-

Festival Economia a Trento, l'intervento di Labriola amministratore Tim

Trento - La potenzialità delle telecomunicazioni, oltre la pandemia. Pnrr e tecnologie di nuova generazione: il ruolo delle Tlc per l’economia del futuro.


Pietro Labriola, amministratore delegato e direttore generale di Tim ha dialogato con Marigia Mangano, giornalista Sole 24 Ore al Festival dell'Economia di Trento: “La Tim nella pandemia ha vissuto una sfida come tutte le aziende. C’erano tutte le tecnologie, ma mancava il coraggio, ora lo smartworking è la norma. Instagram durante la pandemia è calata, mentre la Rete ha osservato l’aumento di YouTube. Il Covid ha ribadito che non è facile pianificare la rete. Debbono cambiare le regole per gestire le TLC, il 54% è’ traffico degli Ott, ovvero di imprese che forniscono servizi e contenuti, dobbiamo essere in grado di pianificare”.


Ma come mai gli operatori TLC perdono quattrini? “La liberalizzazione del mercato di questo settore ha portato 30 anni dopo all'abbassamento dei prezzi, ma non ha certo contribuito a rendere profittevoli le aziende. Occorre che il Ministero dello sviluppo economico ragioni sulla presenza dei cinque operatori, con 4 reti mobili, devono poter fare investimenti".
Quali sono le priorità in questo tema, quello delle telecomunicazioni? "Lavoreremo per portare sempre più servizi sul Cloud, su questo ci sono buone prospettive per i prossimi 10 anni. Nessuno sa cosa sarà il mercato delle TLC nel prossimo triennio” ha osservato Labriola.
Tim deve fare i conti con un debito di lungo periodo? “Le prospettive nel futuro ci dicono che il nostro gruppo deve diventare sostenibile nel medio-lungo periodo, quindi lavoreremo anche per ridurre il debito. La rete unica nel mercato italiano dovrà evitare di disperdere risorse e dovrà essere un percorso rapido”.
I primi passi della nuova Tim? “I servizi sono essenziali, la competizione non dovrà essere solo sul prezzo. Mezza giornata senza rete mette in crisi un’azienda”.


Digitali e verdi, ecco come saranno le imprese europee
Verso un modello di sviluppo economico più sostenibile, inclusivo, intelligente e tecnologico: la Fondazione Hub Innovazione Trentino (HIT), ente strumentale della Provincia autonoma di Trento che si occupa di valorizzare i risultati della ricerca trentina, ha partecipato alla XVII edizione del Festival con un evento presso la Sala Conferenze della Fondazione Caritro.

L’incontro, dal titolo “Le imprese e i territori dell’Unione Europea: digitalizzazione e transizione verde”, previsto nell’ambito del programma “Economie dei territori”, ha visto la partecipazione di Anna Ascani, Sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico, di Roberto Viola, Direttore generale della DG CNECT (Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie) presso la Commissione europea e di Achille Spinelli, assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento. L’incontro è stato moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Luca De Biase.
Tra il pubblico, per la Fondazione Hit, erano presenti la presidente Ivonne Forno, il direttore operativo Andrea Sartori e il responsabile Affari Europei Fabrizio Gentili.
L'assessore Spinelli, sollecitato sul Pnrr, ha spiegato che "in Trentino cerchiamo di essere coerenti con il nostro piano di sviluppo; stiamo lavorando all’integrazione fra sistemi digitali, ispirandoci alla semplicità e alla trasversalità, cercando di creare valore aggiunto per il sistema economico, permettendo anche la revisione dei processi tecnologici delle imprese con opportuni servizi e incentivi". E, a proposito della transizione digitale e verde nei piccoli territori come il nostro, ha detto che "una ricerca Ocse ha individuato il Trentino come luogo di destinazione ideale dei trentenni europei dei prossimi anni: per qualità della formazione e per stile di vita, che sa coniugare le istanze del mondo lavoro e quelle della vita personale e familiare, un dato che conferma una nuova centralità dei territori dopo la pandemia".


Le cosiddette “transizioni gemelle” – ovvero verde e digitale – rappresentano la grande sfida dell’Europa per il decennio in corso. Si tratta di una sfida ambiziosa che si gioca anche sui territori, nel contesto di una regia politica più ampia e condivisa a livello nazionale ed europeo, ma anche di un’opportunità unica e irripetibile per lo sviluppo economico, da individuare e percorrere tra innovazione, nuove tecnologie, trasferimento tecnologico, imprese, startup e scale up.
Ascani ha esordito ponendo l'accento sulle competenze: "La transizione si fa con le persone; le infrastrutture devono raggiungere, scuole, ospedali, isole minori, ma non possono essere cattedrali nel deserto, ci vogliono persone formate. Spesso le piccole imprese non sanno come digitalizzarsi, per questo un ruolo chiave lo avranno i centri di competenza, a misura dei territori. L'Italia ha contratto un debito di fiducia verso l’Europa, non può permettersi di perdere questa occasione".
"L’Europa è luogo di aggregazione, idee e grandi piani, ma l’azione deve venire dai territori e dai governi nazionali - ha detto Viola, specificando che la ricetta punta a creare cittadini digitali in Europa, con il Trentino che è un esempio in questo, con la sua sanità, "perché sarà compiuta la transizione quando con una ricetta medica elettronica fatta in provincia di Trento potremo acquistare un medicinale in una farmacia di Barcellona".

Ultimo aggiornamento: 05/06/2022 16:08:34
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE