ROMA - Salari, sanità, scuola.
Duecentocinquanta trentini alla manifestazione
Cgil di Roma. In piazza San Giovanni anche contro le spese per il riarmo e per una più equa politica fiscale. Anche lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati trentini hanno partecipato a Roma alla manifestazione "
Democrazia e Lavoro", organizzata dalla
Cgil.
In piazza San Giovanni moltissime persone hanno voluto dire no ad una legge di bilancio iniqua, insufficiente e inadeguata a sostenere il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati; contro una manovra che non restituisce a lavoratori e pensionati le risorse drenate per effetto del fiscal drug. In buona sostanza gli aumenti contrattuali lordi, quando ci sono stati, sono stati vanificati dalla tassazione, a causa al salto in scaglioni fiscali superiori. Un sistema che ha sottratto tra il 2022 e il 2024 25miliardi di euro.

Cgil chiede dunque un meccanismo automatico che agganci le aliquote Irpef all’inflazione. Senza i tagli fiscali sono solo teorici.
Come ha calcolato l’ufficio studi della Cgil infatti, ipotizzando un aumento da contratto nazionale nel 2025 del 2% (Ipca-Nei pubblicato dall’Istat) un lavoratore con un reddito annuale di 15.000 euro lordi, anche considerando la detassazione al 5%, otterrà 259 euro netti all'anno in più in busta paga, ma si vedrà drenati 130 euro, dimezzando il vantaggio; un lavoratore con 20.000 euro lordi di reddito, a fronte di un aumento netto di 345 euro, ne perderà 513.
E più si sale, peggio è: fino ad arrivare a un lavoratore con 35.000 euro lordi annui, che otterrà sì un aumento contrattuale netto di 413 euro, ma subirà un drenaggio fiscale di 1.566 euro, che non verranno certo compensati dagli 88 euro di beneficio ottenuto dal taglio della seconda aliquota dell’Irpef previsto per il 2026. La Cgil annuncia che chiederà al Parlamento profonde modifiche alla manovra per renderla più equa e sostenibile, una manovra che preveda anche un contributo di solidarietà sulle grandi ricchezze e il superamento della flat tax. E poi investimenti in una politica fiscale, rafforzamento della sanità pubblica e dell’istruzione pubblica. Infine misure concrete contro la precarietà, una pensione di garanzia per i giovani e precari e il superamento della legge Fornero per accedere alla pensione. Se non ci saranno risposte, ha annunciato il segretario Maurizio Landini dal palco, la Cgil è pronta a mettere in atto tutti gli strumenti a propria disposizione.