TRENTO -
Mauro Paissan, presidente Confesercenti del Trentino, interviene sulla questione Sicurezza a Trento e lancia l'ennesimo allarme: "
Le ennesime raffiche di furti e spaccate che hanno colpito la città di Trento nelle ultime ore confermano purtroppo una tendenza sempre più allarmante. Più aumentano i casi, più è evidente — e comprensibile — il senso di disagio e frustrazione che vivono cittadini e imprenditori, spesso lasciati soli ad affrontare le conseguenze di questi atti criminali.
È nell’interesse dell’intera comunità, ed è anche un dovere civico, denunciare ogni singolo episodio, contribuendo così attivamente al lavoro di individuazione e ricerca dei colpevoli da parte delle forze dell’ordine. Ma serve anche un cambio di passo più ampio e corale, che coinvolga l’intero territorio.
Non possiamo accettare che il senso di sicurezza, un tempo tratto distintivo del nostro Trentino, continui a sgretolarsi. Le forze dell’ordine – polizia, carabinieri, polizia locale – operano con costanza e professionalità, e meritano il massimo sostegno. Ma è evidente che anche loro condividano, almeno in parte, la frustrazione dei cittadini: troppo spesso, dopo aver identificato e arrestato i responsabili, li si vede tornare a piede libero nel giro di pochi giorni, se non immediatamente.
Questo cortocircuito non è imputabile alle forze dell’ordine, ma all’attuale quadro legislativo. È su questo fronte che occorre agire con decisione. Serve un intervento a livello nazionale, che garantisca pene effettive e strumenti adeguati per impedire la reiterazione dei reati da parte di soggetti (spesso) già noti alle autorità. Alla politica chiediamo di assumersi questa responsabilità, e di farlo con voce unita, senza distinzioni di parte, perché solo così sarà possibile invertire davvero la rotta.
In parallelo, è necessario potenziare ogni forma di deterrenza. Servono investimenti massicci e capillari in sistemi di video sorveglianza – sia pubblici che privati – e in dispositivi di sicurezza attiva, come impianti anti-intrusione o sistemi nebbiogeni, che in molti casi possono fare la differenza. Per questo chiediamo alla Provincia autonoma di Trento di attivare con urgenza misure straordinarie di sostegno economico, attraverso contributi a fondo perduto che aiutino le imprese a proteggersi.
Non si tratta solo di tutelare i singoli esercizi colpiti: in gioco c’è la stabilità dell’intero sistema economico trentino. Commercio, turismo, pubblici esercizi e artigianato sono settori fondamentali per la tenuta sociale ed economica della nostra terra. Garantire loro sicurezza significa difendere il benessere e la qualità della vita che, grazie anche alla nostra Autonomia speciale, il Trentino ha sempre saputo offrire ai suoi cittadini".
ALLARME COMMERCIANTI
Un incontro urgente si è svolto tra il Direttivo C5 dell’Associazione Commercianti al Dettaglio di Trento, presieduto da Massimo Piffer, e il sindaco di Trento Franco Ianeselli.
Al centro del confronto, la crescente emergenza sicurezza nel centro storico e nei quartieri della città, con un’escalation di episodi criminosi – furti, danneggiamenti, spaccate – che sta esasperando il tessuto commerciale urbano.
All’incontro erano presenti anche l’assessore Alberto Pedrotti e il dirigente Enrico Menapace. Il direttivo C5 era presente con Piffer, i vicepresidenti Camilla Girardi e Giorgio De Grandi, Diego Vanzo, rappresentante in Camera di commercio, e Gianni Gravante per Federmoda.
«Siamo esasperati – ha dichiarato Piffer – i nostri associati si svegliano ogni mattina col timore di trovare la vetrina sfondata, la cassa svuotata, il negozio devastato. Non si tratta più di episodi isolati: è un fenomeno sistemico, continuo, che sta logorando la fiducia dei commercianti nella capacità delle istituzioni di garantire sicurezza. Siamo imprenditori, non carne da macello.»
Secondo Piffer, «Trento sta cambiando volto, e lo sta facendo nella peggiore delle direzioni: da città ordinata e vivibile sta diventando territorio di scorribande notturne, con bande di sbandati e tossicodipendenti che agiscono impunemente. Se si lascia degenerare questa situazione, c’è il serio rischio che qualcuno decida di organizzarsi da sé. E non possiamo permetterlo».
Il presidente dei commercianti al dettaglio ha poi ribadito la necessità di una risposta immediata e concreta da parte delle istituzioni: «Basta con i rimpalli di competenze, basta con l’inerzia. Vogliamo sapere chi è responsabile di cosa, e cosa intende fare. Pretendiamo che la Polizia Locale sia presente in questo momento critico – mattina e sera – e che le forze dell’ordine rafforzino la prevenzione, non solo l'intervento postumo. Fatti cento vigili, quanti si occupano della viabilità? Se oggi la proporzione è 80 a 20, vogliamo che venga invertita: 20 sulla viabilità, 80 sulla città a presidiare la sicurezza e a dialogare con commercianti e cittadini».
Durante l’incontro, il sindaco Ianeselli ha condiviso molte delle preoccupazioni emerse, riconoscendo la gravità della situazione e dichiarando la massima disponibilità al confronto anche attraverso una strategia concertata tra Comune, Questura, Provincia, associazioni di categoria e volontariato.
Sul tavolo sono state avanzate diverse proposte operative: rafforzamento del presidio urbano anche tramite i cosiddetti Street Tutor, sperimentazione di tecnologie di videosorveglianza avanzate con intelligenza artificiale, attivazione di un fondo – magari provinciale – per sostenere i commercianti nel miglioramento dei sistemi di protezione passiva.
Piffer ha insistito anche su un punto politico centrale: «La sicurezza urbana non è un problema di destra o di sinistra: è un diritto basilare del cittadino e dell’imprenditore. Se viene meno questo diritto, viene meno il patto tra chi lavora e la comunità che dovrebbe proteggerlo. E non accetteremo che si dia la colpa ai commercianti perché non hanno le inferriate o non fanno l’assicurazione: il problema non sono le vetrine, sono i ladri. Il problema non sono i dispositivi di sicurezza, è l’assenza di una presenza pubblica credibile e rassicurante sul territorio».
Il Direttivo C5 ha espresso piena disponibilità a collaborare con le istituzioni per costruire risposte efficaci, ma ha anche sottolineato la necessità di un cambio di passo immediato. «Noi siamo pronti a fare la nostra parte – ha concluso Piffer – ma chiediamo la stessa determinazione da parte di chi ha il dovere di difendere l’ordine pubblico. Ogni furto non è solo un danno economico: è una crepa nella fiducia che tiene insieme la città. E Trento, una città che ha sempre fatto del rispetto delle regole la sua forza, oggi ha bisogno di ricordarlo con fermezza».