Un turismo, che permetta pratiche di carattere ricreativo e sportivo, legate alle due ruote, all’escursionismo alpino, all’attività equestre ma anche ad un approccio storico, con itinerari dedicati, grazie alla presenza di molteplici testimonianze del passato. Penso, ad esempio, alla storia mineraria e alle opere militari della Prima Guerra Mondiale. L’intera area di progetto, infatti, fu interessata tra il 1916 e il 1917, dalla costruzione della “Frontiera Nord”, oggi conosciuta anche come“Linea Cadorna”: trincee, casermette, postazioni di tiro e una rete viaria d’alta quota caratterizzano tutt’oggi il paesaggio del Legnone e dei valichi orobici principali”.
“La necessità di una ricostruzione vocativa del territorio rappresenta, inoltre, il punto di partenza per una macroprogettazione in scala sovracomunale e sovraprovinciale in grado di mettere a sistema le numerose peculiarità storico/identitarie del territorio, nonostante le antiche divisioni amministrative, fornendo percorsi turistici dedicati al territorio e alle sue caratteristiche, coerenti con modelli sostenibili, di rispetto dell’ambiente e dei paesaggi.
Grazie all’ordine del Giorno approvato oggi, sarà pertanto possibile realizzare quattro itinerari ampi e sicuri che collegheranno in modo autonomo i paesi orobici attraverso percorsi diversificati per utenze, difficoltà e tematismi. Questi percorsi, denominati appunto “Transorobiche Occidentali”, rappresenteranno le vie di comunicazione principali sulle quali si innesteranno le connessioni secondarie di collegamento tra le stesse, mettendo a sistema i quattro itinerari il cui nome deriva dal valico di scollinamento, vale a dire:
Transorobica Occidentale 1- Legnoncino, che collegherà Colico a Valvarrone;
Transorobica Occidentale-Legnone, che collegherà Delebio a Pagnona;
Transorobica Occidentale 3– Stavello,che collegherà Premana a Gerola Alta;
Transorobica Occidentale 4 –Trona, per il collegamento da Introbio a Gerola Alta.
Ogni itinerario è servito da rifugi oggi già esistenti ma che verranno potenziati in termini di servizi offerti, tra cui l’assistenza alle due ruote, punti di ricarica e-bike e impianti fotovoltaici, rete gratuita wi-fi, accessibilità per utenti disabili e spazi per l’accoglienza e il ristoro degli equini. Un progetto importante – conclude Pedrazzi – che, grazie allo stanziamento di tre milioni di euro da parte di Regione Lombardia, permetterà di poter conoscere, ammirare e vivere caratteristiche del nostro territorio davvero uniche”.