di rilanciare attivita' sul territorio lombardo. Studio, passione e attivita' portate avanti negli anni sono state encomiabili. Il prodotto di montagna comunicativamente non e' solo un vino, le differenze stanno non solo nelle qualita' intrinseche del prodotto, ma nell'eticita' e nella difficolta' di chi lo realizza investendo per realizzare un atto culturale di grande rilievo, che da' il senso della volonta' degli operatori di preservare la montagna".
L'edizione 2016 del concorso ha fatto segnare un grande passo avanti nei numeri. Se nelle tre precedenti edizioni si era registrata una media DI 600 vini, provenienti da una decina di paesi, l'anno scorso sono state 738 le etichette in vetrina, con la presenza di 30 aziende provenienti da 16 paesi, tra cui, per la prima volta, Croazia, Libano e Principato di Andorra.
APPUNTAMENTO RITUALE
"Il concorso e' diventato appuntamento rituale, - ha aggiunto Fava - ci si confronta con modelli europei ed e' sempre un percorso positivo farlo anche con il produttore piu' piccolo.