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Il Bivacco Fiamme Gialle di Cimon della Pala al MUSE

Per oltre mezzo secolo ha ospitato alpinisti

TRENTO - Se fosse una persona, il Bivacco Fiamme Gialle di Cimon della Pala, ne avrebbe da raccontare: imprese alpinistiche e vicende personali, retroscena di notti trascorse ai 3.005 m.s.l.m. della Spalla del Cimon, nel gruppo delle Pale di San Martino. Ma anche storie di animali che vivono sulle alte vette, di cambiamenti climatici e di eventi estremi di cui è stato testimone in oltre cinquant’anni di attività. Il Bivacco Fiamme Gialle, realizzato e gestito dall’omonima sezione CAI, è stato un punto di riferimento nelle Dolomiti centrali fin dalla sua realizzazione, nel 1968.

Recentemente sostituito da una struttura più moderna, non ha però ultimato il suo “ciclo vitale”, grazie ad un accordo tra la Guardia di Finanza e la Provincia autonoma di Trento, il bivacco diviene protagonista di una significativa operazione culturale: un trasporto a mezzo elicottero dalle vette dolomitiche fino a Passo Rolle e quindi via camion fino al MUSE di Trento, dove da oggi è stato issato grazie ad una gru sulla Terrazza panoramica per divenire parte degli allestimenti permanenti dedicati al rapporto tra natura, scienza e società. Visitabile dal pubblico sarà nei prossimi mesi ulteriormente valorizzato nell’ambito del rinnovo degli spazi espositivi permanenti, intrapreso dal museo.

Per il direttore del MUSE Massimo Bernardi “dopo mesi di pianificazione dell’operazione, è emozionante veder atterrare sulla terrazza sommitale del museo questo prezioso bivacco. Dalla vetta delle Dolomiti alla vetta dell’edificio museale, il viaggio compiuto dal bivacco materializza la permeabilità di un museo che si rinnova costantemente, anche incrementando il proprio patrimonio, grazie al costante dialogo con il territorio, le persone e le istituzioni per raccontare l’evoluzione contemporanea delle nostre montagne, della scienza, della tecnologia, della natura. L’acquisizione di questo bivacco, grazie all’accordo con la sezione CAI Fiamme Gialle e la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, rappresenta per noi un importante passo verso il nuovo percorso espositivo permanente che, progressivamente, trasformerà il nostro museo per offrire un'esperienza di visita sempre contemporanea e innovativa”.

Il progetto è stato sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento, Assessorato all'Istruzione, cultura, per i giovani e per le pari opportunità e Assessorato all’artigianato, commercio, turismo e reso possibile grazie alla Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo e alla Sezione CAI Fiamme Gialle.

Una nuova storia per il bivacco
Dalla Spalla del Cimon, lungo la via normale al Cimon della Pala, sul versante sud del massiccio il bivacco è stato trasportato con un elicottero fino a Passo Rolle. Di qui un camion del Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento lo ha trasportato fino al Museo dove è stato issato, grazie a una gru, fino sulla terrazza.

Il bivacco verrà quindi inserito nel percorso dedicato alle alte vette, che comprende il quarto piano e la terrazza panoramica. Qui, verrà riallestito proprio come era in quota, con le 8 brande e le coperte originali in modo da mostrarlo nella sua esatta configurazione.

Storia e caratteristiche del bivacco
Il progetto del Bivacco Fiamme Gialle nasce negli anni Venti del secolo scorso. A concepire il bivacco fu il Club Alpino Accademico Italiano (CAAI) per far fronte all’esigenza di avere una struttura minima, pur se incustodita, che offrisse un riparo in una zona remota, dove non era economicamente sostenibile costruire un vero rifugio. Il progetto traeva ispirazione dalle "scatole in lamiera ondulata" utilizzate come baracche di ricovero in alta quota durante la Prima Guerra Mondiale. Inaugurato nel 1968 fu realizzato dalla collaborazione fra la Sezione C.A.I. Fiamme Gialle con numerosi Enti territoriali e il supporto della Fondazione Antonio Berti di Padova. La tipologia di struttura è il cosiddetto bivacco modello Berti progettato dall’ingegner Giorgio Baroni. Presenta la caratteristica struttura in lamiera zincata verniciata di rosso e copertura a 6 piani con inclinazioni diverse. La superficie è pari a circa 8 mq con volume complessivo di 21 mc offrendo 9 posti letto.


La gestione del manufatto è sempre stata affidata alla Sezione Fiamme Gialle del CAI che ne ha curato la verifica dello stato strutturale, il controllo dell’ordine e pulizia degli interni, la manutenzione dei materiali e il monitoraggio dei percorsi di accesso.
Nella foto da sinistra il colonnello Sergio Lancerin (Fiamme Gialle), Francesca Gerosa (Assessore Cultura PAT), Gabriele Tisi (Fiamme Gialle), Roberto Failoni (Assessore Turismo PAT), Massimo Bernardi (Direttore MUSE).

