Brescia – Fuori dall’UE procedono spediti i piani degli Stati per la vaccinazione-Covid, anche con applicazione immediata. Il Regno Unito è il primo Paese al mondo ad avere un vaccino contro il Covid-19 autorizzato ufficialmente e il primo Paese al mondo a cominciare la campagna di inoculazione di massa. Il ‘via libera’ riguarda il vaccino messo a punto, a gran velocità in questi mesi di pandemia galoppante, dal laboratorio tedesco BioNTech insieme alla multinazionale americana Pfizer. Il vaccino sarà disponibile nel Paese dalla “prossima settimana” e il Nhs, il servizio sanitario nazionale, che è già “pronto”, comincerà da subito la campagna di vaccinazione, ha fatto sapere il governo.
Il vaccino verrà somministrato a 400 mila persone entro la fine dell’anno, ha annunciato il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, specificando che la velocità nell’immunizzazione della popolazione dipenderà dalla capacità produttiva dello stabilimento belga che fabbrica i vaccini.
In UE non sarà così, con tempi più lunghi. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha commentato con un pizzico di polemica: “Riguardo alle fornitura, l’Europa non fa una bella figura se un Paese appena uscito dall’UE inizia a vaccinare mesi prima con gli stessi vaccini che dovremmo utilizzare noi. Qualcosa non funziona, poi ci spiegheranno che è colpa del meccanismo di approvazione dell’EMA e tutto il resto…Intanto la Gran Bretagna li vaccina”.
IN ITALIA NEL 2021
Nell’informativa al Senato, il ministro alla Salute Roberto Speranza ha proposto il piano vaccini in Italia, che non avrà inizio prima del nuovo anno. Cuore della campagna vaccinale secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l’estate: si spera in un inizio entro fine gennaio
L’acquisto del vaccino è centralizzato e sara’ somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. Al momento non è disposta l’obbligatorietà, anche se c’è un dialogo in corso con forze della maggioranza contrarie. La distribuzione dei vaccini avverra’ con il coinvolgimento delle forze armate e avrà inizio sui soggetti fragili e gli operatori sanitari.
Con l’aumento delle dosi si vaccineranno anche le altre categorie, come le persone dei servizi essenziali come personale scolastico e forze dell’ordine. Nel caso poi di focolai in aree del paese, saranno destinate scorte di vaccini rispetto ai territori in difficoltà.