Livigno (Sondrio) - Dalle Alpi al Giappone, a Livigno (Sondrio) giovane chef sorprende con sapori inattesi.
Al Peršéf di Livigno (Sondrio), riaperto per l’estate a inizio luglio, offre ai suoi ospiti rotte culinarie inesplorate, proponendo un inconsueto connubio di sapori orientali e montani. Sotto la guida di Attilio Galli, giovane e talentuoso chef locale, Al Peršéf si distingue per la proposta sincera e allo stesso tempo fuori dall’ordinario: un laboratorio del gusto sempre aperto alle sperimentazioni, ma con le radici ben piantate nelle Alpi.
Negli anni Galli ha messo a punto tre menu degustazione differenti – tradizionale (My Memories – My Way), vegetariano (VEG – Primo Passo) e più orientaleggiante (Andata e Ritorno) – che cambiano stagionalmente e sono attenti alle richieste e alle esigenze alimentari della clientela. L’oriente è però il filo conduttore che lega tutte e tre le proposte: “In ogni piatto c’è la ricerca dell’umami, il quinto gusto - racconta lo chef -. Mi piacevano i sapori asiatici e l’unione tra Livigno e il Giappone, per alcuni fantascientifica, si è rivelata interessante”. Nasce così una cucina che non si pone confini, né geografici e tantomeno di gusti. Qui il cervo incontra la salsa wasab e il fegato d’anatra si sposa con il fungo koji, in una commistione stravagante e coinvolgente.
Nessun gran maestro asiatico ha incrociato il cammino giovanile di Galli, che è invece cresciuto lavorativamente tra rifugi di montagna e alberghi in Sardegna, per poi tornare a perfezionarsi a Livigno, gestendo la cucina di due ristoranti. La passione per la gastronomia asiatica non è dovuta nemmeno a un viaggio: “È un interesse nato spontaneamente. Probabilmente l’oriente ce l’avevo dentro da sempre, per affinità”, spiega. Lo chef è stato stregato anche dalla tecnica rigida e impeccabile dei cuochi del Sol Levante e da come trattano la materia, senza alterarne i sapori. Nella sua cucina affianca la meticolosità nipponica a prodotti di qualità per la maggior parte provenienti dal territorio.
Lo chef di Al Peršéf ha anche scelto in gioventù di non lavorare in un ristorante stellato, intraprendendo una strada alternativa, per non contaminare la propria cucina durante gli anni di formazione. Grazie a un suo lungo e scrupoloso lavoro di ricerca, i piatti di Al Peršéf, già segnalati da qualche anno dalla Guida Michelin, si contraddistinguono per sapori unici e inaspettati e per uno studiato equilibrio di consistenze.