Dichiarazioni in merito al Bivacco Fiamme Gialle al MUSE
Al momento di trasporto e installazione del bivacco al MUSE hanno presenziato anche Francesca Gerosa, Assessore all'istruzione, cultura, per i giovani e per le pari opportunità e Roberto Failoni, Assessore all’artigianato, commercio, turismo della Provincia autonoma di Trento che hanno sottolineato: “Una nuova, importante testimonianza materiale dell’attività in montagna, entra a far parte dell’allestimento del Muse. Il vecchio Bivacco Fiamme Gialle di Cimon della Pala, recentemente sostituito da una struttura più moderna e ormai in disuso, si sposta dalle Pale di San Martino e raggiunge la terrazza panoramica, andando ad ampliare la già corposa offerta didattica del museo e al tempo stesso lo collega idealmente alle nostre montagne conosciute in tutto il mondo per la loro bellezza senza pari, le Dolomiti.

Un piccolo ma prezioso frammento di storia delle nostre montagne, da oggi è a disposizione del Muse e dei visitatori che osservandolo e ascoltando le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona l’esperienza della scalata a una cima, potranno scoprire e toccare con mano cosa significa la fatica di arrampicare, ma anche l’emozione di arrivare in vetta dopo tanti sacrifici.

Tanti sono stati gli alpinisti che nel tempo hanno trovato nel bivacco un luogo per ripararsi dalle intemperie, consumare un pasto, riposare qualche ora prima di riprendere il cammino verso le vette e vivere negli spazi momenti preziosissimi di confronto e di condivisione con gli amici, i colleghi e gli arrampicatori di passaggio di tutto il mondo, magari conosciuti proprio all’interno della piccola costruzione.

Grazie al Muse per questa originale idea e alla Guardia di Finanza per aver concesso il trasporto del bivacco che consentirà a tutti di addentrarsi nel mondo dell’alpinismo e dei suoi valori, fatti di rispetto, di condivisione e generosità. Infine, il bivacco sarà anche l’occasione per conoscere meglio e avvicinare le nostre meravigliose montagne, imparare ad amarle e rispettarle nonché a vederle con occhi diversi quando si vorranno percorrere i sentieri e le vie che portano alle loro vette.

Il Colonnello Sergio Lancerin, Comandante della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo e Presidente della Sezione CAI Fiamme Gialle ha quindi commentato: “Come Sezione CAI abbiamo voluto donare al MUSE il nostro storico bivacco che reca il nome della Sezione, nome da sempre sinonimo del Corpo. Realizzando questo felice connubio con il MUSE, conferiamo valore museale a un manufatto che ha, fin dalla sua collocazione, sulla via normale al Cimon della Pala, costituito un esempio concreto dello stretto legame tra formazione militare alpina, cultura alpinistica del soccorso e cura del territorio montano coltivati dalla Scuola Alpina della Guardia di finanza, con le sue sedi a Predazzo e a Passo Rolle e i suoi ambienti addestrativi di elezione fra la Val di Fiemme, il Primiero, la Val di Fassa. Il bivacco ha rappresentato per quasi sessant'anni le funzioni primigenie di questa tipologia di strutture: riparo di emergenza e punto sicuro di sosta e protezione per gli escursionisti e alpinisti che frequentavano le iconiche vette delle Pale di San Martino. La struttura è stata altresì intensamente utilizzata per le attività formative della Scuola Alpina dirette alla preparazione dei tecnici di soccorso alpino del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, di cui ricorre quest’anno il 60° anniversario di fondazione: generazioni di soccorritori hanno utilizzato questo e le altre due strutture, anch’esse in fase di rinnovamento, della Sezione Gialle, ovvero il Bivacco Renato Reali, in Val Canali, sempre nel comune di Primiero San Martino di Castrozza e il Bivacco Aldo Moro, sul Coston de’ Slavaci nel comune di Predazzo.

Grazie a questa opportunità concordata con il Muse, migliaia di visitatori potranno prendere contatto con questa storica struttura, comprenderne appieno le funzioni, immaginare il flusso continuo di appassionati della montagna, che grazie alla sua realizzazione hanno ricevuto riparo e conforto in momenti di difficoltà.

Per questo grande è la gratitudine al Muse e alle figure del Museo che hanno sostenuto fin da subito questo progetto, in primis il presidente Stefano Galli, il Direttore Massimo Bernardi, la Presidente del Comitato Scientifico, professoressa Anna Giorgi”.
Ultimo aggiornamento: 04/11/2025 09:20:05
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