Roma – Intervento fuori dal coro allarmista dei propri colleghi da parte del geriatra Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento del Policlinico Universitario Gemelli e soprattutto membro del Comitato tecnico scientifico.
Due interviste a La7 – ieri a PiazzaPulita e oggi a L’aria che tira – smarcandosi dal clima di terrore generatosi negli ultimi mesi in Italia con protagonisti esperti e scienziati, saliti alla ribalta nazionale con grande influenza sulle decisioni politiche: “Occorre avere lucidità. Se questa malattia fucila i vecchi è una cosa molto grave, naturalmente. Però è una malattia normale, nell’ambito delle malattie infettive che purtroppo aggrediscono i più fragili. Questa malattia è molto semplice, dalla prima settimana di marzo all’ultima settimana di ottobre l’età media dei morti è stata sempre di 82 anni. Per morire di questa malattia devi avere più di 80 anni e tre malattie associate, le più frequenti sono diabete, ipertensione, cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e insufficienza renale, questo è il cocktail nella maggioranza dei deceduti. Il 30% degli infetti sono anziani, questa fetta fa il 90 per cento dei morti. Non è molto più grave delle altre malattie infettive, ha una mortalità che è 5 volte quella dell’influenza, non 50“.
Questo l’affondo del geriatra che ha poi ricordato l’importanza delle cure a domicilio per evitare ricoveri inutili: il saturimetro in questo ambito è lo strumento fondamentale per avere sotto controllo i parametri.