Avremo dunque bisogno di un’enorme crescita delle competenze e dei lavoratori formati”.
Punto rilanciato anche dal segretario Grosselli. In particolare sulle competenze Grosselli ha parlato della necessità che il Trentino torni a scommettere sull’innovazione e sulla ricerca, temi su cui c’è stato un rallentamento. Il tutto allo scopo di rendere il territorio avanzato ambientalmente e attrattivo per imprese e capitale umano. La priorità è garantire una transizione equa che non lasci indietro nessuno. Per questa ragione Grosselli ha parlato di transizione sociale e di un più forte investimento nella formazione continua e nelle politiche attive. Una sollecitazione che chiama in causa imprese e decisore politico che può far forza sulla leva di incentivi che siano selettivi. Ha, dunque, lanciato la proposta di innovare i lavori socialmente utili e il Progettone in chiave verde anche per dare risposte a quelle lavoratrici e lavoratori che la transizione verde lascerà ai margini del mercato del lavoro.
Si è soffermato sulla costruzione di politiche del lavoro che guardino al futuro il presidente di Agenzia del Lavoro, Riccardo Salomone. Ragionando sulle dinamiche del mercato del lavoro ha ammesso che “Il rischio che il disallineamento tra domanda e offerta diventi strutturali esiste. La politica dovrebbe, dunque, ragionare su due tasselli: come cambia l’impresa e come cambia il lavoro”. E sulla transizione ecologica ha aggiunto: “No si faccia errore di pensare che la transizione ecologica sia solo per cambiamento professionalità alla frontiera. Non sarà solo quello. Avrà impatto anche sui soggetti più vulnerabili. Le risposte della politica devono andare su due versanti: orientare il cambiamento delle professionalità e allo stesso tempo farci carico collettivamente delle fragilità. I lavori socialmente utili, dunque, sono un pezzo indispensabile della transizione.
Infine il vicepresidente della Giunta provinciale, Mario Tonina, ha sottolineato l’urgenza che sulle tematiche ambientali si agisca facendo ciascuno la propria parte con un obiettivo comune: consegnare un futuro migliore ai giovani. Ha rivendicato, dunque, i passi avanti compiuti da Piazza Dante con la strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile e gli impegni assunti. Ha infine sottolineato la centralità dell’innovazione e della ricerca per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo.
Tonina: “Sostenibilità, per la transizione fondamentali il contributo di tutti e il ruolo della ricerca”
“Sostenibilità e cambiamento climatico sono temi che riguardano l’intero pianeta ma che richiedono l’impegno di tutti, ad ogni livello. In Trentino si è avviato un percorso importante che ha prodotto documenti e provvedimenti che rappresentano la base del lavoro che si sta facendo. Fondamentale partire dal coinvolgimento dei giovani, valorizzare la formazione e riconoscere un ruolo centrale al mondo della ricerca”: questo, in sintesi, il messaggio che ha voluto dare questa mattina il vicepresidente e assessore provinciale all’ambiente Mario Tonina che ha partecipato ad una tavola rotonda organizzata, nell’ambito del ventesimo congresso provinciale della Cgil, presso l'Auditorium Sant'Orsola a Ciré di Pergine.
Alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista Marika Giovannini, sono intervenuti anche Andrea Grosselli, segretario generale uscente della Cgil del Trentino, Alessandra Proto, di Oecd-Ocse Trento e Riccardo Salomone, presidente di Agenzia del Lavoro.
L’approccio europeo a questi temi, l’adeguamento delle competenze e il ruolo della formazione continua nell’ambito del lavoro, gli strumenti per sostenere chi ha maggiori difficoltà ad affrontare le transizioni, il cambiamento sociale necessario per accompagnare i processi in atto e l’importanza del coinvolgimento di tutti, anche di imprese e lavoratori, sono stati alcuni dei temi oggetto di confronto.
In apertura del suo intervento l’assessore Tonina ha espresso apprezzamento per la scelta di mettere in evidenza, nell’ambito dei lavori congressuali, i temi legati all’ambiente e al cambiamento climatico.
“In Trentino – ha evidenziato Tonina – a partire dagli Stati generali della montagna nel 2019, si è iniziato un percorso di approfondimento, confronto e riflessione che ha coinvolto territori e categorie economiche e sociali. Da allora sono stati adottati atti come il programma Trentino Clima 2021–2023, il Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030, la Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile. Si tratta di documenti che rappresentano il presupposto per lavorare ulteriormente per un futuro che va nella direzione della sostenibilità e che dia opportunità ai giovani, che su questi temi dimostrano una particolare sensibilità”.
Coinvolgimento del mondo della scuola, formazione, individuazione di nuove possibilità occupazionali, valorizzazione della ricerca, investimento nella qualità del territorio, collaborazione tra settori economici diversi, capacità delle aziende di innovare, ruolo di esperienze come la cooperazione: per Tonina sono alcuni dei fattori di successo nel perseguimento degli obiettivi che sono stati individuati.
La tavola rotonda è stata preceduta dagli interventi, sul tema “Crescita e ambiente. Siamo ad un bivio?”, di Roberto Barbiero, dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, di Sara Verones, dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, e di Paolo Bortolotti dell’Ordine dei medici della Provincia di Trento.
L’intervento di Barbiero è stato incentrato sui cambiamenti climatici e l’azione della Provincia Autonoma di Trento. Partendo dai dati sul clima nel 2022, Barbiero ha sottolineato quanto si può fare a livello locale nell’ambito delle politiche dei trasporti, dell’edilizia pubblica e privata, della gestione del territorio e dei rifiuti, del coinvolgimento della comunità. Ha spiegato che “Trentino Clima 2021-2023” rappresenta l’atto di indirizzo che delinea il percorso finalizzato ad adottare una Strategia Provinciale di Mitigazione e Adattamento ai Cambiamenti Climatici, che si colloca tra gli obiettivi per attuare la Strategia provinciale di Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030). Ha posto quindi l'accento sul percorso che coinvolge le strutture provinciali e diversi attori del mondo scientifico trentino per valutare gli impatti principali dei cambiamenti climatici sull'ambiente e sui settori socio economici e quindi definire le misure di adattamento necessarie per limitarne gli effetti.
Le misure di mitigazione saranno quelle indicate dal Piano Energetico Ambientale Provinciale (2021-2030), approvato nel 2021. Su questo tema è intervenuta Sara Verones che ha spiegato che l’obiettivo del piano è la riduzione del 55%, entro il 2030, delle emissioni climalteranti (rispetto al 1990). Ha parlato poi del bilancio energetico provinciale, delle 12 strategie previste dal piano e delle 81 misure proposte. Per la decarbonizzazione del sistema energetico trentino, ha evidenziato, si deve agire attraverso la riduzione del consumo di energia e l’incremento delle fonti energetiche rinnovabili.