La somministrazione delle terzi dosi di vaccino Pfizer avrebbe dovuto aver inizio il 20 settembre negli Usa, ma nelle ultime ore il panel di consiglieri della Food and Drug Administration (Fda), l’ente regolatore statunitense, ha votato contro il piano per il richiamo, dando l'ok solo alla terza dose per Over-65 e fragili.
Dopo ore di discussione, gli esperti hanno ritenuto insufficienti i dati sulle terze dosi: il parere non è vincolante e l'ultima decisione sarà comunque politica dell'amministrazione Biden, ma potrebbe rappresentare un duro colpo anche nei confronti dell'opinione pubblica. Da capire l'impatto anche in Europa e in Italia, che ha intrapreso la linea dura con l'obbligo vaccinale tramite Green pass nonostante le numerose contraddizioni dei provvedimenti con diverse voci - anche nel mondo scientifico e medico - che non reputano indispensabile e cruciale in questa fase la vaccinazione dei più giovani, fascia con un rapporto rischi/benefici non vantaggioso e soprattutto in una condizione in cui il vaccino non impedisce completamente la trasmissione del virus.
La Casa Bianca aveva espresso la volontà di offrire il booster agli americani otto mesi dopo aver ricevuto la loro seconda dose.