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Arco: divide lo smantellamento della piscina di Prabi

venerdì, 12 agosto 2022

Arco – “Una piscina olimpionica è un tesoro da custodire, non da smantellare”. Queste le parole di Leda Incerti, cittadina sessantenne di Arco (Trento) che si dichiara contraria allo smantellamento della vasca di 50 metri di Prabi su decisione dell’amministrazione comunale. “Poche parole che vanno dritto al nocciolo della questione. Chi è un amante del nuoto e dello sport in generale, sa benissimo che una vasca olimpionica da 50 metri è merce rara e preziosa, che fa gola a tutte le società sportive e a tutti i nuotatori, perché costituisce la base fondamentale per il duro e costante allenamento giornaliero degli atleti. E’ allettante per chi nuota per passione, perché è la vasca da 50 che ti spinge oltre ogni fatica e ogni bracciata ad arrivare fino a bordo vasca. E’ agognata dagli organizzatori di eventi sportivi perché l’olimpionica ti permette di svolgere tutti i trofei e i campionati natatori a carattere nazionale ed internazionale. E’ ben voluta dagli albergatori, per le ovvie conseguenze, anche i turisti stranieri, che dedicano allo sport molto più tempo di noi italiani, si entusiasmano per una 50 metri.

E quindi… Perché? Perché l’amministrazione comunale di Arco sceglie di abbattere un elemento così prezioso per l’intera comunità? Risposta: per eliminare il vecchio e fare qualcosa di più attuale, come un mini parco acquatico. Non è difficile immaginare le reali ragioni dietro questa decisione“.

“Mi chiedo come mai a Trento, a Rovereto e a Molveno si è riusciti a far convergere l’aspetto ludico dell’acqua con quello sportivo, con il mantenimento ed il potenziamento della vasca olimpionica e la compresenza di piscine più piccole con acquascivoli, fontanelle, onde ecc.. facendo del rispettivo centro natatorio un’ attrazione perfetta e conciliante per sportivi e non, atleti e non, per le famiglie, per i cittadini e per i turisti. Perché ad Arco questo non è possibile?? La piscina olimpionica di Prabi è una piscina storica, la prima costruita in Trentino nel 1972, l’unica ad avere 10 corsie ( normalmente ce ne sono 8); la piscina ogni anno dall’inizio di giugno fino a metà settembre ospita circa 300 atleti locali che giornalmente si allenano nell’ agognata vasca che permette loro di competere nei campionati di ordine nazionale e internazionale; circa 600 bambini ogni estate imparano a nuotare in quella piscina, seguendo corsi di nuoto e dando magari vita ad una nuova passione per questo sport; centinaia di cittadini aspettano l’apertura estiva dell’ olimpionica per poter misurarsi nella lunghe distanze. Anche i turisti ne beneficiano. E allora perché non revisionare il nuovo progetto mantenendo la vasca lunga, riqualificandola per portarla in auge come diversi anni fa, e affiancare la piscina per i bimbi e quella con gli scivoli?
Sarebbe un progetto grandioso, e lo sarebbe per tutti.
Il Trentino ha la fama ed il vanto di essere la patria dello sport all’aperto: come si può pensare di fare un danno del genere ad una comunità? Lo sport va difeso, tutelato, esaltato.
Quale esempio viene dato ai 300 atleti cui viene infranto un sogno e tolto un obiettivo? Senza una piscina olimpionica non saranno in grado di competere e molti dovranno migrare verso altri lidi che li possano accogliere, o peggio, potrebbero smettere di praticare questo sport.
Immaginate se l’unico campo di calcio presente in una delle nostre valli venisse smantellato per dare vita ad un campetto di calcetto e parco giochi: cosa succederebbe?? Prabi è l’unica piscina di 50 metri presente in Busa, non c’è un’alternativa. Difendiamola, tutti insieme, non uno in meno”, Gabriella Poma.



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